Michele MARCHIANO’
Testi popolari di Capitanata. Canzoni, poesie e proverbi raccolti da Michele Marchianò, con appendice lessicale di Pasquale Piemontese. Foggia, Atlantica, 1984. 248 p.
L’attento raccoglitore di tanto prezioso materiale, edito nella collana “Fondi della Biblioteca Provinciale” e conservato sinora inedito tra i manoscritti dell’istituto culturale foggiano, è stato quel Michele Marchianò, illustre figura di studioso di letteratura greca antica ed albanese, originario di Cosenza, dove era nato nel 1860, il quale ebbe modo di avvicinarsi al dialetto ed alla poesia popolare dauna quando, nel 1894, giunse a Foggia, come docente di latino e greco presso il Liceo Classico “Vincenzo Lanza”. Da allora sino alla morte che lo colse l’otto dicembre 1921, non cessò mai di studiare le caratteristiche peculiari della produzione letteraria popolare della Capitanata e di raccoglierne appassionatamente gli esempi più illustri e significativi. Non è, quindi, un caso che i suoi Testi, ora, per la prima volta, pubblicati, contengano la documentazione più abbondante ed esemplare su quei fermenti culturali che, tra fine Ottocente primi del Novecento, presero a manifestarsi in alcune località della Capitanata dal Marchianò giudicate, nella sua analisi, i centri più vivacemente interessati dalla produzione folklorica di canti, poesie e proverbi.
In questa sua antologia, pertanto, si passa dai versi dei foggiani Filippo Bellizzi ed Elisa Giordano a quelli del Piccolo di Candela; alle poesie di Gerardo De Stasio e Consalvo di Taranto di Deliceto; ai componimenti del Pironti di Bovino; ai proverbi raccolti da un non meglio identificato “Lallino” di Monteleone di Puglia; alle sestine di Laurino di Troia; alle quartine di Antonio Lionetti di Trinitapoli; ai sonetti scritti da Francesco Mercaldi di San Giovanni Rotondo; alle strofe composte in dialetto sammarchese da Antonio Calvitto e Giustiniano Serrilli; ai proverbi sannicandresi raccolti da Giovanni Vocino; a quelli di Monte Sant’Angelo trascritti da Giuseppe d’Errico e Giuseppe Fischetti; alle ottave in endecasillabi di Carpino e di Ischitella conservate, rispettivamente, da Francesco Di Lella e Luigi Capuano; alle strofe di Rodi Garganico e Peschici trascritte, le prime, dal De Nunzio e dal Ruggiero, e le seconde da Achille Della Torre.
Una rassegna, dunque, questa del Marchianò, assai vasta e significativa, nella quale Foggia e la sua provincia sono ben rappresentate per quanto concerne la cultura popolare e le tradizioni più profondamente radicate nella vita quotidiana della gente: ha fatto, quindi, bene l’Amministrazione Provinciale di Capitanata a patrocinare la pubblicazione e ad inserirla nel suo progetto di ricostruzione e documentazione storico-culturale del territorio.
Il lavoro già di per sè interessante si completa, poi, con una appendice lessicale curata da Pasquale Piemontese, nella quale le voci dialettali più interessanti, riprodotte con scrupolo scientifico adottando correttamente i segni diacritici, vengono linguisticamente segnalate, esaminate e classificate, paese per paese, con l’indicazione delle variazioni lessicali che subiscono, di volta in volta, nei vari centri della Provincia.
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