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No faida day, in 3mila a Monte Sant’Angelo contro la nuova mafia

di Stefano Boccardi dalla GdM
MONTE SANT’ANGELO (FOGGIA) Duemila, forse anche tremila persone. Quasi tutta Monte Sant’Angelo. Ma anche tanti cittadini degli altri paesi del Gargano. Una partecipazione straordinaria. Inattesa. Alla quale ha fatto da cornice la presenza, tra gli altri, di don Luigi Ciotti e Nichi Vendola. Migliaia di fiaccole per dire no alla faida. Per dare una risposta civile alla barbarie della faida che da oltre un trentennio insanguina questo meraviglioso angolo del Gargano.

E sono stati proprio il fondatore dell’associazione «Libera», don Ciotti, e il presidente della Regione Puglia, Vendola, a segnare questa giornata di straordinaria partecipazione.

Appassionato, particolarmente appassionato, l’intervento di Nichi Vendola dal palco di piazza Beneficenza a pochi passi dal Belvedere. «Questo paese – ha detto – era famoso per i pellegrinaggi. Qui si veniva con gli autobus. Venivano le famiglie più povere da ogni parte del Mezzogiorno d’Italia in devozione a San Michele».

«Ma nel corso degli anni – ha aggiunto Monte Sant’Angelo è diventata famosa per il sangue, per la cosiddetta faida. A me non piace la parola faida. È un depistaggio. Le faide c’erano nel dopoguerra, nascevano quando c’erano le liti talvolta anche tra fratelli o tra vicini per i muretti che separavano gli appezzamenti di proprietà terriera. Ma quando la faida diventa controllo del narcotraffico, quando incrocia delle situazioni edilizie, quando incontra la speculazione e l’abusivismo del cemento, allora comincia ad avere un altro significato. Quando si espande per tutto il Gargano, cerca di controllare San Marco in Lamis, piuttosto che San Giovanni Rotondo, scende giù dove c’è il mare a Manfredonia, ficca il naso negli affari del Contratto d’area, fiuta ogni odore di denaro e cerca anche di girare attorno alle pubbliche amministrazioni, di mandare qualche messaggio nella bottiglia in qualche ufficio tecnico, cerca di condizionare le attività economiche. Ora non è più una lite tra due famiglie. È un’altra cosa. È un tessuto di criminalità organizzata che si sta insediando sul territorio e io ho molta rabbia perché le istituzioni sono state silenti per troppo anni»

Vendola ha quindi denunciato il fatto che sia stato necessario far «scorrere troppo sangue perché ci si accorgesse del pericolo. Abbiamo contato ad uno ad uno i delitti e abbiamo cercato anche di interpretarli». Vendola ha puntato l’indice sulla mafia imprenditrice, sulla mafia che ha «bucato il Gargano» (perché qui «talvolta si è stuprata la natura bellissima»), sulla mafia che controlla il narcotraffico («circola una quantità industriale di cocaina»).

«Per volere bene alla terra nostra . urla – dobbiamo saper indicare il male e colpirlo senza omertà, senza reticenza. La verità – ha detto volgendo lo sguardo al vescovo, mons, Michele Castoro scovo mons. Michele Castoro – vi farà liberi dal peccato. La verità ci farà liberi dal peccato».

«Io – ha continuato in un crescendo emotivo – sono venuto tantissimi anni fa, paese per paese, a raccontare le storie di mafia di ogni capo clan. Qua». Vendola ha ricordato in particolare di quella volta che dal palco fece il nome di Ciccillo Libergolis, il boss dell’omonima famiglia ucciso nell’ottobre scorso: «Appena io ho pronunciato quel nome e quel cognome si è fermata l’atmosfera. La gente non respirava. Chi mi ascoltava tratteneva il fiato».

«Nel giro di poche settimane – ha poi aggiunto – sono stati ammazzati a Monte Sant’Angelo e a Manfredonia i due principali e più famosi capi mafia e io considero una sconfitta dello Stato il fatto che siamo stati ammazzati, che fossero a piede libero. Perché per me anche la vita di Romito (Franco Romito, ndr) a Manfredonia e di Libergolis a Monte Sant’Angelo era una vita sacra. Andava semplicemente sterilizzata la potenza criminale, la potenza di fuoco. Avrei voluto averli vivi in carcere, laddove deve stare un criminale».

Vendola infine ha sottolinato che ieri «è stata scritta una una pagina importante. Era una pagina che mancava».

Quei sindaci assenti dal corteo della protesta
MONTE SANT’ANGELO (foggia) – Migliaia di fiaccole. Migliaia di luci che illuminano questo piccolo paese del Gargano.È troppo presto per dire quanto e come la fiaccolata del «No faida day» potrà lasciare il segno in questo straordinario angolo della Puglia. Ma non v’è dubbio che ieri sera qui, in questo bellissimo paese del Gargano è accaduto qualcosa di straordinario.

Ancora una volta, si può dire che a fare il miracolo è stato uno dei santi viventi del nostro Pese. Sì, quel prete torinese, don Luigi Ciotti, che da anni va in giro per l’Italia a raccontare che la mafia si può sconfiggere alzando la testa, mettendosi insieme, pregando insieme. Qui come a Milano perché – ha ribadito – «questo è un fenomeno trasversale».

E il miracolo c’è stato anche ieri sera. Perché in tanti, prima che dal Municipio partisse la fiaccolata, temevano un piccolo flop. E invece la partecipazione è stata straordinaria ed è andata al di là delle attese. E invece, è bastato solo accorgersi che a sfilare c’era anche lui, il fondatore di «Libera», per indurre tanti a farsi coraggio, a muoversi dal marciapiedi e ad entrare in corteo. Ad aggiungersi agli studenti, alle mamme, alle nonne e ai nonni di Monte Sant’Angelo.

