Il cantore secolare più famoso delle Puglie ancora in attività per diffondere quella che fu la sua cultura
Pecceninne pe nn’àvete e ccènd’anne!

Fotografia di Mariano Iorio, 2012
Temperamento forte, amore per la vita, per la famiglia, per i compagni e un forte attaccamento al paese che gli ha dato i natali un secolo fa, Antonio Piccininno (Pecceninne), il cantore con le nacchere, è nato il 18 febbraio 1916 a Carpino, in provincia di Foggia.
All’età di due anni perde entrambi i genitori a causa dell’influenza spagnola e viene affidato ai nonni materni. A otto anni deve già contribuire al mantenimento della famiglia ed è mandato a guardare le pecore. Nei boschi di quello che oggi è il Parco Nazionale del Gargano i pastori adulti gli tramandano i canti popolari che lui ripete ossessivamente guardando le pecore. Diventato adulto lascia il mestiere del pastore e si dedica alla coltura dei campi. Pastore e, contadino, con le sue 100 primavere rappresenta una delle “personalità più interessanti, autentiche e complesse della tradizione musicale del Gargano. Cantatore eccellente, tra i più anziani del paese, porta con sé un bagaglio di conoscenze che lascia quale eredità culturale alle nuove generazioni. La sua testimonianza di vita, la sua interpretazione canora e la sua raccolta di canti sono punti di riferimento imprescindibili per un’adeguata comprensione della sua unicità. Il suo percorso si colloca in un ambito intermedio tra oralità e scrittura, frutto di stratificazioni in progress di apprendimento, dalla fase mnemotecnica orale del periodo giovanile, alla fase della partecipazione diretta ai riti collettivi delle serenate e dei balli (quando non ancora defunzionalizzati), alla fase dell’appropriazione autodidattica della scrittura per la raccolta dei canti popolari (Villani S., 2008)”.
In occasione dei festeggiamenti per i suoi cent’anni, giovedì pomeriggio 18 febbraio al “Centro Culturale Andrea Sacco”, Palazzo Barone di Carpino, con inizio alle ore 17.00 si svolgerà l’incontro IL PASTORE CANTORE organizzato dal Carpino Folk Festival insieme al Comune di Carpino e al Parco Nazionale del Gargano con gli studiosi e gli artisti che hanno attinto dal suo bagaglio di conoscenze popolari per narrarne la vita artistica attraverso il repertorio, le esperienze, le preferenze, gli atteggiamenti, le abilità, in una parola l’identità del cantore che instancabilmente continua a tramandare quella che fu la sua cultura: tra gli altri, son attesi lo studioso Francesco NASUTI, l’etnomusicologo Salvatore VILLANI, l’attrice Caterina PONTRANDOLFO, Eugenio BENNATO e Teresa De SIO.
Interverranno: Rocco MANZO (Sindaco di Carpino), Stefano PECORELLA (Presidente Ente Parco Nazionale del Gargano), Pasquale Mario Di VIESTI (Presidente Ass. Cult. Carpino Folk Festival), Michele ORTORE (Fondatore Ass. Cult. Carpino Folk Festival).
In mattinata, alle ore 9.30, la Messa per i 100ANNI nella Chiesa di S. Cirillo.
Dopo l’incontro, invece, la presentazione di “CHI SONA E CANTA NO NMORE MAJE”, il nuovo CD dei Cantori di Carpino con la voce di Pecceninne.
In serata, in Piazza del Popolo, la famiglia ha organizzato il taglio della torta con brindisi augurale e successivamente il live gratuito dei CANTORI DI CARPINO E DEGLI AMICI DI PECCENINNE che coriaceo ha già stabilito che canterà a sua volta per i presenti. Quindi, tutti ancora una volta ad aspettare il momento quando si alzerà e si recherà sul palco per esibirsi in colorite e applaudite introduzioni alla personalità del Cantore. Inizierà con la descrizione delle origini del canto popolare carpinese e racconterà la sua storia personale come esempio di quelle di altri cantori. Verseggerà le strofe che andrà poi a cantare intercalandole con curiose spiegazione della vita di una volta e quando ormai col suo parlare schietto avrà accattivato le simpatie e gli animi, trascinerà il suo pubblico in una vertiginosa tarantella in modalità rudianella.
Non esistono parole per significare la realtà di un nonno che canta la ninna nanna ad un pubblico in religioso silenzio e non esiste cantore in attività più anziano. Per questa ragione il 18 febbraio 2016 sul Gargano avverrà qualcosa di unico con quest’artista particolare che a 100anni, con un vigore sorprendente ed una serenità contagiosa, va ancora in giro a cantare sonetti d’amore.
Sempre presente sul palco del Carpino Folk Festival, Piccininno come tutti i Cantori di Carpino è oggetto di studi sulle tradizioni musicali italiane; Antonio in particolare viene interessato per la prima volta da tali studi nei primi anni 80 da Roberto Lèydi, considerato tra i fondatori dell’etnomusicologia scientifica in Italia, ed è portato alla ribalta nazionale dai cantautori e musicisti Eugenio Bennato (la prima esibizione fuori dai contesti tradizionali risale all’8 aprile 1980 presso il Teatro San Ferdinando di Napoli) e Teresa De Sio.
