La Puglia, si sa, è capace di offrire al suo visitatore tanta qualità sotto tanti aspetti differenti, di questi ad oggi solo il patrimonio storico architettonico pugliese ha ottenuto il riconoscimento di patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco con i siti di Monte Sant’Angelo, Andria e Alberobello. Ma la Puglia ha anche grandi ricchezze culturali immateriali.
Con l’etnomusicologo Salvatore Villani mercoledì 7 agosto faremo il punto della situazione sul dossier su cui è impegnato personalmente per lanciare la candidatura all’Unesco della “Tarantella del Gargano”.
07 Agosto 2013
CARPINO FOLK FESTIVAL – L’ITALIA è la patria del diritto e del rovescio
Ore 22.00 Largo San Nicola – Carpino
TARANTELLE DEL GARGANO
Presentazione dossier per la candidatura Unesco
A cura di SALVATORE VILLANI
– Proiezione del documentario “Gargano. La musica delle campagne”
Regia di Giandomenico Curi
– Spettacolo “Musiche, canti e tarantelle del Gargano.
Con Aiarule, Le cantatrici di Ischitella, I Cantori di Mattinata e con la partecipazione straordinaria di Antonio Piccininno e Rocco Cozzola
TARANTELLE DEL GARGANO – Presentazione dossier per la candidatura Unesco
Il 7 agosto 2013, nell’ambito della XVIII edizione del Carpino Folk Festival, un’intera serata verrà dedicata allo stato dei lavori del dossier “Le tarantelle del Gargano”, curato dall’etnomusicologo Salvatore Villani, per l’iscrizione nella lista rappresentativa dei beni culturali immateriali dell’UNESCO, dopo il meritato accreditamento dell’Associazione carpinese presso la Cultur Sector della Division for Cultural Expressions and Heritage dell’UNESCO. A seguire la proiezione del documentario “Gargano. La musica delle campagne” del regista Giandomenico Curi prodotto da Hi Folk e Video Sign (2005) e concerto di tarantelle del Gargano con il gruppo Li Ariarule con la partecipazione di Antonio Piccininno e Rocco Cozzola. Durante la kermesse musicale vi sarà l’intervento delle Cantatrici di Ischitella e dei Cantori di Mattinata, due gruppi spontanei della ricca tradizione orale polivocale del Gargano, che eseguiranno repertori che spaziano dalle ninne nanne, ai canti di lavoro, canti narrativi, stornelli, satire, etc.
Le tarantelle garganiche, pur rientrando in una famiglia molto più ampia e variegata di forme musicali e di ballo diffuse in tutto il meridione, a causa dell’isolamento storico del territorio, risultano assai differenziate dalle altre regioni italiane e presentano una loro specificità nei suoi tre aspetti: canto, ballo e strumenti tipici.
Attestazioni iconografiche su sculture antropomorfe protostoriche testimoniano l’uso del ballo e degli strumenti musicali in quest’area a partire dal X-IX sec. a.C.
Negli ultimi decenni si è acquisita maggiore consapevolezza della portata culturale della tradizione e pertanto sono sorti centri di ricerca, festivals, gruppi di riproposta e attività didattiche di trasmissione dei saperi che comprendono conoscenza di storia delle tradizioni popolari, danze, canto, strumenti musicali e drammatizzazione di formalizzati orali.
Gli anziani portatori sono diventati così i maestri privilegiati di questa trasmissione e punti di riferimento imprescindibili per una corretta interpretazione delle fonti orali.
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