Un lungo serpentone, in testa al quale, come da tradizione, c’erano le cosiddette autorità civili e religiose. Va detto subito, però, che anche quella di ieri sera non è stata l’occasione per mettere insieme tutto il fronte istituzionale del Gargano. E così, se è stato possibile notare la presenza dei sindaci e degli amministratori di Apricena, Vico del Gargano, Sannicandro Garganico, San Marco in Lamis, Manfredonia, San Giovanni Rotonto e Mattinata, si è notata pure l’assenza dei sindaci e degli amministratori di Vieste, Rodi Garganico e Peschici. Assenze significative non foss’altro che per un fatto. Sono tutti e tre Comuni guidati dal centrodestra. Che pure ieri sera è stato rappresentato dal vice sindaco di Mattinata e soprattutto dal presidente della Provincia di Foggia, il sen. Antonio Pepe.

A sfilare nelle prime file, tra gli altri, anche il deputato del Pd Michele Bordo, e i sindaci di Monte Sant’Angelo, Andrea Ciliberti, e di Foggia, Gianni Mongelli, nonché il vescovo della diocesi di Manfredonia-San Giovanni Rotondo-Vieste, mons. Michele Castoro.

Una partecipazione – quella del vescovo – tutt’altro che rituale. E a sottolinearlo sono stati proprio i cittadini di Monte Sant’Angelo, a cominciare da un gruppetto di nonnine che per tutto il tempo della fiaccolata hanno sfoggiato i loro visi sorridenti: quasi un segno di sfida nei confronti di chi – non pochissimi – se n’è rimasto sui marciapiedi o davanti ai bar della centralissima piazza Duca d’Aosta.

Una sfida silenziosa che è stata lanciata anche da centinaia di studenti, giovani e giovanissimi. Una sfida che ha visto come al solito in prima linea il mondo di quelle associazioni che qui sembrano in gran fermento. Come Legambiente, qui rappresentata da Franco Salcuni o come la stessa «Libera» che in Capitanata è guidata da Mimmo Di Gioia (autentica memoria storica delle lotte antimafia in provincia di Foggia) e da Daniela Marcone, figlia di Franco Marcone, il direttore dell’Ufficio del registro di Foggia assassinato il 31 marzo del 1995.[s. bocc.]

NO FAIDA DAY | Il Gargano si ribella alla faida | 25 Febbraio 2010|

Clicca per Ingrandire "La lotta alla mafia non può fermarsi a una sola stanza, la lotta alla mafia deve coinvolgere l’intero palazzo. All’opera del muratore deve affiancarsi quella dell’ingegnere. Se pulisci una stanza non puoi ignorare che altre stanze possono essere sporche, che magari l’ascensore non funziona, che non ci sono le scale… Io vado a Roma per contribuire a costruire il palazzo" (Giovanni Falcone).

Il 25 febbraio a Monte Sant’Angelo (Fg), a partire dalle 17.30, tutte le istituzioni, i cittadini e le associazioni del Gargano sfileranno in corteo per "gridare" il proprio dissenso a tutte le forme di criminalità. Il mondo associativo del Gargano, e non solo, ha deciso di manifestare il proprio dissenso contro una piaga che da tempo affligge l’intera popolazione: la “faida”. L’Unione Degli Studenti, che da tempo esprime il proprio parere contrario a questa "malattia che pian piano sta distruggendo la nostra società”, ha deciso di aderire e scendere in piazza.

"La giornata contro la faida rappresenta un momento di riscatto di tutta la gente onesta stanca del sangue e della violenza che è costretta a subire, e a vedere. Ma attenzione: la Faida è solo un sintomo, la più evidente manifestazione di un fenomeno profondo, quello mafioso, che pervade la nostra terra. Fenomeno radicato che, probabilmente, ha già occupato un posizionamento ben più largo di una semplice nicchia criminale". Così Franco Salcuni, del direttivo nazionale di Legambiente e uno tra i principali animatori dell’evento.

Legambiente già a fine luglio, nella giornata conclusiva di FestambienteSud 2009 con la manifestazione "Io non sono mafioso", cui partecipò lo stesso don Luigi Ciotti, aveva rotto il silenzio che da anni accompagnava il fenomeno mafioso sul promontorio del Gargano. Al No Faida Day parteciperanno oltre al circolo Legambiente FestambienteSud di Monte Sant’Angelo, tutti gli altri circoli territoriali di Legambiente, con una folta delegazione. Previste anche le partecipazioni di don Luigi Ciotti (presidente dell’Associzione “Libera”) e del governatore uscente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Confermata la presenza delle maggiori cariche istituzionali e di molte delle associazioni dell’intero territorio garganico.

Il programma:
ore 15.30 – tavolo tecnico programmatico, nella sala consiliare del Comune di Monte Sant’Angelo, tra comitato promotore e istituzioni locali
ore 17.30 – fiaccolata per le vie cittadine. Partenza da piazza Municipio
ore 19.00 – (Piazza Beneficenza) interventi delle autorità e del comitato promotore
ore 20.30 – (Piazza Beneficenza) concerto finale di band locali

