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Ma il Parco Nazionale del Gargano non era il più visitato d’Europa?

LA CLASSIFICA DEI MIGLIORI PARCHI D’ITALIA. E QUELLO DEL GARGANO?
di Federico Massimo Ceschin

Secondo i tour operator internazionali, il Parco dell’Etna è il più richiesto tra i Parchi regionali italiani dai turisti interessati in maniera specifica al "prodotto parchi", mentre tra i Parchi nazionali i più gettonati sono il Parco d’Abruzzo e quelli del Gran Paradiso, delle Cinque Terre, delle Dolomiti.

E’ quanto emerge dal "Rapporto Turismo-Natura 2009" del Centro Studi Permanente dell’Osservatorio di Ecotur, la più importante manifestazione italiana sul turismo naturalistico, che ha celebrato lo scorso fine settimana a Chieti la sua 19esima edizione.

Fin qui, probabilmente, niente di nuovo. I complimenti all’Abruzzo rischiano di diventare rituali, quindi quest’anno preferisco indirizzarli ai siciliani che sono stati i veri protagonisti della manifestazione.

Ma… vediamo la classifica finale dei Parchi Nazionali più visitati d’Italia:
11° P.N. del Gran Sasso
10° P.N. della Maiella
09° P.N. della Sila
08° P.N. dei Monti Sibillini
07° P.N. dello Stelvio
06° P.N. dell’Arcipelago Maddalena
05° P.N. delle Cinque Terre
04° P.N. del Gran Paradiso
03° P.N. del Pollino
02° P.N. delle Foreste Casentinesi
01° P.N. d’Abruzzo

Ritengo che numerosi altri, come me, potranno notare il particolare di una assenza.
Eppure ho sempre sentito dire – da fonti autorevoli – che ci sarebbe nel nostro Paese il Parco Nazionale "più visitato d’Europa"!

Mi si perdonerà, ma questa storia dei dati che mancano (ma che nessuno sembra intenzionato a commissionare!), inizia ad apparirmi soltanto come un alibi. Un pretesto per affermare tutto ed il contrario di tutto.
Non inizia a farsi strada il legittimo sospetto che i vari milioni di pellegrini di San Giovanni Rotondo siano soltanto il risultato di un counter privo di qualsiasi forma di intelligenza? E che nel contempo questi numeri privi di fondamento scientifico possano rendersi utili unicamente a legittimare qualche ego campanilistico sempre in ansia da prestazioni e affamato di risultati da "nove colonne"?

Se la Città di Padre Pio realizzasse davvero quei numeri, sommati a quelli di Vieste, certamente non si farebbe fatica a far decollare l’aeroporto e non mancherebbero gli investimenti (locali ma anche "forestieri") per rilanciare le infrastrutture ed i servizi (come fu negli anni Settanta del secolo lungo).
Invece è notizia di ieri che l’apertura di decine di nuove rotte aeroportuali verso la Germania ed il Nord Europa riguarderà solo Bari e Brindisi.

E se davvero qui attorno ci fosse l’area protetta "più visitata d’Europa", sono sicuro che moltissimi giovani che incontro – e che rimangono alla ricerca di un futuro – sarebbero diventati guide, guardie, tour operator, accompagnatori, traduttori, interpreti; avrebbero costituito associazioni e cooperative che, invece di attendere il contributo per la sopravvivenza, sarebbero andate a costituire l’indotto economico che trasforma un Parco in una risorsa per tutto il territorio, migliorando l’accoglienza con una infinita gamma di servizi a valore aggiunto (noleggi, maneggi, agriturismo, cicloturismo, ecc.).

Forse questa mattina ho messo il piede sbagliato giù dal letto? Il buon senso mi ha definitivamente abbandonato? Sono vittima di un abbaglio? Tutto possibile. Non me ne si voglia.
Mi chiedo se esista un Ente che – tra le sue competenze non condivise e frammentabili – intenda commissionare uno studio sulle presenze reali, una ricerca sulla attrattività reale del territorio, un censimento serio del patrimonio culturale ed ambientale che ha qualche chance realistica di competere sui mercati nazionali ed internazionali (rifuggendo la logica della banale distribuzione a pioggia sul territorio, anche dove i turisti non potranno arrivare mai), avviare una qualche attività di "pricing" che renda tangibile il profitto che potrebbe derivare da ciascun attrattore (magari all’interno di un piano industriale), che si prenda la responsabilità di stabilire quali eventi possono esercitare un ruolo turistico distinguendoli (attraverso l’attribuzione delle risorse) da quelli che hanno un valore sociale, e che – infine – si assuma l’onere di posizionare il territorio tra le mete turistiche di eccellenza con un piano di investimenti (pubblico-privati) di prim’ordine.

Discussione

Un pensiero su “Ma il Parco Nazionale del Gargano non era il più visitato d’Europa?

  1. Assolutamente d’accordo. 

    "Mi piace"

    Pubblicato da utente anonimo | dicembre 12, 2009, 6:18 PM

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