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I Sapori dell’Arte presso l’Agriturismo Biorussi di Carpino

I Sapori dell'Arte “Gli artisti, tranne qualche rara eccezione, amano vivere bene, circondarsi di tutto ciò che è bello e di “buon cibo”. E se qualche buongustaio non ama l'arte, è solo perchè non ha ancora avuto l'occasione di incontrarla e di conoscerla.(B.Lucchi)

 

Col turismo vivere il Patrimonio Culturale come strumento di incontro e di rispetto e comprensione degli altri e del loro futuro

Concorso Fotografico

“Vivere il Patrimonio Culturale Immateriale del Gargano”

Premio Rocco Draicchio III Edizione

"Col turismo vivere il Patrimonio Culturale come strumento di incontro e di rispetto e comprensione degli altri e del loro futuro"

Per il terzo anno consecutivo l'Associazione Culturale Carpino Folk Festival indice il Concorso Fotografico il Patrimonio Immateriale del Gargano – Premio Rocco Draicchio.
Come noto lo scopo è quello di sensibilizzare le genti sull'esistenza di una ricchezza che molti neppure sanno di avere: il Patrimonio culturale immateriale del Gargano.

Il tema del Concorso di quest'anno è: "Col turismo vivere il Patrimonio Culturale come strumento di incontro e di rispetto e comprensione degli altri e del loro futuro".

Sono previsti i seguenti premi:
–    € 500,00 primo classificato.
–    € 300,00 secondo classificato.

Scarica Bando Concorso Fotografico 2010
La novità di questa edizione è costituita dall'obbligo di consegna di non meno di 2 fotografie riguardanti i paesaggi naturali estivi del Gargano sul presupposto che gli stessi e le arti umane esistono strette reciproche relazioni.
La giuria è composta da Michele Ortore – Presidente dell’Associazione Culturale Carpino Folk Festival, Rocco Ruo – Assessore alla Cultura Comune di Carpino, Nicola Vascello – Commissario dell’Azienda di Promozione Turistica della provincia di Foggia, Giuseppe Torre – Coordinatore del Comitato per la Promozione del Patrimonio Immateriale, da Valentino Piccolo – segretario prov. A.N.A.F. – "Tecanaf" (Onorificenza fotografica per meriti Tecnico Artistici) e componente la redazione(opinionista) del mensile locale "Fuoriporta", da Arcangelo Palumbo – Photographer de newsgargano.com, Angelo Del Vecchio – giornalista, scrittore e direttore respondabile di “Garganopress.net”, da Domenico Prencipe – direttore del portale di informazione “il diario Montanaro”, da Piero Giannini – direttore della testata giornalistica “Puntodistella” e corrispondente dal Gargano di "Puglia", da Gaetano Berthoud – direttore di TuttoGargano, da Anna Lucia Sticozzi – corrispondente dal Gargano per la Gazzetta del Mezzogiorno, da Ninì delli Santi – direttore di “Ondaradio”, da Piero Russo – direttore de "Il Grecale" e giornalista de "La Repubblica" e da Barbara Terenzi – Antropologa della Fondazione Basso Sezione Internazionale e Coordinatore del Comitato per la promozione e la protezione dei diritti umani.

Si intendono per “Patrimonio Culturale Immateriale” pratiche, rappresentazioni, espressioni, conoscenze e i saperi – così come gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati ad essi – che le comunità, i gruppi e, in alcuni casi, gli individui riconoscono come facenti parte del loro patrimonio culturale. Tale patrimonio culturale intangibile, trasmesso di generazione in generazione, è costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi interessati in conformità al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia, e fornisce loro un senso di identità e continuità, promuovendo così il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana.

La definizione di questo patrimonio culturale immateriale si manifesta attraverso cinque ambiti dell’attività umana:
   1. tradizioni e espressioni orali, incluso il linguaggio, intesi come veicolo del patrimonio culturale intangibile;
   2. arti dello spettacolo;
   3. pratiche sociali, riti e feste;
   4. conoscenza e pratiche concernenti la natura e l’universo;
   5. artigianato tradizionale.

Per ciascuno dei vari ambiti delle tradizioni orali e immateriali, l’Unesco propone programmi specifici di salvaguardia, incoraggia i Paesi Membri ad adottare appropriate misure legali, tecniche, amministrative e finanziarie affinché si istituiscano dei dipartimenti per la documentazione del loro patrimonio culturale immateriale e affinché quest’ultimo venga reso più accessibile.