Hanno aderito finora al Comitato Promotore:
1. – Città di Monte Sant’Angelo
2. – Presidenza della Regione Puglia
3. – Provincia di Foggia
4. – Libera, associazioni nomi e numeri contro le mafie coord. provinciale di Foggia
5. – Legambiente circolo "FestambienteSud" (Monte Sant’Angelo)
6. – Arci Nuova Gestione (Monte Sant’Angelo)
7. – Associazione Culturale "Obiettivo Gargano" (Monte Sant’Angelo)
8. – Associazione Culturale "Insieme Per" di Monte Sant’Angelo
9. – UGR 27 – Associazione di protezione civile di Monte Sant’Angelo
10. – Associazione turistica "Pro Loco" di Monte Sant’Angelo
11. – Associazione Culturale "NewsGargano" di Monte Sant’Angelo
12. – Arci comitato provinciale di Foggia
13. – Legambiente Circolo "Gaia" (Foggia)
14. – Legambiente circolo "Iride" si Sannicandro Garganico
15. – Legambiente circolo "Nautilus" di Manfredonia
16. – Segreteria Provinciale CGIL
17. – Presidenza della Consulta Provinciale degli Studenti di Foggia
18. – Gruppo "Argod" (Sannicandro Garganico)
19. – Io Sono Garganico (Vico del Gargano)
20. – Centro Studi Martella (Peschici)
21. – Associazione culturale “Punto di Stella” (Peschici)
22. – Associazione "Rimboschiamo Peschici"
23. – Nuovo circolo culturale "Giulio Ricci" (Rignano Garganico)
24. – Associazione Pugliesi di Bologna e dell’Emilia Romagna
25. – Associazione Culturale Mo’l’estate – Festival Mo’l’estate Gargano (San Marco in Lamis)
26. – Arci "Pablo Neruda" (San Marco in Lamis)
27. – Associazione culturale Carpino Folk Festival (Carpino)
28. – Circolo Italia dei Valori "con Roberto Saviano" (Monte Sant’Angelo)
29. – Associazione commercianti ed imprenditori (Monte Sant’Angelo)
30. – Comitato garganico per la tutela del mare
31. – Partito Democratico circolo di Monte Sant’Angelo
32. – Popolo delle Libertà coordinamento di Monte Sant’Angelo
33. – Sinistra ecologia e libertà circolo di Monte Sant’Angelo
34. – Unione di Centro circolo di Monte Sant’Angelo
35. – Rifondazione comunista circolo di Monte Sant’Angelo
36. – Comunisti italiani circolo di Monte Sant’Angelo
37. – Associazione "Uniti a Sinistra" di Mattinata
38. – Associazione "Provo.Cult" (San Giovanni Rotondo)
39. – Associazione "Pro Monte" (Monte Sant’Angelo)
40. – Consorzio 5FSS – Five Festival Sud System
41. – Associazione culturale "Suonincava" di Apricena
42. – Giovani Democratici circolo di San Giovanni Rotondo
43. – UDS – Unione degli studenti di Monte Sant’Angelo
44. – Associazione "Gargano Europa" di Vieste
45. – PASER Manfredonia
46. – AVERS Sannicandro Garganico
47. – "Gli amici di Beppe Grillo" di San Marcon in Lamis e del Gargano
48. – Associazione Culturale "Il Sorriso di Claudio" di Monte Sant’Angelo
49. – Confesercenti provinciale – Foggia

"Ogni conflitto, dal momento in cui si manifesta, porta con sé la possibilità di essere risolto"

L’Associazionismo Attivo del Gargano si schiera a favore della buona politica

COMUNICATO STAMPA 

Gargano, 12 febbraio 2010

L’ Associazionismo Attivo del Gargano, nell’intento di mettere al riparo la propria attività socio-culturale da equivoci e da strumentalizzazioni varie e diffuse, al fine di continuare a rendere possibile la libera circolazione di idee, sentimenti e progetti nel suo alveo, garantiti e riconosciuti nell’ambito di una pluralità di appartenenze, di culture, di esperienze, tutte finalizzate e orientate al perseguimento di finalità di interesse pubblico nel territorio garganico, in questa delicata fase di congiuntura elettorale, ribadisce, essendo necessario e contingente farlo, di costituire un movimento apartitico.

Nello stesso tempo, l’ Associazionismo attivo del Gargano coglie l’occasione per lamentare la scarsa attenzione che le tematiche portate all’attenzione dell’opinione pubblica hanno generato nei partiti e nelle istituzioni locali, oltre alla scarsa e inefficace rappresentanza politica, che ha costretto i componenti dell’associazionismo a rapportarsi direttamente con le istituzioni provinciali e regionali per questioni di alta rilevanza pubblica.

Nell’imminenza delle prossime consultazioni regionali, l’ Associazionismo Attivo del Gargano auspica che, in maniera dissimile dal recente passato, gli uomini che i diversi partiti vorranno presentare al territorio siano il frutto di scelte oculate e concertate, rappresentativi delle istanze provenienti dall’insieme del corpo elettorale e dalla società civile e non il risultato deleterio di vecchie ed obsolete logiche di potere scaturite dalla mediazione tra oligarchie ed apparati, che nulla hanno a che vedere con le reali problematiche del nostro territorio. Logiche che, se dovessero risultare ancora vincenti nella scelta delle candidature, troveranno la ferma e decisa opposizione del mondo dell’associazionismo attivo, della cultura autentica e dell’informazione libera del Gargano.

L’ Associazionismo Attivo del Gargano sta lavorando, con sempre maggiore consenso, seguito, condivisione nelle scelte, ad un Gargano che sia sempre più attento alle politiche del territorio, all’attuazione di condizioni ideali di legalità, trasparenza e partecipazione, alla tutela del patrimonio materiale ed immateriale, alla difesa della salute pubblica, all’attuazione di politiche di sviluppo sostenibili capaci di ancorare le giovani generazioni al nostro territorio.

Non resteremo fermi davanti alla politica che non trova le ragioni della propria credibilità, perché incapace di slanci che sappiano coniugare le attese e le speranze con le idee e i progetti del nostro territorio.

