In occasione dell’uscita del nuovo disco che festeggia i 50 anni della Nuova Compagnia di Canto Popolare, intervistata da Salvatore Esposito su Blogfoolk, Fausta Vetere a domanda cosi risponde.
Come mai avete deciso di rileggere “Tarantella Del Gargano”?
Io e Pasquale Ziccardi ci occupiamo di comporre la maggior parte dei brani, e abbiamo pensato che questo fosse il canto d’amore più bello mai scritto nella tradizione popolare dell’Italia Meridionale. E’ una visione onirica di un atto d’amore verso una persona incredibile. Volevamo rileggerla per farne una versione particolare, una versione quasi aristocratica con il quartetto d’archi, con un cambio di durezza senza usare una settima, ma ritornando con una cadenza ingannata che lascia in sospeso senza concludere il discorso musicale. Il brano è cantato da Pasquale e l’arrangiamento è iperclassico nel senso che abbiamo usato tutti gli strumenti della tradizione con l’aggiunta di questo elegant quartetto d’archi. Considero la musica popolare aristocratica perché è complessa e non si risolve mai con due accordi. Dietro ogni brano c’è una storia ed è sempre questa grande aristocrazia del mondo popolare ad ispirarci. Non aveva senso farlo uguale a quello dei Cantori di Carpino. Spero piaccia, ma i gusti nostri non sempre combaciano con quelli degli ascoltatori.
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