Mancano poche ore e il conto alla rovescia sta per terminare
Un festival che raggiunge i 18 anni (la maggiore età) deve per forza avere in sé forza e caratteristiche tali da essere apprezzato dal pubblico che annualmente lo segue. È il caso del “Carpino Folk Festival”, che promosso dall’Associazione Culturale Carpino Folk Festival trova collocazione temporale stabile all’interno dei grandi eventi della Puglia, contribuendo a darne spessore e qualità.
Al centro del sistema insediativo distribuito a corona intorno al lago di Varano, lungo la strada pedecollinare che lambisce l’anfiteatro naturale costituito da Capoiale, San Nicola di Varano, Cagnano Varano, Ischitella, Vico del Gargano fino a Rodi Garganico, in posizione rialzata e panoramica sul Poggio Pastromele si è realizzato un incontro di saperi, di generazioni, di competenze e di stimoli ideali che ha permesso a Carpino, grazie ai suoi cantori e all’intera comunità, di divenire in Puglia una sorta di santuario simbolico dell’“altra Musica”.
A celebrare questa musica è uno degli eventi musicali più importanti della Puglia e una delle feste popolari più longeve e più famose in Italia. Diventato tale semplicemente perché è un festival, nel suo genere, di qualità che attrae migliaia di persone, molti dei quali ritornano anno dopo anno.
Dopo le anteprime di Rodi Garganico e di Foce Varano domani, 4 agosto, il Carpino Folk Festival parte con il Premio Rocco Draicchio, i laboratori musicali e il “Cantar Viaggiando”.
Alla diciottesima edizione del Carpino Folk Festival il Premio Rocco Draicchio, omaggio al suo fondatore, si rinnova e si propone ai videomakers mettendo in palio un premio di 800,00 euro per colui che meglio interpreterà il nostro festival, il territorio e il suo paesaggio e il patrimonio culturale immateriale del Gargano.
(Su http://www.carpinofolkfestival.com il bando di partecipazione)
Anche sul fronte culturale il festival della musica popolare non vuole abbassare la guardia proponendo anche quest’anno lezioni/dimostrazioni in cui vengono esplorate di volta in volta le caratteristiche della musica e del ballo e la conoscenza degli strumenti musicali tradizionali del territorio garganico e quindi la pratica del suonare, cantare e ballare insieme. I partecipanti al festival potranno scegliere fra il corso di Ballo proposto dall’etnomusicologo Salvatore Villani (organizzatore di cultura, compositore, cantante e direttore di ensemble musicali, con al suo attivo numerose pubblicazioni, registrazioni e concerti in Italia ed all’estero), il corso di tamburello di Antonio Marotta (collaboratore del M° Roberto De Simone, come cantante, attore e musicista) e il corso sulla chitarra battente di Pio Gravina (musicista, cantante e studioso delle tradizioni di San Giovanni Rotondo e del Gargano).
Discussione
Non c'è ancora nessun commento.