Saremo invece convinti garanti e sostenitori di chi si pone nel territorio con la logica di cogliere le migliori opportunità di convergenze tra il mondo politico-istituzionale, la cultura e le forze produttive.
L’ ASSOCIAZIONISMO ATTIVO DEL GARGANO 

Rimuoveteci le navi dei veleni,appello del comitato del mare

Lettera aperta inviata a Provincia, Parco e a tutti i sindaci del promontorio. La Eden V e la Panayiota, tuttora arenate a Lesina e Pianosa. Con una lettera aperta inviata ai sindaci di tutti i comuni garganici, al presidente della provincia di Foggia e al presidente del Parco Nazionale del Gargano, il Comitato per la tutela del mare del Gargano, chiede a gran voce l’intervento delle istituzioni sulla questione navi dei veleni, “affinché venga istituito un tavolo di confronto sulla tematica con la Regione Puglia e vengano messe in atto, in maniera concertata e concordata, gli impegni presi, a nome della Regione, dall’Assessore Guglielmo Minervini” che riguardano principalmente: la rimozione delle navi Eden V e Panayiota, tuttora arenate a Lesina e a Pianosa; lo stanziamento di fondi ai fini di un’indagine epimediologica sullo stato di salute delle popolazioni locali e la convocazione di una conferenza di servizi della Regione Puglia con le istituzioni locali, al fine di affrontare e risolvere le delicate questioni riguardanti il mare del Gargano, compresa l’eventuale bonifica. Impegni, questi, presi dall’assessore regionale a margine del convegno “Le navi affondate al largo del Gargano. Quali risposte istituzionali a tutela della salute dei garganici?”, svoltosi a San Nicandro il 28 ottobre scorso al quale gli stessi rappresentanti delle istituzioni destinatari della lettera aperta (fatta eccezione per l’assessore regionale, il sindaco di San Nicandro Costantino Squeo e il sindaco di San Marco Michelangelo Lombardi) , seppur invitati, non hanno partecipato. Un silenzio assordante circonda da sempre queste tematiche che pur dovrebbero assumere un ruolo centrale e prioritario nell’agenda politica degli amministratori, soprattutto locali. Tematiche sicuramente scomode, di difficile soluzione, ma che proprio per questo motivo necessitano di sinergie tra gli enti territoriali, a difesa della legalità e della salute pubblica. Il convengo di ottobre aveva preso spunto da un’inchiesta giornalistica di Gianni Lannes su container e navi affondate al largo del Gargano delle quali proprio la Panayiota e la Eden V, arenatesi con modalità e circostanze sospette, rappresentano una testimonianza visibile a tutti, incarnando, anzi, con la loro desolante presenza da più di venti anni sulle spiagge di luoghi anche rilevanti dal punto di vista turistico, una sorta di “monumenti” all’indifferenza delle istituzioni. Ed infatti, proprio l’assenza e il silenzio delle istituzioni (sindaci dei vari comuni, presidenti di parco e provincia, ministero) ha preoccupato i numerosissimi cittadini di ogni paese garganico intervenuti in quella sede, spingendo i rappresentanti di alcune fra le associazioni organizzatrici del convegno a dar poi vita al comitato per la tutela del mare, proprio per assumere un ruolo di stimolo e propositivo sui temi della salvaguardia del territorio e dell’ambiente marino e costiero. “L’ assenza e il silenzio delle istituzioni invitate a dare risposte concrete riguardo a tematiche rilevanti e relative alla salute pubblica, alla tutela ambientale, alle possibilità di sviluppo sostenibile del territorio garganico, fatta eccezione per l’assessore regionale Guglielmo Minervini che ha accettato il confronto, del sindaco di San Marco in Lamis presente in sala e del sindaco di San Nicandro Garganico che ha ospitato l’incontro – prosegue la lettera del comitato alle istituzioni – ha suscitato il malcontento e la preoccupazione del folto pubblico presente e dei numerosissimi rappresentanti della cittadinanza attiva, della cultura, della società civile accorsi al convegno. Qualche giorno dopo l’incontro, l’inchiesta del giornalista RAI, Angelo Saso (trasmessa da Rainews 24) ha aggravato le preoccupazioni di un Gargano il cui futuro viene vissuto con ansia, incertezza e precarietà, a dimostrazione che gli aspetti critici di un territorio devono essere affrontati con tempestività e risolutezza dalle classi politiche e istituzionali, che necessariamente devono, su questioni di rilevanza pubblica, dimostrarsi all’altezza degli alti e nobili compiti ai quali sono preposte”.

Anna Lucia Sticozzi

La Gazzetta del Mezzogiorno" 13 febbraio 2010

Crisi Provincia/ Quelli che… salviamo il soldato Vascello

Il presidente Pepe temporeggia sull’UDC, Nicola vascello, assessore al Turismo rischia di saltare a breve. Sulla questione si sta mobilitando l’associazionismo garganico. Anche sul web.

