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chiesa di sanna

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Inedite foto della Chiesa di Sant’Anna nel 1994

FOTO DI LEONARDO LUIGI RUSSI: ALBUM COMPLETO (su facebook)


 

Se volete vedere com'è oggi la piccola Chiesa rurale cliccate qui

Il quadro di Sant’Anna

Ancora un post sulla Chiesa di Sant’Anna,questa volta focalizziamo l’attenzione sul quadro,rubato negli anni ’60.Ancora una volta chiediamo una risposta dall’amministrazione pubblica.Perchè non si fa nulla per salvare il destino di questa chiesa?

Oppure vogliamo aspettare che diventi come la Santa Croce prima di restaurarla?

Foto di Pierluigi Pelusi

Il 26 Luglio si festeggiava Sant’Anna anche a Carpino

Il 26 luglio di un anno non precisato di mezzo secolo fa a Carpino era festa

Il cammino dei carpinesi alla Chiesa di Sant’Anna nel piano sotto la calura del sole estivo era estenuante; di tanto in tanto ci si fermava all’ombra di qualche ulivo. C’erano tutti, dagli anziani ansimanti ai bambini euforici che finalmente potevano spendere i loro piccoli risparmi per comprare confetti, gelati ed i pochi dolciumi disponibili a quel tempo sulle bancarelle appostate intorno alla Chiesa.
Le donne si erano fatte belle, e gli uomini non avevano i vestiti sporchi della campagna…anche quell’imprecisato anno c’era stato il solito tira e molla tra il proprietario di un terreno adiacente all’edificio sacro ed i passanti per quel tratturo privato (o per lo meno ritenuto tale) che arrivava alla Chiesa. Comunque ora tutti erano a messa..la campagna diventa di nuovo silenziosa, si ode l’eco della voce di Don Agostino che recita l’omelia. Poi il suono della piccola campana, la celebrazione alla protettrice delle donne incinte era finita..qualche piccolo fuoco pirotecnico..e tutti a pranzo (un pò più ricco del solito per chi era fortunato).

La festa di Sant’Anna oggi a Carpino non esiste più…la Chiesa di Sant’Anna sta cadendo a pezzi e con essa la memoria di quella festa secolare e delle giornate dei braccianti carpinesi dettate dai rintocchi di quella piccola campana sparirà.

Domenico S. Antonacci

Sant’Anna, quelle scoperte prodigiose

CARPINO INTERESSANTE SCOPERTA DI UN TEAM SANNICANDRESE DI ARCHEOLOGI E SPELEOLOGI

Sulle pareti della chiesetta rupestre anche tracce dei simboli della Triplice cinta sacra

• C A R P I N O. – Altra interessante scoperta da parte del “Team archeo-speleologico Argod” di San Nicandro Garganico, guidato da Giovanni Barrella e Andrea Grana. Dopo l’abbazia di Kalena, un altro studio è stato fatto su una chiesa rupestre che si trova in territorio di Carpino e che è dedicata a Sant’Anna. Analizzando le pareti della struttura sono stati notati una serie di simboli davvero interessanti. Innanzi tutto sulla parte destra della facciata anteriore si può osservare una variante del centro sacro, simbolo fortemente legato alla “Triplice Cinta Sacra” e posto generalmente in luoghi particolarmente carichi di sacralità. Tale variante si presenta come un quadrato profondamente inciso con un foro centrale abbastanza profondo e una linea intermedia verticale che interseca esattamente a metà il quadrilatero. Potrebbe trattarsi anche di un “Centro sacro” rimasto incompiuto (il Centro Sacro consiste generalmente in quadrato in cui sono inscritti otto raggi, che al proprio interno formano due croci greche).
Il quadrato in sé rappresenta l’orientamento dell’uomo nello spazio e nell’ambito vitale, in base a una divisione del mondo in parti governate da custodi soprannaturali.
E’ il simbolo della terra, in opposizione al cielo, ma è anche, a un altro livello, il simbolo dell’universo creato, terra e cielo, in opposizione al non creato e al creatore. Ma è anche un diretto riferimento al cosiddetto “Omphalos”, uno dei simboli più potenti che rappresentano il “Centro del Mondo”, diffuso quasi ovunque tra i popoli e le regioni della Terra.
Da evidenziare, ancora, una serie di cerchi intersecanti posizionati vicino al quadrato.
In generale i cerchi intersecanti rappresentano uno dei lapicidi lasciato dai “magister muratori” per indicare che quella costruzione è stata sviluppata secondo i canoni della sezione aurea. La chiesa di Sant’Anna è una delle due chiese rurali di Carpino. Fu costruita in modo da consentire agli abitanti impegnati nella coltivazione dei campi di assistere alla messa mattutina. Nominata per la prima volta in un documento del 1736 e annoverata tra le chiese rurali, in origine fu affidata alla custodia di un eremita, per il quale era stata realizzata una abitazione annessa alla chiesa.