L’UNESCO incoraggia altresì la partecipazione degli artisti tradizionali e dei creatori locali ad identificare e rivitalizzare il patrimonio immateriale, incoraggiando altresì gli enti pubblici, le associazioni non governative e le comunità locali a identificare, a salvaguardare e a promuovere tale patrimonio.

L'Associazione Culturale Carpino Folk Festival ritiene che i temi lanciati annualmente con il concorso fotografico, insieme a tutte le altre attività che svolge e non per ultimo il festival della musica popolare possano far comprendere tale importanza e possano indurre orgoglio per esso.

 
Testi e materiali per la comunicazione
Antonio Basile
Alessandro Sinigagliese

Ufficio Stampa Associazione Culturale
Carpino Folk Festival

Via Mazzini, 88
71010 Carpino (FG)
Antonio Basile
tel. 339 5299998
info@carpinofolkfestival.com

 

 

Il Carpino Folk Festival è cofinanziato dall'UE-PO PUGLIA FESR 2007-2013 ASSE IV AZIONE 4.3.2

Realizzazione di ciclovie di collegamento tra le aree urbane e il territorio rurale: avviso pubblico

Approvato con determinazione dirigenziale del Servizio Ecologia, n. 139 del 26 aprile 2010, l’avviso pubblico riguardante l’individuazione di progetti per la realizzazione di interventi per lo sviluppo di percorsi di fruizione del territorio naturale, anche attraverso forme che favoriscano intermodalità tra le aree urbane e il territorio rurale.
Il provvedimento emanato nell’ambito del PO FESR Puglia 2007-2013, Asse IV – Linea 4.4 – Interventi per la rete ecologica -Azione 4.4.1, stanzia una somma complessiva di euro 4.000.000 per progettazione, allestimento o completamento di ciclovie.
Destinatari degli interventi sono Enti locali e Enti gestori delle Aree naturali protette.
Le domande di richiesta di finanziamento, redatte secondo le modalità indicate dall’avviso, dovranno pervenire alla Regione Puglia – Assessorato all’Ecologia, entro le ore 12,00 del 30°giorno successivo alla pubblicazione dello stesso avviso nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 98 del 3 giugno 2010.

La Legge, il film girato a Carpino negli anni ’50, sarà redistribuito!

La Legge, distribuito negli Stati Uniti nel 1959 con il titolo Where the Hot Wind Blows, sebbene non sia il film più rappresentativo della carriera di star come Gina Lollobrigida e Marcello Mastroianni, torna nei cinema americani con il titolo di The Law, nelle sale a partire dal 23 di giugno. Continua a leggere

Facciamo scoprire e proteggere la Chiesa di S.Anna di Carpino: segnaliamola al Fai!!!

Segnala i tuoi luoghi del cuore ed aiuta il Fondo Ambiente Italiano a censire i più bei luoghi italiani. Insieme a te li scopriremo. Insieme a te faremo di tutto per proteggerli.
Questo l'invito del FAI. Allora faccio visita a http://www.iluoghidelcuore.it è scopro che attualmente il luogo più segnalato è la FORTEZZA SVEVO ANGIOINA di Lucera (FG) con 420 preferenze e mi dico: possiamo farcela.

L’obiettivo è di coinvolgere concretamente tutti i carpinesi di qualsiasi età e di contribuire alla sensibilizzazione sul valore del nostro patrimonio artistico, monumentale e naturalistico, affinchè anche attraverso il censimento del Fai si individuino i mezzi per intervenire direttamente per il recupero della chiesa di Carpino che consentiva fino a pochi decenni fa agli abitanti impegnati nella coltivazione degli orti di assistere alla messa mattutina. BASTANO POCHI CLICK.

