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I meriti del Carpino Folk Festival nella campagna elettorale per le amministrative 2022

In questa tornata elettorale c’è chi lancia invettive e falsifica la realtà, ma c’è anche chi sceglie con cura le parole per farsi capire e per entrare in relazione. Grazie.

Segue quanto riportato nel capitolo Cultura del Programma elettorale della lista Civica “Carpino nel Cuore – Rocco Ruo Sindaco”.


La lista Carpino nel Cuore considera il punto di vista culturale come leva principale per invertire il trend dello spopolamento o quanto meno fare l’impossibile per mantenere l’attuale popolazione come fattore di salvaguardia del nostro territorio. Particolare attenzione sarà destinata sia alle attività che richiedono un basso impegno economico, ma che risultano molto proficue per l’importanza e per l’impatto che hanno sulle persone, sulle relazioni sociali, le pratiche e gli stili di vita sani dei carpinesi, sia ad una grande strategia di valorizzazione del patrimonio culturale legato alla terra, permettendo all’Associazione Culturale Carpino Folk Festival di riprendere presto le sue attività perchè il suo vero, grande e principale merito è, oggi, la rinnovata coscienza che tutte le risorse di Carpino possono essere fattori determinanti di progresso.
Due decenni di festival hanno, infatti, insegnato che si può guardare con occhio favorevole al futuro di Carpino perchè oltre alla presenza di microimprese nel settore del commercio, delle costruzioni e dell’artigianato, fattori di sviluppo locali sono certamente la buona qualità della vita, il paesaggio naturalistico, lo stato di conservazione delle strade e degli edifici antichi, l’identità culturale, la grande tradizione musicale, ma soprattutto, le grandi tradizioni e i rituali legate ai lavori della terra.
L’agricoltura, in particolare, con tutto il suo corredo di cultura “rurale” è sempre stata il perno del sistema economico-sociale e culturale di Carpino per questo, dopo anni di trascuratezza, torneremo a facilitare e incentivare il lavoro agricolo, la coltivazione in generale e delle fave in particolare, la pastorizia di tradizione carpinese, l’allevamento di bovini della razza “podolica” autoctona e degli ovicaprini, la viticoltura, la coltura e la raccolta delle olive che a Carpino, come risaputo, sono di qualità superiore. Punteremo, inoltre, sulle realtà qualificate per la conservazione, il trattamento e la vendita dei prodotti agricoli (frantoi, caseifici, cantine, piccoli esercenti, salumifici, fattorie didattiche e agriturismi) e favoriremo la nascita e lo sviluppo di piccole manifatture e aziende di trasporto di prodotti agroalimentari. Trasformeremo le sagre attuali a vere vie del gusto e dei sapori che sappiano essere un’adeguata vetrina delle nostre produzioni. Ripristineremo la corsa dei cavalli sul vecchio tracciato e, durante le festività, i giochi della tradizione, quindi memorie e nostalgie verranno considerate forze attive per rinnovare il paese in base al suo naturale essere e con gli occhi dei carpinesi, mai pensandolo come qualcos’altro di astratto.
Daremo avvio ad una stagione teatrale adeguata per la nostra Piazza che resterà luogo adatto per molteplici attività: religiose, politiche, di ristorazione, commerciali, di festeggiamenti e di pubblici spettacoli piccoli e grandi. Ma contestualmente, per avere un grande evento (con tanti spettacoli in un’ unica sera) che funga da strumento di marketing territoriale e faro sul nostro saper vivere in armonia ci attiveremo per la costruzione di un Auditorium, luogo sicuramente adatto a poter ospitare il Carpino Folk Festival, il vero ed unico grande evento del Gargano che ha portato Carpino nel mondo e il mondo a Carpino.
Gli obiettivi e gli interessi, stimolati e sostenuti dal Carpino Folk Festival, hanno permesso di costruire una ricca trama di relazioni istituzionali che non si esaurivano con l’evento stesso, ma che, fino a qualche anno fa ed anche in qualche modo negli ultimi, hanno portato benefici al paese in tanti altri settori (politici, economici e sociali). Il Carpino Folk Festival, oltre ad essere la testimonianza della capacità locale di creare capitale sociale e per questo essere emulato in molti altri paesi, ha permesso l’arrivo di ingenti finanziamenti pubblici, da quelli per le strutture di sostegno, a quelli per la riqualificazione urbanistica e persino quelli per le infrastrutture legate alla nuova vocazione turistica del paese, come ad es. le aree parcheggio costruite e in via di realizzazione.
Tuttavia al Carpino Folk Festival, se pure può costituire una precondizione per rinnovare la nostra realtà, non bisogna assegnarli la responsabilità di essere la soluzione ai problemi della nostra comunità. A questi deve pensare la politica ed è per questo che il festival e la politica dovranno collaborare su piani indipendenti e di rispetto reciproco.
Quanto fatto negli anni dagli organizzatori del Carpino Folk Festival dovrà costituire la buona pratica intorno alla quale altre iniziative, altre realtà associative, altre “imprese” dovranno svilupparsi in maniera autonoma di modo che ogni euro speso in questo settore dovrà essere considerato un euro investito per Carpino e non uno spreco a vantaggio del mal fare. È arrivato il momento di dirci che nel nostro paese non possiamo più permetterci di non saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all’ostilità del contesto, ha delle capacità, e bisognerà impegnarsi a farlo durare, e dargli spazio per far vedere che ancora a Carpino è possibile avviare e realizzare buone imprese utili anche a far crescere la speranza e la fiducia, a dare coraggio ai nostri giovani.

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