Questa volta non citiamo la fonte perchè la fonte stessa non ha citato la sua fonte.

La chiesa di Sant’Anna, tra l’indifferenza ed il mistero dei suoi simboli

Chiesa di Sant'Anna a Carpino.

Dott. Andrea Grana (Direttore Team Archeo – Speleologico ARGOD)
Domenico Sergio Antonacci (Team Archeo – Speleologico ARGOD)

La chiesa di Sant’Anna è una delle due chiese rurali di Carpino. Fu costruita in modo da consentire agli abitanti impegnati nella coltivazione dei campi di assistere alla messa mattutina. Nominata per la prima volta in un documento del 1736, e annoverata tra le chiese rurali, in origine fu affidata alla custodia di un eremita, per il quale era stata realizzata una abitazione annessa alla chiesa, presto abbandonata, e che risultava già parzialmente distrutta agli inizi del Novecento. In seguito al primo crollo della copertura, l’edificio fu sottoposto a diversi interventi di restauro, che ne hanno, per fortuna, conservato l’aspetto originario. La semplice facciata in pietra bianca è ancora visibile; sulla parte alta del muro posteriore, un arco campanario sorregge una campana. Sull’unico altare in stile barocco, con colonne decorate da tralci di vite a spirale, campeggiava un bel quadro di fattura settecentesca raffigurante la Madonna col bambino e Sant’Anna, sottratto purtroppo nel 1969. Voci dicono invece che la campana sia in qualche casa di Carpino. Tale evento, unito alla distanza dal centro abitato, ha contribuito al suo progressivo abbandono, per cui, dopo un ulteriore crollo della copertura, appare purtroppo allo stato di rudere. Essa si trova, inoltre, in un piccolo fondo privato e quindi essa stessa è proprietà privata;questo è un’ulteriore ostacolo alla sua tutela ed un suo eventuale restauro. Giorno dopo giorno la chiesa mostra i segni evidenti del suo stato di abbandono;all’interno arbusti e cespugli crescono incontrastati mentre la struttura (la cui costruzione è sicuramente di bassa qualità,e come materiali usati e come tecnica edile) crolla pezzo dopo pezzo. Ultimo episodio negativo riguarda l’architrave del portale d’ingresso caduto qualche mese fa (probabilmente anche a causa di un incendio sviluppatosi davanti la chiesa che ha compromesso la solidità dei materiali già fragili dell’edificio).

Pezzo di architrave crollato nel 2009.

Recentemente il Team Archeo – Speleologico ARGOD ha analizzato le pareti della struttura notando una serie di simboli davvero interessanti. Innanzi tutto sulla parte destra della facciata anteriore si può osservare una variante del centro sacro, simbolo fortemente legato alla Triplice Cinta Sacra e posto generalmente in luoghi particolarmente carichi di sacralità. Questa variante si presenta come un quadrato profondamente inciso con un foro centrale abbastanza profondo ed una linea intermedia verticale che interseca esattamente a metà il quadrilatero. Potrebbe trattarsi anche di un Centro Sacro rimasto incompiuto (il Centro Sacro consiste generalmente in quadrato in cui sono inscritti 8 raggi, che al proprio interno formano due croci greche) sta di fatto che il quadrato in sé rappresenta l’orientamento dell’uomo nello spazio e nell’ambito vitale, in base a una divisione del mondo in parti governate da custodi soprannaturali. E’ il simbolo della terra, in opposizione al cielo, ma è anche, ad un altro livello, il simbolo dell’universo creato, terra e cielo, in opposizione al non-creato e al creatore. Ma è anche un diretto riferimento al cosiddetto “OMPHALOS”, uno dei simboli più potenti che rappresentano il “Centro del Mondo”, diffuso quasi ovunque tra i popoli e le regioni della Terra.