Il Presidente della Provincia Antonio Pepe temporeggia sull’Udc, ma gli elettori, la società civile prendono parte viva nel dibattito. La politica si accapiglia tatticamente su cariche, poste in gioco e alleanze contese e i cittadini garganici alzano la voce per difendere il loro assessore Nicola Vascello. Salvare il suo assessorato è l’obiettivo fondante dell’azione dell’associazionismo della Montagna del Sole, in questi giorni. L’iniziativa atta a tutelare Vascello è diventata un gruppo online dal nome eloquente: Difendiamo Nicola Vascello dalla bassa politica. Il modello Nichi Vendola, insomma, fa scuola: cresce la voglia da parte della base, degli amministrati, anche in Capitanata, di incidere nelle decisioni partitiche, vissute come lontane e opportunistiche. Ecco le motivazioni della nascita del gruppo: “In questi giorni si parla molto di poltrone e rivendicazioni
politiche, facendo cadere in secondo piano che il Gargano, in questo momento strategico per il Turismo, si ritroverà nel vuoto, dimostrando una grande irresponsabilità verso la classe turistica. Dopo anni di completo disinteresse da parte della politica provinciale per il Gargano, da circa 20 mesi abbiamo un assessore che ha pian piano ridato attenzione ed interesse al nostro Gargano. Con questo gruppo si vorrebbe dire no a tutta la mal politica, dire si invece a chi dalla politica vorrebbe vedere sempre persone che si impegnano mettendo in primo piano il loro ruolo, cioè amministrare.
In questi giorni la Provincia sta per scrivere probabilmente la pagina peggiore della storia della politica di Capitanata. Che si chiami Vascello, Squeo o D’Anelli, impariamo a difendere i politici seri dal cialtrume irresponsabile che li circonda e che puntualmente penalizza il Gargano”. Sono numerosi gli attivisti che hanno voluto manifestare solidarietà a Vascello, il quale, come evidenziano, da oltre un mese non riesce a pianificare il suo operato a causa dell’incertezza amministrativa che lo ha colpito del dilemma Udc sì, Udc no. Accanto al sostegno di Gaetano Berthoud operatore culturale, nettamente pro Vascello, si sono espressi anche intellettuali legati al centro sinistra come la professoressa Teresa Rauzino, Michele Eugenio Di Carlo, responsabile del Comitato a difesa del mare, o giornalisti attivi e attenti alle tematiche del territorio come Anna Lucia Sticozzi della Gazzetta del Mezzogiorno, Piero Russo corrispondente di Repubblica. Antonio Basile del Carpino Folk rileva: “Non possiamo rinunciare alla testardaggine di Nicola Vascello. L’unico che riesce a mettere insieme le parti e tra i pochi che riesce ad avere una visione d’insieme” E un elettore democratico spiega: “Sono del PD e sfegatato vendoliana. Ma quel che è giusto è giusto! Si tratta di epurazione messa in atto dal PDL nei confronti dell’UDC. Non è giusto. Paolo Campo ha preso il 44% al primo turno, contro il 38% di Pepe e se non fosse stato per l’Udc col cavolo che vinceva. Vascello è uno buono! tutta la mia solidarietà”. L’affetto politico per Vascello è trasversale. Gioacchino Rosa Rosa lo sottolinea con nettezza ad uno scettico. “E’ nell’interesse della provincia avere assessori capaci attenti e volenterosi. E se leggi sotto troverai persone di sinistra che confermano la validità di Nicola Vascello. Per una volta possiamo dimenticarci dei partiti e concentrarci sui fatti concreti?”. Amante “non a parole” del nostro Gargano, così viene definito l’assessore udiccino, che fu nominato dallo stesso Pepe. La domanda di Franco Salcuni di Legambiente, che con Vascello ha condiviso il percorso del consorzio dei cinque festival della provincia di Foggia è indicativa del mood garganico nei confronti dell’assessore che meglio ha rappresentato, a dire degli interessati, la Montagna Sacra. “Caro Presidente Pepe, è davvero sicuro di poter fare a meno di una risorsa valida come Nicola Vascello? “ si chiede l’ambientalista, possibile candidato alla Regione per Sel, che aggiunge: “Probabilmente, nella logica delle alleanze,la politica finisce per dimenticare che l’alleanza più forte va fatta con i cittadini. E l’attivismo di Nicola ha reso questa amministrazione provinciale più vicina alla gente, soprattutto alla comunità del Gargano”.
Antonella Soccio
l’Attacco

20.000 beghe sotto i mari

«Come le balene, anche le navi affondate si fanno uscire dalla pancia versi bassi come muggiti, rantoli cavernosi come un sospiro a bocca aperta, gemiti e mormorii lunghi, che viaggiano dentro l’acqua e arrivano lontano, senza che niente li fermi […] esiste un canto delle navi perdute?» (Carlo Lucarelli, Navi a perdere)
Negli abissi più profondi e oscuri ma mai troppo distanti dall’uomo, fauna e flora marine imparano in fretta a convivere con sinistre e fluorescenti presenze, diventate inesorabilmente parte integrante dell’habitat sommerso. Gli esemplari della nuova specie hanno forma e consistenza molteplici ma alcuni elementi distintivi comuni: non nascono in mare, sono altamente tossici e radioattivi e, per loro natura, fortemente indesiderati. Sono trasportati in alto mare dalle grandi navi dei veleni che a volte li accompagnano inabissandosi solidalmente. E le vicende alle loro spalle sono oscure come i fondali in cui giacciono! Storie di mafia, di politiche segrete, di accordi clandestini, di misteriosi omicidi e di sporchi interessi economici.. La nave Velenia è comandata da una piovra spavalda che ingrassa all’ombra di omertosi “non vedo”, “non sento” e “non parlo” e sta cercando un nuovo angolo di mare in cui scaricare i suoi trasporti eccezionali. E se ciò porterà all’ennesimo sconquasso, poco importa, purché l’unica salvaguardia sia quella del denaro… Deni Bianco

Votate il carro! Cliccando qui e scorrendo la pagina  verso il basso vedrete sulla destra il form per la votazione.

