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Foggia , no agli impianti fotovoltaici nei terreni agricoli

Battuta d’arresto per il settore fotovoltaico pugliese e non è colpa della crisi ma di alcune limitazioni introdotte con la delibera n. 1947, approvata dalla Giunta regionale il 20 ottobre scorso e pubblicata sul Bollettino Ufficiale pugliese del 4 novembre. Tra queste, il “divieto di localizzazione su suolo di impianti fotovoltaici in aree agricole” e il “divieto del fotovoltaico a terra”. Il settore fotovoltaico pugliese ed in particolare quello del comparto foggiano, ha registrato negli ultimi anni una crescita superiore alla media nazionale, ma questa crescita rischia di venire compromessa dai limiti posti dalla Giunta Vendola. La denuncia arriva da Assosolare, l’Associazione nazionale dell’industria solare fotovoltaica, ed è contenuta in una lettera che il presidente dell’Associazione Gianni Chianetta ha inviato al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Nella missiva viene espressa preoccupazione per la delibera. “Grazie alle semplificazioni e ai provvedimenti emanati negli ultimi anni dal governo” – sottolinea Gianni Chiavetta – “la Puglia è diventata capofila in Italia in un settore nuovo e ad alto valore aggiunto. In questo senso, è stato accolto con molto favore l’auspicio di Vendola di fare della Puglia uno dei Parchi energetici mirati alle fonti rinnovabili e all’innovazione”. Le nuove Norme per la pianificazione paesaggistica contenuto nel bollettino pubblicato lo scorso 4 novembre sono in contraddizione con quanto espresso da Vendola. In particolare, nelle “Linee guida sulla progettazione e localizzazione”. Tra le forti restrizioni al fotovoltaico, si stabilisce di “progettare il passaggio dai campi alle officine, favorendo la concentrazione delle nuove centrali di produzione di energia da fonti rinnovabili in aree produttive o prossime ad esse e in particolare il divieto del fotovoltaico a terra”. Con la delibera 1947 si privilegia la localizzazione degli impianti “nelle aree produttive pianificate”; sulle “coperture e sulle facciate degli edifici”; “su pensiline e strutture di copertura di parcheggi, zone di sosta o aree pedonali”. “In Puglia” – osserva Assosolare – “il fotovoltaico, così come in altre regioni italiane ha generato un’economia ed un’occupazione senza precedenti, grazie anche ad ingenti investimenti di aziende italiane e multinazionali che hanno apportato un notevole know how sul territorio occupando varie realtà professionali quali società di ingegneria, progettazione, installazione e manutenzione degli impianti, oltre ad un indotto non indifferente che ha coinvolto avvocati, notai, commercialisti, ristoratori ed albergatori". Con questa decisione, ha concluso Chiavetta, “Si rischia di compromettere uno dei pochi settori in controtendenza e su cui abbiamo chiesto l’impegno della Regione per rivederne i contenuti".

Il Grecale

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