Un festival che raggiunge i 18 anni (la maggiore età) deve per forza avere in sé forza e caratteristiche tali da essere apprezzato dal pubblico che annualmente lo segue. È il caso del “Carpino Folk Festival”, che promosso dall’Associazione Culturale Carpino Folk Festival trova collocazione temporale stabile all’interno dei grandi eventi della Puglia, contribuendo a darne spessore e qualità.
Se il “Carpino Folk Festival” non avesse avuto tutte le carte in regola, ovvero se non avesse saputo proporre appuntamenti musicali di un certo peso nel proprio settore di riferimento non sarebbe di certo giunto al livello attuale; non solo: ma nel corso del tempo ha saputo anche innovarsi coniugando la musica con altre espressioni artistiche e anche con la cultura eno-gastronomica del territorio arricchendo ulteriormente la proposta. Per tutti questi motivi il festival è costantemente cresciuto e ha trovato nelle istituzioni pubbliche (fra cui la Regione con l’assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo e tutti gli enti locali, dai Comuni del territorio, al Gal e al Parco Nazionale del Gargano) e in diversi privati i partner necessari per continuare un cammino ancora lungo e pieno di successi.
Il “Carpino Folk Festival” 2013 raggiunge la maggiore età: diciotto anni non sono pochi per un festival, soprattutto alla luce di tempi difficili come gli attuali in cui altre rassegne e manifestazioni, certamente non meno prestigiose, registrano cali vertiginosi se non chiusure clamorose. Il festival di Carpino al contrario, tenta di riproporre con forza la propria formula ormai consolidata di tre serate di approfondimenti e di tre notti di grandi concerti nella propria location naturale. Ma non vuole neanche venir meno all’impegno con il territorio proponendo poche, ma gustose anteprime nei comuni che hanno voluto ospitarci (quest’anno Rodi Garganico, Ischitella).
Anche quest’anno il festival, grazie alle Ferrovie del Gargano e al Gal Gargano ripropone “Cantar Viaggiando“, ossia l’idea di inserire all’interno delle ferrovie elementi di creatività e sostenibilità per promuovere un turismo attento alla lentezza, ai valori del territorio, alle tipicità agroalimentari pugliesi, quindi alla mobilità sostenibile, per godere a pieno gli squarci di bellezza straordinaria di cui è pieno il tragitto del Gargano.
Ma non solo, grazie sempre al forte impegno del Gal Gargano, del Parco Nazionale del Gargano e dell’Assessorato regionale alle Risorse Agroalimentari quest’anno il festival propone “Carpino Food Festival“, ossia una sezione in cui le produzioni tipiche, l’eccellenza enologica e quindi la tradizione agroalimentare pugliese scendono in strada per offrirsi a tutti in un contesto non monotematico, ma con la promozione e la valorizzazione di una molteplice varietà di ambiti (culturali, sociali, economici e ludici), con il pubblico che diventa attore e che partecipa e giudica.
Alla diciottesima edizione del Carpino Folk Festival il Premio, omaggio al suo fondatore, Rocco Draicchio si rinnova e si propone ai videomakers mettendo in palio un premio di 800,00 euro per colui che meglio interpreterà il nostro festival, il territorio e il suo paesaggio e il patrimonio culturale immateriale del Gargano.
Anche sul fronte culturale il festival della musica popolare non vuole abbassare la guardia proponendo anche quest’anno lezioni/dimostrazioni in cui vengono esplorate di volta in volta le caratteristiche della musica e del ballo e la conoscenza degli strumenti musicali tradizionali del territorio garganico e quindi la pratica del suonare, cantare e ballare insieme. I partecipanti al festival potranno scegliere fra il corso di Ballo proposto dall’etnomusicologo Salvatore Villani (organizzatore di cultura, compositore, cantante e direttore di ensemble musicali, con al suo attivo numerose pubblicazioni, registrazioni e concerti in Italia ed all’estero), il corso di tamburello di Antonio Marotta (collaboratore del M° Roberto De Simone, come cantante, attore e musicista) e il corso sulla chitarra battente di Pio Gravina (musicista, cantante e studioso delle tradizioni di San Giovanni Rotondo e del Gargano).
La Puglia, si sa, è capace di offrire al suo visitatore tanta qualità sotto tanti aspetti differenti, di questi ad oggi solo il patrimonio storico architettonico pugliese ha ottenuto il riconoscimento di patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco con i siti di Monte Sant’Angelo, Andria e Alberobello. Ma la Puglia ha anche grandi ricchezze culturali immateriali.
Con l’etnomusicologo Salvatore Villani faremo il punto della situazione sul dossier in cui è impegnato personalmente per lanciare la candidatura all’Unesco della “Tarantella del Gargano.
Il Carpino Folk Festival è abituato da anni a fare i conti con i grandi numeri e procede senza mostrare segni di invecchiamento dimostrandosi festival longevo grazie alla programmazione e alla costante attenzione posta sia nei confronti della memoria orale di storie, canti e balli e quindi nei confronti dei suonatori e cantatori tradizionali, sia nei confronti dei gruppi di riproposta fedeli che nei confronti degli artisti che si rifanno ai temi o alla musica di tradizione orale.
Anche questa edizione ci sembra che sia riuscita ad abbinare nomi ed etichette emergenti di grande interesse e attualità con alcuni artisti affermati e con i cantori della tradizione.
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