Gargano 9 Gennaio 2010: prove tecniche di condivisione

Ci eravamo lasciati con la comunicazione della giornata a Vico del Gargano dedicata al Turismo dal titolo “Gargano R-Evolution”, oggi, a distanza di qualche giorno dall’evento, proviamo a raccontarne le sensazioni scaturite da questo incontro pubblico che ha visto la forte partecipazione sia degli operatori turistici (pervenuti da tutte le località del Gargano), sia dei politici sensibili al territorio, sia della parte sociale, rappresentata in larga parte dall’Associazionismo Garganico, che proprio in questo giorno maturava il primo anniversario di condivisione sui temi sensibili al territorio.
Perché abbiamo atteso qualche giorno per il nostro comunicato?
Nella consuetudine, ci stavamo apprestando a pubblicare il nostro articolo “a caldo”, ma le stesse linee guida dell’evento, cioè ascoltare gli altri, concedendo i fatidici 3 minuti a tutti, ci hanno suggerito di attendere e ascoltare ancora, cosa che in questi giorni, una discussione attraverso i media (web e stampa) ha confermato un interesse comune sul tema da noi proposto: IL TURISMO.
Come è andata?
Le impressioni e le sensazioni sembrano positive, l’auditorium era gremito e la partecipazione ad intervenire è stata costante, al ritmo dei 3 minuti. Gli interventi, moderati dal giovanissimo Emanuele Sanzone, 19 anni di Cagnano Varano, sono stati scorrevoli e resi accattivanti dal “Count Down” che scandiva il tempo concesso, alternando operatori turistici, politici e parte sociale in modo sistematico. Mentre l’apertura dell’incontro, oltre ai saluti di rito, ha visto protagonista la presentazione del “Comitato in Difesa del Mare”, ben rappresentato nelle parole del suo presidente Michele Eugenio Di Carlo.
Ma qual era per noi il senso di questi 3 minuti?
Non certamente di pensare che potevano bastare 3 minuti per dire cose così importanti, ma sono indubbiamente bastati per comprendere l’interesse che c’è intorno al nostro Gargano e al Turismo, sono bastati per dare un esempio di alta condivisione e apertura al tema Turismo anche in forma sociale, sono bastati per vedere forse per la prima volta politici, operatori e parte sociale, provare a dialogare alternandosi, ognuno con la sua idea, rigorosamente legata ai 3 minuti, cittadini, operatori turistici, politici… per tutti è stato lo stesso. Dai commenti letti c’è chi invece voleva trovare tutto il senso dell’incontro proprio nei 3 minuti espressi da ciascuno, ma non poteva essere così. La cosa che per noi aveva più senso era provare a mettere insieme più parti interessate attraverso un metodo chiaro, trasparente, libero, simbolicamente rappresentati da quei 3 minuti, una sorta di “prove tecniche di discussione”, null’altro che questo, per restare umili, perché così è nata la forza dell’associazionismo un anno fa, creando uno “spazio zero” dove tutti abbiamo parlato, dove il motivo dell’incontro era solo di conoscerci e vedere se c’erano sensibilità all’ascolto. Del resto quante volte abbiamo visto carrozzoni con tanto di linee guida, primi attori dietro i secondi, e via via, quante volte abbiamo urlato che nel Gargano non si riesce a coordinarsi, quindi niente di così speciale o originale, abbiamo solo riproposto lo stesso modello dello scorso anno, con metodi diversi e questa volta allargandoci al mondo degli operatori turistici e rappresentanti delle istituzioni.

Ma continuiamo con le perplessità di qualcuno che seppur gradendo molto la serata, ha lamentato “la mancanza di sintesi”. Ok, mi ripeto, non c’era nessuna linea guida prevista, nessuno che preventivamente voleva già lanciare “l’idea”, nessuno che attendeva al varco qualcuno, per mettersi già lì al timone indicando strade e percorsi. Questo perché forse non si è capita quale può essere la vera rivoluzione per il Gargano.

Provo a spiegare meglio. In questi giorni ho letto anche di analisi e fotografie del territorio ben delineate, puntuali, interessanti, ma poi, aldilà del fatto che abbiano creato interesse intorno al Turismo cosa altro resta? Cioè vogliamo ancora pensare che nel Gargano ciò che manca è qualcuno che sappia ben fotografare il territorio?
No, non la penso così poiché di persone che hanno fatto “ottime analisi” ne abbiamo avute già 40 anni fa. Vincenzo D’Onofrio chi lo conosce? Bene, questo signore ha scritto un piano territoriale turistico nel 1970 e se domani qualcuno mi dicesse di ripartire dai suoi scritti mi sentirei 20 anni avanti. Non dimentichiamo neanche Carlo Nobile che ci riprovò 8 anni fa a scrivere una nuova pagina con il sistema turistico del Gargano, prima di lui il dott. La Marca che diede un notevole slancio all’economia del turismo con i suoi mandati istituzionali a Vieste, mentre prima e dopo di lui, fino ai nostri giorni, è Ninì delli Santi che ha sempre dato notevoli spunti ed analisi territoriali, certamente la persona più preparata ad analisi turistiche-sociologiche. Molte volte Ninì è stato considerato un profeta, altre volte un sognatore, ma personalmente credo sia una persona preparata in materia che ha saputo indicare le direzioni future, sebbene mai troppo riconosciute dagli altri nei meriti.
Il punto è: in questa nuova fase occorrono davvero queste buone analisi, la preparazione, la conoscenza, le giuste strategie se poi nessuno o pochi le ascoltano, le seguono? A cosa serve la ricetta se non abbiamo gli ingredienti?
Ecco il senso dei nostri 3 minuti, cioè cercare i giusti ingredienti, apprezzarne semmai solo il sapore, cercar di comprendere quali possono aiutare per fare il piatto migliore, il più gustoso. Comprensibile che lasciarsi dopo aver tastato degli ingredienti non sarà il massimo della sintesi, ma a qualcuno forse è sfuggito che abbiamo registrato tutto, attraverso i questionari, l’audio e i video. Noi crediamo fortemente che sia questa la grande rivoluzione, non le analisi “perfette” ma LA CONDIVISIONE.
Cosa si vorrebbe fare quindi?
Nel tempo di qualche settimana chiamare tutte le persone che hanno partecipato, quindi operatori, istituzioni, associazioni, chiedendogli se vorranno partecipare al primo Tavolo di Consulta sul Turismo, non negando una sedia a chiunque vorrà essere presente.
Con quali accortezze?
Semplice, dove non esiste nessun primo attore o secondo, nessuno che penserà di sedersi considerandosi un guru piuttosto che un inesperto, nessuno che dovrà portare il suo peso, il suo io o ciò che rappresenta, nessuno con il suo peso politico, nessuno che non abbia innanzitutto un amore espresso verso questo territorio. Tutti invece a rappresentanza di se stessi, con le proprie competenze, con i propri ruoli.  Un “luogo” dove non ci saranno sedie in prima fila ed in seconda, ma nel caso un tavolo più grande, con una sedia in più per chiunque desidererà sedersi e portare valore aggiunto. Un posto forse dove non abbiamo ancora provato a sederci tutti insieme e ragionare per il nostro turismo, per il nostro Gargano. Sarà il tempo, l’impegno di ciascuno, la volontà e le buone idee a dire chi saranno i primi attori ed i secondi, quindi solo per scelta dei secondi e continuare così con le “prove tecniche di condivisione”.

