Per iniziativa del sottoscritto e con la collaborazione di moltissime persone on line (Facebook) di cui il piu’ attivo e’ stato Pietro Menonna regalo questo lavoro (incompleto) a tutti i Carpinesi, affinche’ il nostro dialetto non si dilegui nel tempo e che, invece, potra’ essere ampliato ed arricchito di nuove e vecchie parole omesse o tralasciate.
PREMESSA (Di Gino Giordano)
L’intento è di proporre un vocabolario del carpinese, un dialetto parlato a Carpino, piccolo paese del Gargano in provincia di Foggia, di circa 4.500 anime, adagiato vicino al lago di Varano e al mare. Molte parole riportate (orali e scritte) sono frutto di ricerche amatoriali, principalmente testi scritti in vernacolo e conversazioni con anziani e “puristi” del carpinese. Essenzialmente si tratta di un dialetto, derivato dalle lingue neolatine, che fa parte dei dialetti meridionali e quindi garganici. Il vocabolario raccoglie parole e locuzioni del dialetto carpinese, una varietà linguistica non standard della lingua italiana che difetta notevolmente. A volte, per rendere il concetto autentico di alcune parole o frasi bisogna addirittura ricorrere ad altre parole. Nei casi dubbi o controversi, sia per la scrittura che per la lettura, si è fatto uso di alcune convenzioni non tipicamente tradizionali. Anche per questo motivo il vocabolario è accompagnato da suoni registrati dall’autore, che aiuta a leggere, capire e pronunciare correttamente diverse parole. Per parlare bene il carpinese è necessario impararlo da altri, o essere nati e vissuti a Carpino. Paesi limitrofi come Cagnano, Ischitella, Rodi, Vico ed altri, pur utilizzando tutti dialetti garganici, si distinguono non solo per la diversa pronuncia (a volte tanto diversa da far pensare ad un altro gruppo linguistico), ma anche per le stesse parole scritte che risultano del tutto differenti, come negli esempi: lucertola, in carpinese vusc’chr, in rodiano calascert; testa, in carpinese cap, in cagnanese cocc’). Del dialetto carpinese antico restano poche testimonianze; la tradizione orale ci ha consegnato oggi un dialetto profondamente modificato dall’influenza della scuola e dei mass media. Appena cinquanta anni fa si parlava un dialetto molto diverso da quello dei ragazzi di oggi; vocaboli comunemente usati si sono modificati (italianizzati, inglesizzati, modernizzati), come ad esempio: cugino (cunzuprin,sostituito da cugin), sposarsi (nzurarc’, sostituito da spusarc’), sottoveste (cumbnazion, sostituito da sottovest), farmacia (spziarij, sostituito da farmacij), macelleria (uicciarij, sostituita da macellerij), ecc..In questo lavoro non c’è l’ambizione di consegnare un prodotto completamente confezionato e definitivo, anzi sarà necessario e utile far tesoro del contributo di eventuali collaboratori, ma di offrire uno strumento per il diletto della mente e per la conservazione della parlata dei nostri nonni.
Lino Bramante
Ne potrete prendere una copia e propagarla e anche ripubblicarla su altri siti: it’s free, gratis. (Download il Dizionario Carpinese – la Grammatica Carpinese).
Salve,
ho trovato molto interessante la Sua pubblicazione, è un ottimo modo per tramandare le nostre radici e valori, grazie.
Forse siamo anche parenti alla lontana: la mia nonna, di Carpino, era Donata Bramante, sposata con Francesco Paolo Gioffreda (mio nonno paterno). Mio papà, Francesco Gioffreda, studiò al Conservatorio di Pesaro e si trasferì a Roma, dove sono nato.
Cordiali saluti,
Paolo arch. prof. Gioffreda
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Sono molto contenta di un simile lavoro..personalmente ho scoperto che molte parole del nostro dialetto oramai inusuali, le ho invece ritrovate nella lingua francese, spagnola o portoghese. È capire alcune parole di altre lingue…scoprirlo è stato bellissimo! Pensate a sperattap/cerotto o tuagn/asciugamano o cruedd/contenitore
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