Per le sue origini, di borgo agricolo, fu costruita la chiesa di Sant’Anna di modo da consentire gli abitanti impegnati nella coltivazione dei campi di assistere alla messa mattutina. Nominata per la prima volta in un documento del 1736, e annoverata tra le chiese rurali, in origine fu affidata alla custodia di un eremita, per il quale era stata realizzata una abitazione annessa alla chiesa, presto abbandonata, e che risultava già parzialmente distrutta agli inizi del Novecento. In seguito al primo crollo della copertura, l’edificio fu sottoposto a diversi interventi di restauro, che ne hanno, per fortuna, conservato l’aspetto originario. La semplice facciata in pietra bianca è ancora visibile; sulla parte alta del muro posteriore, un arco campanario sorregge una campana. Sull’unico altare in stile barocco, con colonne decorate da tralci di vite a spirale, campeggiava un bel quadro di fattura settecentesca raffigurante la Madonna col bambino e Sant'Anna, sottratto purtroppo nel 1969. Tale evento, unito alla distanza dal centro abitato, ha contribuito al suo progressivo abbandono, per cui, dopo un ulteriore crollo della copertura, appare allo stato di rudere.
Testo da Wikipedia
Foto di Domenico Sergio Antonacci

Consigliamo si segnalare, oltre alla nostra chiesetta, anche l'abbazia di Pulsano e l'abbazzia di Calena.

I Cantori di Carpino stregano anche Torino

Il 94 enne Antonio Piccininno tra i protagonisti del festival di cultura pugliese

Barbanente a Monte Sant’Angelo per bandi Parco Nazionale Gargano

<!– Comunicato

–>Mercoledì 26 maggio, alle ore 15.30 l’assessore all’Assetto del territorio, Angela Barbanente, sarà a Monte Sant’Angelo, presso la sala delle Clarisse, per presentare, insieme al commissario straordinario del Parco Nazionale del Gargano, Stefano Pecorella, i bandi della Regione Puglia per sostenere le attività delle aree protette e favorire la loro piena valorizzazione.
Nell’occasione verrà presentato il piano di gestione del parco nazionale, elemento imprescindibile per favorire il pieno ed armonico sviluppo del territorio e consentire l’avvio di idonee misure di finanziamento. Sono invitati i sindaci dei Comuni interessati, le associazioni ambientaliste, tutti i soggetti portatori di interesse.

Sonny Ray: un One-Man-Show di Carpino nella Hollywood degli anni 30

Mario Ronghi alias Sonny Ray, un pugliese tra i divi di Hollywood
Un One-man show della Puglia sconosciuto

Comunicato Stampa Carpino Folk Festival | FOGGIA, li 17 Maggio 2010
Si prega la massima condivisione, pubblicazione e divulgazione

Fra il 1880 e il 1915 nove milioni circa di emigranti scelsero di attraversare l'Oceano verso le Americhe.
Molti di loro rientrarono poi in Italia: una quota considerevole (50/60%) nel periodo 1900-1914.
Circa il settanta per cento proveniva dal Meridione.
Le motivazioni che spinsero masse di milioni di Meridionali ad emigrare furono molteplici: prima la crisi agraria dal 1880 in poi, successivamente l'aggravarsi delle imposte nelle campagne meridionali dopo l'unificazione del paese, il declino dei vecchi mestieri artigiani, delle industrie domestiche, la crisi della piccola proprietà e delle aziende montane, delle manifatture rurali.
Tra coloro che emigrarono e poi fecero ritorno in Italia vi fu Ciccillo (Francesco) Ronghi di Carpino.
Figli di Ciccillo Ronghi furono Luigi Ronghi e Mario Ronghi. Gino, nato nel 1914, si sposo con Rosa D'addetta, si laureò in Legge, ma poiché non professava fece l'agricoltore a Carpino nei molti terreni di proprietà della moglie.
Più grande di Gino era Mario.
Nato negli Stati Uniti il 24 marzo 1908, Mario fece ritorno in Italia con il padre e a Carpino passò la sua giovinezza. Avviato all'arte di orefice e orologia non fece molta fortuna e cosi decise di far ritorno nelle Americhe. Amava ricordare che appena arrivato presso il porto dell'Ellis Island (l'Isola delle Lacrime delle persone che reimbarcate per l'Italia per non aver superato i durissimi controlli medici e amministrativi, nella disperazione si buttavano nelle acque gelide della baia andando quasi sempre incontro alla morte), lo venne a prendere un italo-americano di origine carpinese che quando lo vide gli chiese, prima ancora di "come stai?" o "com'è andato il viaggio?", "hai portato i caciocavalli?".

