Cosimo D’Ettorre, il maratoneta della pace, è giunto a Vieste accolto dalla popolazione, dalle istituzioni e dalle associazioni. Oggi 23 proseguirà il suo cammino a piedi diretto all’Abbazia di Kàlena, entro fine mese finirà il suo percorso a S. Giovanni Rotondo. Ha bisogno di tutto, in quanto confida semplicemente nella Divina Provvidenza. Ancora adesso,alle 0.30, non sappiamo se l’Abbazia domani aprirà le sue porte al mondo e alla speranza, nè chi a Peschici accoglierà Cosimo.
Invito tutti gli amici a far il possibile per accogliere e rifocillare Cosimo durante il suo ormai breve tragitto. Invito anche gli amici dell’informazione a pubblicizzare l’iniziativa di Cosimo.
http://:www.coratolive.it/
Non a caso Cosimo D’Ettorre, il maratoneta della pace, artefice della "Apulia Sacra Peregrinatio", sarà diretto domani verso l’Abbazia di Kàlena.
Un messaggio di pace partito da Laterza e che arriverà a San Giovanni Rotondo.
Cosimo ha percorso migliaia di chilometri a piedi in pellegrinaggio tra l’Europa e la Puglia per sensibilizzare la gente sul tema dei diversamente abili.
L’anno scorso ha percorso oltre 4.500 chilometri a piedi in giro per l’Europa. Quest’anno ha deciso di camminare lungo la Puglia.
37 tappe in 37 giorni per l’approdo nella sua meta finale, San Giovanni Rotondo. Incontra gente, stringe mani, parla col cuore.
Sempre a piedi. Sempre in nome dei disabili.
Sono loro infatti il "motore" che spinge Cosimo D’Ettorre, 65enne professore di italiano in pensione, da Fragagnano – borgo del tarantino che non conta più di cinquemila abitanti – a non sentire più il dolore delle vesciche ed a consumare le suole delle scarpe.
Cosa lo spinge a macinare tutti questi chilometri?
«Sono partito il 20 Febbraio da Laterza ed a fine mese conto di arrivare a San Giovanni Rotondo. Non raccolgo soldi, non chiedo nulla, non ho sponsor. L’unico mio scopo è quello di creare occasioni di dialogo con la gente per sensibilizzarla sul tema dei disabili. Insieme a quello dei disabili, voglio aprire gli occhi alla gente anche sulla natura e sull’ecologia: non cammino infatti lungo strade "convenzionali", ma solo lungo le strade di campagna, i vecchi e bellissimi tratturi. Seguo la via francigena e mi fermo laddove trovo un santuario».
Si definisce un matto, Cosimo.
E come dargli torto, se è vero com’è vero che fa tutto da solo. Ha fatto tre volte il celebre "cammino di Santiago" ed ha imparato a portare con sè poche cose: la conchiglia, simbolo universale del pellegrino, un piccolo navigatore, perchè orientarsi lungo strade mai battute non è semplice, ed una bisaccia, sempre aperta, «per dare e per ricevere».
Il nome dell’azienda che porta ancora sulle magliette ha dato un piccolo contributo lo scorso anno. Per il resto solo patrocini morali di Comune di Fragagnano e Provincia di Taranto.
Per Cosimo l’amore per i disabili nasce nella sua città d’origine, dov’è membro di un’associazione di volontariato, l’ "Acca muta… parlante".
«Si chiama così – ha detto – perchè quei ragazzi non parlano molto, ma hanno tantissimo da raccontare…».
Li portà sempre con sè, quei ragazzi. La loro immagine campeggia sul quadretto che si trova in cima al bastone che stringe sempre tra le mani.
«E’ bello, al mio ritorno, raccontare loro ciò che ho visto».
Facile etichettare questa "impresa" come poco producente.
«Invece ho ottenuto tanta attenzione sul tema dei disabili. Soprattutto nell’Italia meridionale. Ma anche in Portogallo ed in Francia, dove probabilmente sono più avanti di noi nella cura dei diversamente abili».
Ogni mattina Cosimo è nuovamente in viaggio.
Sempre a piedi. Sempre in nome dei disabili.
Discussione
Non c'è ancora nessun commento.