L’artista torna in scena con l’ultima parte del suo "Solo Show"
Capossela incontra Nonno Gelo
in scena i "miti" del Natale
di PIETRO D’OTTAVIO
SPETTRI, licantropi, spiriti solitari. E ancora: un San Nicola che riprende le origini dell’Asia Minore. Più Babbo Gelo, la figura della tradizione invernale della Russia. Sono le nuove "attrazioni" del Solo Show di Vinicio Capossela, il più eclettico dei cantautori italiani che torna in scena con l’ultima parte del suo spettacolo, immortalato anche in un dvd appena uscito. Sei tappe a partire da martedì 24 al teatro Sistina di Roma, passando per Milano (il 3 dicembre), La Spezia (il 5), Verona (il 7), Firenze (il 13) e Padova (il 15).
"Avevamo interrotto il tour proprio al Sistina. E da lì riprendiamo per ‘un ultimo giro di manovella’, prima di smontare l’allestimento. Oltre alle nuove figure restano il mago, il maiale a due teste, l’insegna luminosa…" racconta Capossela reduce dalla "data zero" di Bagnocavallo. "Anche la scaletta delle canzoni è completamente scompaginata rispetto alla prima parte del tour, i brani di Da solo come Il Gigante e il Mago non sono più all’inizio dello spettacolo".
Come nasce l’idea di coinvolgere le figure dei "miti" natalizi?
"Essendo pensato come un "side show", uno spettacolo collaterale come quelli che vanno in scena nei tendoni secondari dei grandi circhi americani, perché non ospitare le creature dell’inverno che sta per arrivare? È giusto che anche loro si affaccino intorno al bidone del fuoco. D’inverno bisogna scaldarsi, i fortunati hanno la casa, gli altri si devono accontentare di un bivacco con il fuoco. E quando i lapilli non vanno nel camino, ma direttamente nel cielo, si ‘materializzano’ gli spiriti. Anche grazie al suono dei tanti strumenti ‘immateriali’ che usiamo sul palco, dal teremin al ‘cristallarmonium’".
Chi sono i nuovi protagonisti?
"Ad esempio la ‘human pignatta’ diventa ‘Christmas pignatta’: quando viene percossa regala strenne, nate come balzello per decisione degli imperatori. E inizialmente la Chiesa aveva abolito questa tradizione bollandola come rito pagano. Poi ci sono diverse figure delle tradizioni natalizie dell’Est, da San Nicola, arrivato a Bari dall’Asia Minore, fino al Nonno Gelo russo".
Cioè?
"Nonno Gelo, nella tradizione russa, ingaggia la sua battaglia con il lupo grigio, che gli fa i buchi nel sacco. Ma è una figura che regala il ghiaccio più che i doni, per far rinnovare il letargo, il miracolo dell’inverno, la catarsi del nuovo anno. In scena facciamo arrivare Nonno Gelo a bordo di una casa con le zampe di gallina, con la sua conterranea Babayaga. Una figura che protegge e appartiene all’immaginario polare, una sorta di strega, ma di cui ci si può fidare più delle sirene che invece ti ingannano. Questo mondo fiabistico russo da cui prendiamo spunto, diventerà anche una favola, Il Gigante e il Mago, che andrà in onda a dicembre alla radio".
Riguardo la Russia c’è anche l’omaggio al poeta cantautore Vitsosky.
"Nel concerto canto in russo Gimnastika mentre mi costruiscono una gabbia intorno, come dire che mentre si pensa al benessere fisico ci si può distrarre sul resto. Avevo omaggiato questo artista già nel ’94 al club Tenco, con la traduzione di Il pugile sentimentale. È uno di quegli artisti straordinari di cui non hai bisogno di capire quello che dice, o che ci sia orchestra particolare ad accompagnarlo. Basta sentirlo come un bardo che declama, appena percuotendo la chitarra. Quando, più volte, sono stato in Russia, ho sentito spessissimo le sue canzoni dalle radio nei taxi e in molti altri posti. Mi è venuta la tentazione di dipanare la matassa di quella lingua sconosciuta. Due anni fa, ad Atene, avevo già cantato Gimnastika con musicisti di rebetico con un tempo in 9/8: è stata la piroetta più alta che mi è riuscita di fare, cantando in russo in un tempo dispari e facendo esercizi ginnici, pur non essendo un funambolo… Grazie a quell’esperienza in Grecia è nato anche Rebetico’s Gimnastas, un nuovo disco con inediti che uscirà a maggio".
Ci sarà anche quest’anno il concerto di Natale?
Certo, si legherà alla fine di questo tour. Andrò in scena al Fuori Orario di Taneto di Gattatico, il 25 e il 26, per il decimo anno. Sono sagittario, è un appuntamento che sento particolarmente. E forse l’anno prossimo registrerò il disco delle feste".
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