Mario Ronghi ritorna in Italia, e a Carpino, agli inizi degli anni 80 del secolo scorso dove muore ed è sepolto.
Prima di morire, però, lascia la traccia del suo passaggio.
Assolutamente stravagante e con atteggiamenti effemminati, su sollecitazione di un suo grande amico, Antonio Ermanno Santoro, organizza uno spettacolo per dare un suo ricordo ai carpinesi.
Non sono molte le notizie in proposito. Tuttavia molti parlano di un vero attore da avanspettacolo, particolarmente portato per le parti comiche alla "gastone" per intenderci. Cantava benissimo tant'è che nello spettacolo realizzato a Carpino interpretò (fra le altre cose) anche la parte di una sciantosa, truccato e vestito perfettamente (voci di popolo parlano di costumi presi a nolo a Napoli).
Niente di più. Mario Ronghi con la sua morte scompare il 16 Novembre 1984.

Ma la memoria gioca brutti scherzi (in questo caso, uno scherzo bellissimo).
E' il 03 Maggio 2010 e il social network Facebook ci fa un regalo. Pierluigi Pelusi con cui siamo in contatto per le note vicende dell'Auditorium della Musica Popolare del Gargano, parla a Domenico Sergio Antonacci della storia delle radio libere di Carpino e tra i personaggi dell'epoca (ultimi anni 70) menziona un certo Sonni Rey, un attore di avanspettacolo che sosteneva di aver vissuto negli Stati Uniti e di aver lavorato a Hollywood.
Domenico mi contatta per chiedere lumi in proposito. Non ne so nulla, anche se la memoria va subito ad un certo Mario che viveva sopra l'alimentare di mio padre in Piazza del Popolo. Me lo ricordo solo perché lo vedevo in giro con un maglione di cotone azzurro e in calzamaglie. Domenico mi conferma che si tratta di Mario Ronghi alias Sonni Rey.
Inserisco "Sonni Rey Carpino" in Google, ma non appare nulla che possa essere ricollegabile al nostro Mario Ronghi. Domenico e Pierluigi fanno lo stesso percorso. Raffino la ricerca e tutto ad un tratto nell'elenco di Google appare un Sonny Ray nei panni di The Artful Dodger nel film "Oliver Twist" del 1933.
Non faccio in tempo a dare la notizia a Domenico e a Pierluigi che ritorna a nascere il nostro Mario Ronghi, ossia "Sonny Ray". Nel giro di pochi minuti è un accavallarsi di notizie e di emozioni tra noi tre. La notte passa insonne.
Era da non crederci: un carpinese a Hollywood negli anni 30 nei cast dei film che contavano. Una vera è propria filmografia.
– Nel 1932 è nel cast di Jimmy's New Yacht.

– Nel 1933 è in Oliver Twist, film americano diretto da William J.Cowen. Si tratta dell'adattamento cinematografico (la prima versione sonora) del popolare romanzo di Charles Dickens. Sonny Ray è nei panni di Jack Dawkins, meglio conosciuto come Artful Dodger, il capobanda dei bambini criminali addestrati dal vecchio Fagin. Artful Dodger tradisce Oliver Twist facendolo catturare da Fagin, ma poi ne diventa il suo più caro amico cercando di fare di lui un borseggiatore. Il Dodger è appunto un borseggiatore, così chiamato per la sua abilità e astuzia.
In verità con Sonny Ray la critica è molto feroce: considerato troppo plateale e troppo vecchio nel ruolo di Artful Dodger.

– Sempre nel 1933 partecipa a The Perils of Pauline di Ray Taylor, un serial movie in cui veste i panni comici di Willie Dodge.

– Nel 1934 è nel cast di The Gay Divorcee diretto da Mark Sandrich: il grande musical con Fred Astaire, Ginger Rogers e Alice Brady – Premio Oscar per la migliore canzone originale, The continental, cantata da Ginger che balla in coppia con Fred Astaire. Del Film anche la canzone Night and Day (di Cole Porter) cantata da Fred, sulla spiaggia di notte mentre danza con la Ginger.

– Nel 1935 è nel cast di The Personal History, Adventures, Experience, & Observation of David Copperfield the Younger (normalmente abbreviato in David Copperfield), l'adattamento cinematografico dell'altro popolare romanzo di Charles Dickens diretto questa volta dal regista George Cukor.
Nominato al Festival del Film di Venezia, ottiene tre nomination ai premi Oscar per la migliore direzione, miglior film e migliore fotografia.