Il cosiddetto Centro Sacro.

I tre cerchi intersecanti a rappresentare probabilmente la Trinità.

Imbarcazione incisa con le croci.

Da notare, ancora, una serie di cerchi intersecanti posizionati vicino al quadrato prima descritto. In generale i cerchi intersecanti rappresentano un di lapicidi lasciato dai magister muratori per indicare che quella costruzione è stata sviluppata secondo i canoni della sezione aurea.

Altre teorie associano questo tipo di simbologia al già citato OMPHALOS, specie se poi l’intersezione forma un FIORE DI LOTO (simbologie che ritroviamo in diverse strutture antiche del Gargano).

In particolare su questa stessa facciata, si può però individuare un insieme di tre cerchi intersecanti, con dimensioni pressoché simili, che potrebbero essere la rappresentazione simbolica della Trinità, cioè Dio uno e trino (come è possibile osservare ad esempio nella Cattedrale di Troia).

Altre incisioni degni di nota sono delle imbarcazioni portanti una o più croci, molto simili a incisioni che raffigurano le imbarcazioni dei Crociati in diverse chiese d’epoca medievale (come è possibile notare all’interno della Chiesa di Monte D’Elio a San Nicandro G.co), anche se la spiegazione potrebbe essere ben altra.

Oltre ad una serie di scritte che stiamo cercando di analizzare è curiosa un’altra incisione, quella di un volto di profilo con un elmo tipico vichingo, conico ed oblungo con due corna poste ai due lati.

La E’ vero che con le incisioni bisogna andare con i piedi di piombo, ma il numero di simboli attribuibili ad epoche decisamente anteriori alle origini della chiesa, fa sospettare che parte di essa sia stata costruita con materiale di risulta di strutture più antiche. Per ora rimane una semplice ed affascinante ipotesi che necessita ulteriori approfondimenti. Non appena  il Team Archeo – Speleologico ARGOD avrà novità in merito verranno riportati su questo blog il prima possibile.

 

 

 

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Chiesa di Sant’Anna,aggiornamenti

La chiesa di Sant’Anna,locata nel piano di Carpino a qualche centinaia di metri in linea d’aria dal benzinaio sulla superstrada è ormai in condizioni pietose.

Questa foto è stata scattata circa 2 settimane fa:  

L’architrave del portale è caduto a fine 2008,la struttura stessa potrebbe crollare da un momento all’altro.

Questa è la chiesa come si presentava del 2007 ,con l’architrave staccato ma non ancora a terra.

Perchè tutto questo deve continuare?La Chiesa era uno dei posti più importanti per i nostri antenati,li si raccoglievano per pregare durante i lavori nei campi ed ora li stiamo disonorando "fregandocene" delle sue condizioni.Carpinesi,vergognamoci!

Carpinoparla, la piazza virtuale dei Carpinesi, su l’Attacco

Carpinoparla,la piazza virtuale dei Carpinesi  (creata da Domenico Antonacci,Crono) sbarcata da pochi giorni sul web,è su l’Attacco di oggi;il quotidiano foggiano mette in luce ,traendo spunto da una discussione nata sul forum a riguardo, la pessime condizioni  nelle quali versa oggi la piccola Chiesa,simbolo di una Carpino che fu.Intanto le autorità continuano a fare orecchie da mercante dinanzi ad una situazione ormai critica:l’edificio infatti rischia il crollo.Ancora per quanto tempo la Chiesa potrà testimoniare le lunghe giornate di lavoro dei nostri avi nella piana di Carpino?Sarebbe un segno di rispetto nei loro confronti restaurare la piccola chiesetta;inoltre potrebbe diventare anche un’attrattiva per i migliaia di turisti di passaggio da Carpino nella stagione estiva con tutte le conseguenze del caso.