Concludo rispondendo a “quei pochi” che hanno voluto alludere ad una passerella politica. In un mio intervento di quella sera ad un certo punto ho detto: “Per il mio Gargano vorrei 100 Sindaci come D’Anelli, 100 Sindaci come Squeo, 100 Assessori come Vascello, 100 Onorevoli come Cera… ora qualcuno mi spiegasse cosa c’è di politico in questa affermazione, considerando la loro appartenenza a partiti opposti. C’è MOLTO DI GARGANICO INVECE. Non facciamo confusione.
Anzi, visto che siamo in tema, vorrei proprio sapere che fine hanno fatto tutti gli altri politici invitati, con una mia lettera a cuore aperto, a cui non si sono nemmeno preoccupati di rispondere, quando poi avrebbero avuto la stessa accoglienza di tutti gli altri.
Mettiamo pure la discussione sul politico, visto che a qualcuno piace, a chi dovremmo votare noi del Gargano? A chi è venuto e ci ha dato rispetto e considerazione o a chi se n’è fregato di un anno di associazionismo non trovando nemmeno il tempo per una telefonata o due righe?
Oltre all’Onorevole Angelo Cera, erano presenti i Sindaci Costantino Squeo (San Nicandro Garganico) e Carmine D’Anelli (Rodi Garganico), il Sindaco Luigi Damiani, Michele Pupillo, Matteo Cannerozzi De Grazia, Nicolino Scoscio (Vico del Gargano), l’Assessore Annamaria Agricola di Ischitella, l’Assessore Vincenzo De Nettis di Peschici, l’Assessore Provinciale Nicola Vascello, il Consigliere Raffele Vigilante, il Consigliere Regionale Giannicola De Leonardis.
Mentre abbiamo ricevuto solidarietà da parte del Presidente del Parco che purtroppo ci comunicava la sua impossibilità per impegni precedentemente intrapresi. Giandiego ci ha chiamato 4 volte. Stessa cosa Nicola Rosiello Assessore di Vieste, fino all’ultimo ci ha contattato per provare a raggiungerci, ma anche lui impossibilitato. A questo si aggiungono i saluti dell’Assessore Lauriola di Monte Sant’Angelo, scusandosi per non poter raggiungere Vico per via di altri impegni, mentre non so se registrare la presenza del Consigliere Ruo, considerando che è rimasto all’entrata, a far un po’ di chiacchiere da bar.
Gli altri dov’erano? Cosa gli ha fatto credere che potevano snobbarci così dopo avergli dimostrato la massima attenzione? O forse è questa la gente che noi dovremmo votare? Dopo che è un anno che ci stiamo impegnando su tanti temi sociali e loro neanche rispondono? La prossima volta che li invitiamo, nella lettera metteremo anche un euro, così la telefonata gliela paghiamo noi.

Lettera inviata ai comuni

Nasce il Comitato per la tutela del mare garganico

VIESTE – E’ nato a Vieste, ma solo per le formalità costitutive, in quanto riunisce rappresentanti da vari paesi del Gargano, il "Comitato per la tutela del mare del Gargano", prima creatura con rilevanza giuridica del movimento delle associazioni garganiche che si riconoscono nell’Associazionismo Attivo del Gargano. Alla firma dell’atto costitutivo, presso lo studio legale dell’avvocato Francescantonio Bosco si sono dati appuntamento un gruppo di promotori che hanno individuato quale presidente del comitato Michele Eugenio Di Carlo, fra i membri più attivi dell’associazionismo garganico, con un impegno costante per le tematiche ambientali e la difesa della salute pubblica. Moltissime le adesioni già pervenute al Comitato che si propone di attivare ogni iniziativa utile per "salvaguardare l’ecosistema marino, occupandosi al contempo di tutelare la salute delle popolazioni garganiche e di tutti coloro che visitano il territorio per finalità turistiche, lavorative e scientifiche; sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della salubrità del mare e dei rischi per la salute umana derivanti dall’inquinamento dello stesso; istituire un canale diretto e preferenziale con le autorità (politiche, giudiziarie e militari) nazionali, regionali e locali, al fine di promuovere le azioni necessario per realizzare tali obiettivi". E’ la "società civile" che scende in campo, un esempio di quella cittadinanza che intende interpretare un ruolo attivo e diretto nella gestione del territorio, intervenendo, qualora si ritiene possa derivargliene pregiudizio, nei procedimenti promossi dalle amministrazioni territoriali e dagli enti pubblici, per la tutela degli interessi generali delle comunità e del territorio. "La costituzione del Comitato è un appuntamento che viene da lontano – spiega il presidente Di Carlo – e che ha attraversato nella sua lunga fase di gestazione numerose remore e traversie di tutti i tipi. L’inchiesta del giornalista Gianni Lannes di circa tre anni fa e il riuscito convegno del 28 ottobre scorso a San Nicandro Garganico con la netta presa di posizione dell’assessore regionale alla legalità, alla trasparenza e alla cittadinanza attiva, Guglielmo Minervini, hanno determinato la volontà comune di costituire un Comitato." Fra le prime iniziative del Comitato, proprio la sollecitazione degli impegni presi da Minervini nel corso del convegno sulle navi affondate al largo del Gargano, rispetto all’istituzione di un tavolo tecnico, l’indizione di una conferenza di servizi e la destinazione di fondi per la rimozione dell’Eden V dalla costa lesinese. Forte e decisivo l’impegno di molti giovani del mondo dell’associazionismo garganico che inaugurano una nuova stagione di impegno, contro i silenzi e l’immobilismo della poltica, l’indifferenza di tanti, per partecipare alla costruzione del proprio futuro.
Anna Lucia Sticozzi