A questo punto finisce la sua carriera cinematografica.
I paesani intervistati da Domenico Sergio Antonacci pur non conoscendo la carriere holliwoodiana di Mario Ronghi, sostengono che, fino al suo rientro in Italia, Mario trovasse da vivere con piccoli spettacoli in teatro, ma soprattutto cantando e danzando nei nightclub di New York.
E' cosi, infatti spuntano gli articoli dei giornali dell'epoca: : il New York Times, il Baltimore News, il Buffalo News, il Philadelphia Enquirer.
Tutti parlano di una Star Internationale, un One-man show in viaggio tra Londra, Hollywood e Parigi.
Sonny Ray the showman of a million changes. Praticamente l'Arturo Brachetti del secolo scorso che in un batter d'occhio riusciva a cambiarsi d’abito, dalle scarpe alla parrucca, a diventare un altro.

In uno degli articoli si parla di una tournée in Italia ed infatti gli informatori concordano su una sua presunta carriera teatrale anche in Italia nelle riviste di avanspettacolo. In particolare a Napoli.

Il suo atteggiamento stravagante – racconta Pierluigi Pelusi – si prestava a valutazione da millantatore, lui ne era consapevole e poco ci diceva del suo passato, nonostante Antonio Ermanno Santoro ci ripeteva e assicurava, anche in sua presenza, che era stato veramente un artista holliwoodiano.

Al momento in cui scriviamo resta la convinzione che la memoria ci cela ancora molte altre sorprese sul pugliese che calcò le scene del centro dell'industria cinematografica americana per eccellenza.
Non appena arriveranno nuove notizie vi aggiorneremo. Adesso ci piace chiudere con le sue parole rivolte ai giovani per invitarli a "mettere su qualcosa di serio e di buono, perché la vita non è un patrimonio individuale, ma coralità e che la poesia, lo spettacolo e, in una parola, l'arte sono il momento e lo strumento per il trapasso dell'individuo alla comunità".

Testi e materiali a cura di: Domenico Sergio Antonacci, Pierluigi Pelusi, Antonio Basile.
Informatori: Carmine Mancini e Maria Vicedomini.

Ufficio Stampa Associazione Culturale
Carpino Folk Festival

Via Mazzini, 88
71010 Carpino (FG)
info@carpinofolkfestival.c
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La fava di carpino protagonista a “GUSTAPESCHICI”

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EVENTO “GUSTAPESCHICI”: SE NE PARLA ANCORA
Bibliotecando da Puntodistella.it

 Non ancora spenti gli echi della buona e bella riuscita della manifestazione organizzata dall’Associazione “GustaPeschici” nei giorni 7-8-9 scorsi. Tanto da “costringere” il foglio pubblicato dai giovani della locale Biblioteca Comunale, guidati da Elia Salcuni, a stampare un supplemento di "Bibliotecando" con le dichiarazioni rilasciate dai protagonisti nel corso della presentazione-inaugurazione e raccolte da Gianluigi Cofano. Ve ne riportiamo alcuni passaggi.

Beppe Bigazzi* = E' da più di mezzo secolo che ho l'onore di conoscere il Gargano, un territorio bello in cui la gente è ospitale e straordinariamente disponibile. Dopo la cultura e l'ambiente naturale, l'Italia detiene, sul piano delle attrattive turistiche, una leva di fondamentale importanza costituita dall'enogastronomia. La forza del nostro Paese è rappresentata dal suo passato. Nel passato si investiva per costruire nuove cittadine e la nostra agricoltura era fonte di arricchimento. Pensate all'agricoltura eroica dei nostri anziani, che da un fazzoletto di terra riuscivano a ricavare l'indispensabile per mandare avanti la famiglia.

Noi stessi traiamo origine da quelle che sembrano cose talmente semplici e banali, come il pane e la pasta, ma che in realtà non lo sono. Non ci rendiamo conto, ad esempio, della qualità del pane fatto come Dio comanda. Del resto, come chiarisce una recente ricerca dell'American Airlines, i motivi per cui gli americani vengono in Italia sono in primo luogo l'arte – e con essa l'architettura e il paesaggio – e la gastronomia. La cucina è pertanto una delle ragioni della presenza dei turisti americani nella nostra penisola.

