Cari amici speleologi e non,
sabato 6 marzo alle 16,30 presso l'Auditorium di Palazzo Fioritto a San Nicandro Garganico, verrà presentato l'8° Corso di Speleologia della Scuola "Luigi Gualano" di San Marco in Lamis con il Gruppo Speleologico Montenero e con la collaborazione del Team Archeo-Speleologico ARGOD di San Nicandro Garganico. Sarà anche l'occasione per presentare la Scuola di San Marco in Lamis con la nuova intesazione dedicata all'amico "Luigi Gualano".
Interverranno i Presidenti dei gruppi coinvolti, i Direttori della Scuola e del Corso e il Coordinatore delle Scuole di Speleologia della Regione Puglia. Inoltre sarà presente l'Assessore al Turismo, Sport ed Associazionismo del omune di San Nicandro Garganico.
Sono invitati tutti i gruppi speleologici e la cittadinanza per avere la possibilità di scoprire un mondo tutto nuovo. Quindi vi aspettiamo a San Nicandro Garganico, Palazzo Fioritto nel Centro Storico alle 16,30, sabato 6 marzo. Dopo l'incontro inizierà il corso con le lezioni teoriche previste, dove si potrà anche assistere. Per chi fosse interessato c'è ancora qualche posto disponibile per iscriversi.
Cordiali saluti.
Avvelenati da una sostanza tossica; uccisi da un virus sconosciuto o, molto probabilmente, vittime di un modello comportamentale e sociale di gruppo che gli studiosi non conoscono. Sono queste le ipotesi su cui si concentrano le analisi dei ricercatori per scoprire le cause che hanno spinto i 7 capodogli allo spiaggiamento.la più credibile resta quella del comportamento sociale interno al gruppo. Lo stesso modello che avrebbero adottato gli oltre 100 cetacei spiaggiati , lo scorso 23 gennaio, in australia. Sul caso restano tanti misteri ma , dalle prime analisi, arrivano anche dati certi. E’ stata esclusa l’ipotesi di una malattia contagiosa, come anche quella di un soffocamento causato dall’aver ingerito buste di plastica. Uno proveniva dal mar Ligure l’altro dal mar Egeo. Questo lascia supporre che fosse un gruppo formatosi da poco e che , da poco, aveva iniziato a migrare.
ondaradio.ingo
Da pochi giorni questo gioiello della natura è entrato a far parte del sistema delle Oasi WWF in base ad una Convenzione sottoscritta, in occasione della Fiera Mediterre a Bari, tra il WWF Italia e la Società di gestione Oasi Lago Salso S.r.l., costituita dal Comune di Manfredonia, dall’Ente Parco Nazionale del Gargano e dal Centro Studi Naturalistici Onlus. “È chiaro – ha dichiarato Enzo Rizzi del C.S.N. – che questa azione intimidatoria è collegata con la costituzione della nuova oasi WWF e alla chiusura della caccia avvenuta domenica scorsa. È evidente che i bracconieri interessati alla zona sono irritati per questa scelta strategica di conservazione della natura”.
“Non è il primo attacco – ha dichiarato Fulco Pratesi presidente onorario WWF Italia – che bracconieri sferrano contro le Oasi del WWF, ottenendo però l’unico risultato di far accrescere il malanimo della popolazione contro questa piccola ma arrogante minoranza”. Per il WWF Italia, l’attentato è la prova della concretezza e della bontà della scelta di inserire Lago Salso nel sistema delle oasi WWF. Sarà necessario, però, in futuro, un maggiore sostegno da parte delle Istituzioni ed in particolare dell’Ente Parco del Gargano e della Regione con la quale di recente è stato firmato un protocollo d’intesa per incrementare il “turismo natura” in Puglia. In particolare, il WWF Italia ritiene indispensabile il supporto di tali Enti per arrivare al più presto alla costituzione presso l’Oasi Lago Salso di un Comando del Corpo Forestale dello Stato, che svolgerebbe azione di vigilanza anche per la vicina Palude Frattarolo.