tratto da "La Gazzetta del Mezzogiorno" ed. "La Gazzetta di Capitanata" del 20 dicembre 2009tma

Il presidente del comitato civico “Navi Gargano” sarà Michele E. diCarlo

A pochi giorni dalla costituzione del Comitato Civico "Navi affondate a largo del Gargano" spunta il nome del futuro presidente del Comitato. E’ Michele Eugenio di Carlo, garganico di Vieste, docente e grande personalità dell’Associazionismo Attivo del Gargano da sempre impegnata nella tutela del patrimonio ambientale garganico e non solo.
In questi giorni il consenso intorno al "padre dell’ambientalismo garganico", come qualcuno lo definisce, è cresciuto notevolmente nell’ambito associativo, ma soprattutto nell’ambito politico nazionale e regionale, per ricoprire questa prestigiosa carica.
Oggi la conferma: diCarlo sarà il presidente del Comitato Civico "Navi affondate a largo del Gargano", un comitato che, lo ricordiamo, nasce a seguito del Convegno organizzato il 28 Ottobre a San Nicandro Garganico a cui hanno partecipato, oltre allo stesso diCarlo (moderatore), l’assessore regionale Minervini e il giornalista Gianni Lannes, autore dell’inchiesta "madre" che ha portato agli occhi di tutti una situazione preoccupante anche per la salute pubblica dei cittadini garganici.
Un comitato che si pone ambiziosi (per il Gargano) obbiettivi come la sensibilizzazione della popolazione, ma soprattutto la creazione di un canale diretto con le istituzioni locali, finora chiuse in uno sconcertante "non vedo, non sento, non parlo". Buona fortuna presidente!

Giuseppe Bruno

Nel Paese dell’informazione anestetizzata, la solitudine di chi racconta i fatti

Mettetevi comodi prima di iniziare a leggere questa intervista. E fatelo per due ragioni: la prima, preliminare, perché l’intervista è lunga. La seconda perché, proprio per il dettaglio delle risposte, vi racconterà un pezzo di storia che sui giornali leggete di rado. Dovete andare a cercarvela, questa informazione, tra le rare incursioni sui quotidiani nazionali o nelle colonne della stampa quasi di nicchia.

Eppure Gianni Lannes, il giornalista che parla nelle righe che seguono, a qualcuno dà fastidio. Dà fastidio al punto che nei giorni scorsi ha subìto una nuova – e non di scarso rilievo – intimidazione. Come scrisse il giornalista Andrea Purgatori nella sceneggiatura del film Il muro di gomma, il racconto della sua indagine sull’abbattimento del DC9 dell’Itavia sui cieli di Ustica, «la notizia è finita a pagina 16, ma qualcuno l’ha letta». Non occorre conquistarsi le aperture delle prime pagine per dimostrare la propria professionalità. E non occorre conquistarsele nemmeno per vedersi minacciati di morte.

Insomma, prendetevi il tempo che vi serve per leggere quanto vi viene raccontato. Fatelo “a puntate”, nel caso non possiate farlo in un fiato, ma arrivate fino in fondo. Perché ci sono aspetti della vostra vita che non vi vengono raccontati. Eppure qualcuno paga per tutti scontando la “colpa” di ricostruirli, quei fatti. Paga anche per voi.

Un’auto incendiata a luglio, promesse di morte arrivata via mail e nei giorni scorsi l’esplosione della seconda vettura. Ma cosa stai scrivendo che dà così tanto fastidio?

Non ho bisogno e non mi interessa fare pubblicità, ma ho appena pubblicato un libro intitolato Nato: colpito e affondato relativo a una quasi sconosciuta Ustica bis – anche se ne avevo anticipato in sintesi i contenuti esplosivi il 4 novembre 2008 sul quotidiano La Stampa – relativa ai trattati segreti fra il nostro Paese e gli Usa, ma soprattutto l’Alleanza atlantica. Il 2 luglio mi sarei dovuto recare a Napoli per intervistare il professor Giulio Russo Krauss, docente all’Accademia navale di Livorno, all’università Federico II, nonché consulente giudiziario. Ma qualcuno ha pensato bene di disintegrare l’autovettura di mia moglie sotto la mia abitazione sconosciuta ai più…

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L’inchiesta di Rainews24 sulla EdenV e le altre navi affondate sul Gargano

PARTE 1

PARTE 2

PARTE 3

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