Ogni prodotto è legato al territorio. Nel Gargano troviamo le verdure, le triglie, il pancotto, la fava di Carpino e l'olio, tutte peculiarità alimentari che dimostrano come il buon Dio c'è. Sul piano nazionale, non va dimenticato il vino, diventato la punta di lancia dei produttori agricoli italiani. Attualmente, però, un prodotto di qualità come l'olio è realizzato prevalentemente da produttori industriali i quali vendono, ad esempio, ignobili oli spagnoli spacciandoli per italiani.

Le specialità della tavola sono diversissime da regione a regione. Sotto tale profilo, non esistono i fagioli in generale, ma tanti tipi di fagioli. Vi sono la fava di Carpino e la fava di Monforte, la cipolla di Acquaviva delle Fonti e quella di Certaldo, l'aglio napoletano e l'aglio del Friuli Venezia-Giulia. Va in tal senso chiarito che la fava di Carpino non è la stessa coltivata in Toscana. Dirò di più: come ha evidenziato in una ricerca scientifica pubblicata di recente dalla mia amica preside della Facoltà di Agricoltura dell'Università di Pisa, se la fava carpinese fosse trattata su un terreno diverso dal garganico e con fitofarmaci, perderebbe inevitabilmente tutte le sue caratteristiche nutrizionali, per diventare qualcosa di irresponsabile verso chi la consuma.

Bisogna pertanto mangiare sapendo ciò che si mangia. Vendere i prodotti alimentari senza indicarne l'origine è di conseguenza un'autentica truffa ai danni dei consumatori. Dobbiamo scegliere quello che mangiamo sulla base del posto dove è realizzato. Bisogna poi aumentare i controlli su quelli che vengono spacciati per prodotti alimentari italiani e italiani non lo sono affatto. Queste cose vanno combattute seriamente, perché non costituiscono solo un danno di tipo economico. nel momento in cui rappresentano un pericolo che grava sulla nostra salute.

Non c'è buona cucina senza buoni ingredienti. E i buoni ingredienti, dal canto loro, derivano dalla buona agricoltura. La buona agricoltura è quella senza chimica. I nostri agricoltori hanno sulle loro spalle secoli di esperienza e per tale motivo in Italia si è sempre mangiato come Dio comanda, anche se abbiamo vissuto come poveracci. In questo Paese vi è appunto una grande tradizione di civiltà gastronomica, che mi ha fatto sentire orgoglioso e felice di essere italiano.

Domenico Vecera* = La cucina è un'arte, ma bisogna metterci anche la passione, che è amore per la cucina stessa. La genuinità di prodotti come il pesce, che le nostre barchette portano ogni giorno, deve essere opportunamente valorizzata. Chi viene nel Gargano resta affascinato, oltre che dalle bellezze ambientali delia nostra terra, anche dalle nostre specialità alimentari. Dobbiamo pertanto cercare di far conoscere il nostro territorio attraverso l'enogastronomia e mediante iniziative come quelle messe in atto da “GustaPeschici”, anche al fine di allungare la stagione turistica, concentrata ogni anno solo in pochi mesi.

Domenico Clienti* = E’ necessario pubblicizzare i prodotti alimentari tipici allo scopo di valorizzare ulteriormente il territorio garganico e svolgere un'azione pedagogico-educativa a livello sociale. Noi di "Gusta Peschici" vogliamo cercare di far conoscere e riconoscere i nostri prodotti ai turisti che giungono nel Gargano. E’ questa una strada da seguire con decisione. Cercheremo poi di educare chi ci segue al rispetto delle regole, di fondamentale importanza per la crescita del nostro territorio.

Vincenzo De Nittis* = Amministratori, ristoratori e albergatori sono chiamati a operare insieme al di là delle bandiere e delle appartenenze, al fine di favorire lo sviluppo economico e sociale dei comprensori peschiciano e garganico. L'intento è di fare fronte comune per farci sentire come territorio e crescere insieme. Il successo delle iniziative di "Gusta Peschici" è un concreto esempio di cosa è possibile raggiungere allorquando vi è l'impegno di tutti.

Vincenzo Rizzi* = Occorre porre l'accento sulle contaminazioni e sulle varianti delle specialità gastronomiche. Non si può parlare realmente di tipicità dei piatti, proprio perché i piatti stessi hanno subito influenze esterne e varianti. Le contaminazioni fanno quindi parte della nostra storia alimentare. Si avverte l'esigenza di salvaguardare la matrice identitaria dell'alimentazione italiana e pugliese da contraffazioni e dissoluzione del gusto provocata dalla massificazione alimentare. Al giorno d'oggi vi è una totale e pericolosissima disabitudine ai gusti. Da questo punto di vista, la pubblicità televisiva è realmente pericolosa.