Clicca sulla foto per leggere l’articolo

APPELLO PER SALVARE LA CHIESA DI SANT’ANNA

Vorrei richiamare l’attenzione su un monumento del mio paese. Carpino, si sa, fin dalle sue origini, è un borgo agricolo: per questo fu fatta costruire la chiesa di Sant’Anna. Nominata per la prima volta in un documento del 1736, è annoverata tra le chiese rurali. Fu costruita per consentire agli abitanti impegnati nella coltivazione dei campi di assistere alla messa. Era in origine affidata alla custodia di un eremita, per il quale era stata realizzata un’abitazione annessa alla chiesa, presto abbandonata, e che risultava già parzialmente distrutta agli inizi del Novecento. In seguito al primo crollo della copertura, l’edificio fu sottoposto a diversi interventi di restauro, che ne hanno, per fortuna, conservato l’aspetto originario. La semplice facciata in pietra bianca è ancora visibile; sulla parte alta del muro posteriore un arco campanario sorregge una campana. Sull’unico altare in stile barocco, con colonne decorate da tralci di vite a spirale, campeggiava un bel quadro di fattura settecentesca raffigurante la Madonna col bambino e S. Anna, purtroppo sottratto nel 1969. Tale evento, unito alla distanza dal centro abitato, ha contribuito al progressivo abbandono della chiesa, per cui essa, dopo un ulteriore crollo della copertura, appare allo stato di rudere.
Oggi questa chiesetta è ormai dimenticata, nessuno più ne parla; i ragazzi del paese non sanno neppure dove si trova. La Chiesa di Sant’Anna si presenta in una condizione di totale abbandono, se la si guarda, si nota come essa ha preso la forma di una vecchia “torre” di campagna, ormai dimenticata dal mondo.
Ora vi chiedo: perché questa chiesa, che ha contribuito a costruire la religiosità degli abitanti di Carpino, dev’essere dimenticata e abbandonata? Perché nessuno ha mai fatto niente per salvare questo nostro pezzo di storia?
Marcantonio Donatella

Voglio fare un ironico ma al tempo stesso serio appello a tutti i Carpinesi:non avete più scuse,del forum se ne è parlato su un giornale foggiano e voi nemmeno venite a visitarlo?
Clicca qui per dire la tua sulla Chiesa di Sant’Anna

Ringrazio di cuore Teresa  Maria Rauzino per la segnalazione e per avermi mandato la foto dell’articolo.

La chiesa di Sant’Anna a Carpino

da http://www.puntodistella.it
Vorrei richiamare l’attenzione dei lettori di “punto di stella” sulla storia di un monumento del mio paese.
Carpino, fin dalle sue origini, è sempre stato un borgo agricolo. Per questo fu fatta costruire la chiesa di Sant’Anna: per consentire agli abitanti impegnati nella coltivazione dei campi di assistere alla messa.
Nominata per la prima volta in un documento del 1736, e annoverata tra le chiese rurali, in origine fu affidata alla custodia di un eremita, per il quale era stata realizzata una abitazione annessa alla chiesa, presto abbandonata, e che risultava già parzialmente distrutta agli inizi del Novecento. In seguito al primo crollo della copertura, l’edificio fu sottoposto a diversi interventi di restauro, che ne hanno, per fortuna, conservato l’aspetto originario. La semplice facciata in pietra bianca è ancora visibile; sulla parte alta del muro posteriore, un arco campanario sorregge una campana. Sull’unico altare in stile barocco, con colonne decorate da tralci di vite a spirale, campeggiava un bel quadro di fattura settecentesca raffigurante la Madonna col bambino e Sant’Anna, sottratto purtroppo nel 1969. Tale evento, unito alla distanza dal centro abitato, ha contribuito al suo progressivo abbandono, per cui, dopo un ulteriore crollo della copertura, appare allo stato di rudere.
Oggi questa chiesetta è dimenticata, nessuno più ne parla; i ragazzi del paese non sanno neppure dove si trova. La Chiesa di Sant’Anna si presenta in una condizione di totale abbandono, se la si guarda, si nota come essa ha preso la forma di una vecchia “torre” di campagna, ormai dimenticata dal mondo. Ora vi chiedo: perché questa chiesa, che ha contribuito a costruire la religiosità degli abitanti di Carpino, deve essere dimenticata e abbandonata? Perché nessuno fa niente per salvare questo nostro pezzo di storia? DONATELLA MARCANTONIO
Ringraziamo Donatella e per merito di Crono88 accendiamo i riflettori sulla Chiesa di S.Anna cliccando qui

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