L’attentato incendiario di Lago Salso, evidenzia il WWF, finisce anche con l’inserirsi nella preoccupante situazione di estrema aggressività venatoria che si riscontra in concomitanza dell’approvazione al Senato dell’articolo 38 della cosiddetta Legge Comunitaria che cancella i limiti della stagione venatoria, attualmente compresi tra il 1° settembre ed il 31 gennaio, e che aprirebbe, se approvata anche alla Camera, una stagione di caccia selvaggia per tutto l’anno.
Fonte: WWF Italia via argoiani
Si è svolto il 29 a Bari uno degli incontri che la Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) Puglia, di concerto con l’Assessorato alla Ecologia della Regione Puglia, sta tenendo a livello regionale nell’ambito della “Campagna informativa sulla Legge Regionale 14 del 2007” ovvero sulla legge di tutela degli “Ulivi monumentali”.
Nel corso della iniziativa, oltre alla presentazione della legge regionale, si è parlato di “Agevolazioni e priorità nei finanziamenti derivanti dal censimento degli alberi monumentali”.
All’incontro, al quale sono stati invitati a partecipare rappresentanti dell’Assessorato alla Ecologia della Regione Puglia, sono intervenuti il Presidente provinciale della Cia di Brindisi, Luigi D’Amico, ed il VicePresidente vicario della Cia Puglia Donato Petruzzi.
ondaradio.info
Sarà il Ministero dell’Ambiente, tramite l’Ente Parco Nazionale del Gargano, ad avviare la delicata fase di monitoraggio delle carcasse dopo l’avvenuta sepoltura dei sette cetacei spiaggiatisi il 10 dicembre scorso sull’istmo di Varano nei territori dei Comuni di Cagnano Varano ed Ischitella. La fase di monitoraggio consiste nell’osservazione costante di tutto quello che accadrà alla carcasse sepolte, perché quest’ultime dovranno essere poi, al termine di un lasso di tempo pari a circa ventiquattro mesi, rimosse ed utilizzate per fini museali, scientifici e didattici. La delicata fase di monitoraggio sarà effettuata dal Ministero dell’Ambiente tramite l’Osservatorio Naturalistico dell’ente Parco Nazionale del Gargano.
Da questa mattina nevica su quasi tutto il Gargano, da San Marco in Lamis a Monte Sant’Angelo. Nella zona della Foresta Umbra, come potrete notare dalla webcam in alto di MeteoGargano.com, il manto nevoso ha raggiunto già i 5-6 centimetri d’altezza. Al momento si circola regolarmente sulle principali arterie, qualche difficoltà si riscontra solo sulla strada che da Monte Sant’Angelo conduce alla Foresta Umbra e a Vico del Gargano dove sono attesi i mezzi spargisale e spazzaneve. Gli uomini del servizio meteomont del Corpo Forestale dello Stato sono al lavoro nelle campagne di Monte Calvo e Monte Nero, le vette più alte del Promontorio, per assistere le aziende agricole e zootecniche della zona.
Fonte: TeleRadioErre
"Il ritrovamento durante l’autopsia di buste di plastica nel tratto digerente dei capodogli spiaggiati alla Foce di Capoiale-Laguna, non ci sorprende e dimostra ancora una volta il grave stato di degrado dei nostri mari. – sostiene Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare di Greenpeace Italia – Ci sembra però prematuro (e poco credibile) affermare che questa sia la causa dello spiaggiamento." In una nota-stampa di Greenpeace si legge ancora: "Le ipotesi sono tante: da un possibile terremoto sottomarino all’immissione in mare di suoni a grande intensità (causati o da esercitazioni navali o da prospezioni acustiche per la ricerca di giacimenti di petrolio), all’inquinamento (verosimilmente analisi tossicologiche potrebbero confermare la presenza di metalli pesanti o altri inquinanti)". "Bisogna aspettare che gli esperti terminino di lavorare sui campioni prelevati per poter indicare con sicurezza le cause di questo disastro ambientale. Quello che è certo, però, è che il Mediterraneo, un mare semi chiuso, soffre particolarmente dell’impatto delle attività umane. E nulla viene fatto per preservarlo. Ad oggi meno dell’1% della sua superficie in alto mare, dove le balene vivono, è protetto. Non possiamo aspettare che muoiano i capodogli per intervenire." conclude Monti.
redazione Teleradioerre