Segue un breve elenco delle ricerche, dei documenti sonori e dei film in cui appare come protagonista.
Ricerche scientifiche
1980/tuttora, Salvatore Villani
1980/1987, Michele Giuseppe Gala
1984, Gabriele Leggieri, Giovanni Canistro
1987, Ettore De Carolis
1988, Roberto Leydi con Salvatore Villani (monografia)
2001/2009 Adriano Castigliego
2010/2011 Enrico Noviello e Pio Gravina
Documenti sonori rilevanti
1997, I cantatori e suonatori di Carpino / Salvatore Villani, NOTA/EDT
1997, Guitares “battente” du Gargano / Salvatore Villani, Nanterre (France), CD Al Sur
1997, La voce del Gargano
1999, Canti della memoria. Canti tradizionali del Gargano Francesco Nasuti, Centro Grafico Francescano
2000, Lezioni di tarantella / Eugenio Bennato, DVF
2000, La tarantella del Gargano / Giuseppe Michele Gala, Ethnica
2001, Tarantella del Gargano / Eugenio Bennato, DVF
2002, Ragnatele: Antologia di voci e suoni della Puglia / Antonello Lamanna
2004, Alla carpinese: il sonetto garganico nei canti popolari di Carpino / F.Nasuti, edizioni FN
2006, Stile, storia e musica alla carpinese / I Cantori di Carpino, Mea Sound
2007, Le tribù italiche. Puglia, EDT
2007, Canti, poeti, pupi e tarante / Valter Giuliano, Squilibri
2008, Antonio Piccininno. Cantatore e Raccoglitore dei Canti Popolari di Carpino Cd allegato al libro / Salvatore Villani, Centro Studi Tradizioni Popolari del Gargano e della Capitanata
2011, Canti e suoni della tradizione di Carpino / E.Noviello-P.Gravina. Kurumuny
2012, I cantori e musici di Carpino. Le tarantelle del Gargano, Salvatore Villani, NOTA/EDT
2016, Chi sonä e càntä no nmore màji / I Cantori di Carpino
Film da (co)protagonista:
1996, Foggia, non dirle mai addio, Luciano Emmer (con Eugenio Bennato)
2000, Chi ruba donne, Maurizio Sciarra (con Eugenio Bennato)
2005, Craj, Davide Marengo (con Teresa De Sio, Giovanni Lindo Ferretti)
2007, Les Chanteurs de Carpino, Thierry Gentet
2010, Buon giorno Zi Antò, Aldo di Russo (con Roberto De Simone)
2015, Le storie cantate. Viaggio tra i Cantastorie di Puglia, Trevisi-Morisco
Dalla mattina alla sera con il popolo, i suoi fan, con i danzatori, con i suoi amici e tutti le persone arrivate a Carpino! Antonio Piccininno sei uno spettacolo!!!
Pubblicato da Vincenzo de Pinto su Giovedì 18 febbraio 2016
PECCENINNE PE NN’ÀVETE E CCÈND’ANNE!
#100zendonjepecceninne
Il nostro paese è la culla di una delle più antiche e importanti tradizioni musicali dell’intero territorio nazionale, oggetto di campagne di registrazione, ricerca e studio da parte di etnomusicologi e studiosi di fama mondiale.
Questa tradizione musicale, che per ragioni legate a diversi fattori storici e socio-culturali era quasi stata dimenticata, grazie alla straordinaria caparbietà degli anziani depositari che sono riusciti a farla arrivare intatta sino ai nostri giorni, è stata oggetto di riscoperta da parte delle giovani generazioni di carpinesi che hanno preso coscienza dell’importanza identitaria e dell’altissimo valore culturale di quella musica.
L’attività ventennale dell’Associazione culturale Carpino folk festival volta alla ricerca ed alla valorizzazione di questo immenso patrimonio culturale ha contribuito affinchè ciò avvenisse.
Antonio Piccininno rappresenta la memoria viva di questa cultura e la sua presenza qui oggi è di un’importanza straordinaria. Significa che tutti siamo riusciti a non disperdere il patrimonio di sapere popolare da lui rappresentato.
Concludo con un’immagine che a mio parere rappresenta visivamente questo passaggio, un’immagine che personalmente mi commuove e mi tocca particolarmente: il religioso silenzio con il quale, a notte fonda, le migliaia di giovani presenti nella piazza del Carpino Folk Festival ascoltano Antonio Piccininno cantare la sua ninna nanna.
Ecco, in quel momento si realizza un vero e proprio miracolo: la tradizione popolare, incarnata da un cantore centenario, diventa punto di riferimento per i cuori di chi l’ascolta.
E allora Zi Antonio ti aspettiamo ad agosto sul palco.
Mario Pasquale Di Viesti – Presidente Ass. Cult. Carpino Folk Festival – AS
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