Voi garganìci dovete perciò continuare a essere consapevoli del fatto che vivete in una zona benedetta da Dio non solo per la sua bellezza, ma anche perché quando mangiate potete permettervi di fare cultura, essendo l'alimentazione parte integrante del vostro modo di essere. Non possiamo quindi arrenderci a sapori senza identità, senza storia e senza cultura. Il mondo della gastronomia garganica e pugliese va dunque rivalutato, altrimenti perderemo il nostro passato.

• Giornalista, gastronomo ed ex-manager, fino a poco tempo fa distintosi come opinionista nell’arcinoto programma televisivo di RaiUno "La prova del cuoco", autore di "365 giorni di buona tavola" (scritto con la moglie Giuseppina e pubblicato da Giunti), presentato in sede di inaugurazione dell’evento peschiciano "Un tuffo nelle tradizioni del '900 per scoprire l'arte del mangiare oggi".
• Sindaco di Peschici, che ha elogiato l'Associazione "GustaPeschici" per l'impegno profuso nel far conoscere ai turisti le specialità enogastronomiche del promontorio garganico.
• Presidente dell'Associazione e titolare del ristorante "Porta di Basso", pi&u
grave; volte ospite della trasmissione "La prova del cuoco".
• Assessore a Turismo Comune di Peschici.
• Storico della gastronomia e critico gastronomico.

I CANTORI DI CARPINO OSPITI DI TORINO ATTARANTàTA

Saranno i CANTORI DI CARPINO a rappresentare il Gargano all’interno della manifestazione TORINO ATTARANTàTA – Primo festival di pizzica e cultura pugliese di Torino, in programma nel capoluogo piemontese dal 16 al 21 maggio prossimi.

Il novantaquattrenne Antonio Piccininno, accompagnato dai giovani componenti del gruppo dei Cantori, salirà sul palco venerdì 21 maggio a chiusura della intera manifestazione che vedrà ospiti anche il gruppo torinese La Paranza del Geco ed il trio pugliese Tradizionale Salentina Dop. Antonio Piccininno e i Cantori di Carpino, ultimi depositari della tradizione musicale garganica, saranno gli ospiti d'onore di una manifestazione che vuole celebrare le tradizioni musicali e la cultura pugliese.
I Cantori saranno anche protagonisti, subito prima del concerto, di un incontro-seminario di avvicinamento alla tradizione musicale e coreutica del Gargano.

Il festival, la cui direzione artistica è affidata a Simone Campa, è il risultato di una costante e proficua collaborazione tra la Compagnia Artistica LA PARANZA DEL GECO, l’Associazione TORREMAGGIORESE TRE TORRI di Torino, la federazione delle associazioni pugliesi di Torino CASA PUGLIA e, in questa occasione, L’ASSOCIAZIONE CULTURALE CARPINO FOLK FESTIVAL e la REGIONE PUGLIA.
CARPINO, li 16 maggio 2010

Testi e materiali per la comunicazione
Antonio Basile
Alessandro Sinigagliese

Ufficio Stampa
Associazione Culturale Carpino Folk Festival
Via Mazzini, 88
71010 Carpino (Fg)
Antonio Basile
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Recupero di manufatti edilizi da destinare alla fruizione e alla ospitalità diffusa: avviso pubblico



Approvato con determinazione del Dirigente del Servizio Ecologia n. 105 del 26 marzo 2010 l’avviso pubblico per la selezione di progetti riguardanti le prime azioni di “Recupero di manufatti edilizi esistenti da destinare alla fruizione ed alla ospitalità diffusa”.
L’iniziativa rientra all’interno del PO FESR 2007/2013 – Asse 4 – Linea di intervento 4.4 – Azione 4.4.1 – Attività A – e prevede l’impegno di una spesa complessiva pari a euro 3.500.000,00.
 
Destinatari dell’intervento sono gli enti locali e gli enti gestori delle aree naturali protette, i quali dovranno presentare apposita richiesta, nei termini e modi indicati nell’avviso, entro e non oltre le ore 12 del 30° giorno successivo alla pubblicazione dello stesso avviso nel Bollettino ufficiale della Regione Puglia, n. 82 del 06 maggio 2010.

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