Antonio Piccininno, nato a Carpino il 18 febbraio 1916, è una figura leggendaria della musica popolare italiana, nonché un simbolo vivente della tradizione garganica fino alla sua scomparsa, avvenuta il 9 dicembre 2016. La sua lunga vita, scandita da sacrifici, amore per la terra e passione per la musica, è un esempio di dedizione alla cultura e alle radici di una comunità.
Un’eredità tra terra e musica
Nato in una famiglia di pastori e contadini, Antonio trascorse gran parte della sua giovinezza nei campi, imparando a conoscere il ritmo della natura e il suono della sua terra. La musica entrò presto nella sua vita: i canti tradizionali, tramandati oralmente di generazione in generazione, divennero per lui una seconda lingua. Fu proprio questa passione a fare di Piccininno non solo un cantore, ma un vero e proprio archivio vivente della cultura musicale del Gargano.
I Cantori di Carpino
Antonio Piccininno è stato uno dei fondatori dei “Cantori di Carpino”, un gruppo di artisti locali che ha portato alla ribalta nazionale e internazionale la tarantella garganica. Insieme a figure come Andrea Sacco e Antonio Maccarone, ha contribuito a preservare e diffondere il ricco repertorio musicale del Gargano, fatto di canti d’amore, serenate e ballate popolari. Con la sua voce potente , Antonio sapeva trasmettere emozioni profonde, catturando l’attenzione e il cuore di chiunque lo ascoltasse.
Una vita di resilienza
La vita di Antonio non fu priva di difficoltà. Durante la Guerra d’Etiopia, fu fatto prigioniero e trascorse 13 anni lontano dalla sua terra e dalla sua famiglia. Al suo ritorno a Carpino, riprese il lavoro nei campi e iniziò a dedicarsi con rinnovata passione alla musica. La sua resilienza e il suo spirito indomabile lo resero un punto di riferimento per la comunità e per le generazioni future.
L’eredità culturale
Grazie ad Antonio Piccininno, molti canti tradizionali del Gargano sono stati documentati e salvati dall’oblio. Collaborò con numerosi etnomusicologi e artisti, partecipando a festival e progetti di ricerca che hanno fatto conoscere la tarantella garganica al grande pubblico. Le sue registrazioni e le sue esibizioni hanno lasciato un’impronta indelebile nel panorama musicale italiano.
La magia del palco
Sul palco, Antonio Piccininno era una forza della natura. Con la sua chitarra battente e il suo carisma unico, riusciva a creare un legame speciale con il pubblico, portando alla luce l’anima autentica della tradizione carpinese. La sua interpretazione di canti come Donna che stai affacciata alla finestra e Garofano d’ammore resta un esempio sublime di come l’arte popolare possa toccare corde universali.
Un’eredità senza tempo
Antonio Piccininno è stato un custode della memoria collettiva, un narratore di storie in musica che hanno attraversato i secoli. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto nella comunità di Carpino e nel mondo della musica popolare, ma il suo lascito continua a vivere nelle registrazioni, nei racconti e nell’ispirazione che ha dato a tanti artisti e appassionati.
Oggi, grazie al lavoro di Antonio e di altri maestri della tradizione, i canti del Gargano continuano a risuonare, ricordandoci l’importanza di custodire le radici per guardare al futuro con consapevolezza.

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