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amme Jà, canzone di Nino D’Angelo per Sanremo 2010, sta dividendo stampa e giuria demoscopica e ha sollecitato persino la reazione del ministro Zaia, in quota Lega Nord, che chiede a gran voce le ‘quote dialetti’ nel prossimo Festival: ‘‘Auspico che a Sanremo ci sia una par condicio dei dialetti: mai più come quest’anno dove è stato privilegiato il napoletano“. Talmente ‘privilegiato’ da essere eliminato alla prima serata. E mentre si invocano i sottotitoli, noi evochiamo lo spettro di un piccolo ‘prestito‘ per la canzone di D’Angelo: il ritornello ricorda La Tarantella del Gargano.
L’avevamo annunciato nel mese di Novembre. La tarantella del Gargano e Antonio Piccininno a Sanremo. Non potevamo dirvi tutto e cosi abbiamo sviato gli indizi. Certo non potevamo dirvi delle trattative tenute con gli artisti più papabili per Sanremo. Nel 2008 siamo arrivati con Roberto Mennona col brano di Eugenio Bennato. Quest’anno Nino D’Angelo.
Ancora una volta è un napoletano ad accetta di divulgare la tarantella del Gargano.
Grazie a Nino e a buon rendere. Arrisentirci all’anno prossimo.
Vallisa, inizia l’anno
con pizziche e tarante
Quinta edizione «Di suoni e di danze» dal 3 al 5 gennaio Workshop e spettacoli con la musica di Puglia
BARI — Il 2010 inizia a ritmo di tarantelle e pizziche pugliesi con la rassegna «Di suoni e di danze – Altre Puglie» dell’associazione culturale Terrae. Ieri mattina al Fortino Sant’Antonio, dopo l’esibizione di pizzica alto-salentina dei Salientes, l’attore e cantante Rocco Capri Chiumarulo ha presentato ai giornalisti il programma della quinta edizione del progetto «Di suoni e di danze», realizzato con il sostegno dell’assessorato alle Culture del Comune di Bari. Durante la conferenza sono intervenuti anche l’assessore alle Politiche giovanili del Comune Fabio Losito e la presidente dell’assessorato alle Culture Paola Bibbò. L’auditorium Vallisa ospiterà l’evento da lunedì 3 fino a martedì 5 gennaio, prima dei concerti serali ogni pomeriggio ci saranno lezioni aperte e gratuite di danze pugliesi e la proiezione del video Terrae Paesaggi , tratto da una mostra fotografica di Nicola Amato e Sergio Leonardi.
I «cubi magici» in ceramica del maestro Antonio Vestita decoreranno l’ambiente con la mostra «Riflessi di bellezza». Una rassegna che vuole unire, dunque, diverse forme d’arte e esaltare i talenti della Puglia, anche gastronomici: il Movimento Turismo del Vino offrirà degustazioni di Nero di Troia, Primitivo e Negramaro, vitigni autoctoni dei territori di appartenenza dei gruppi musicali. «Riprendiamo l’antico plurale ‘Puglie’, per farci vanto e rilanciare con orgoglio la storia della nostra terra come crocevia di culture che hanno convissuto anche a prezzi altissimi. Attraverso la musica rappresentiamo tre territori: la Capitanata, l’alta Murgia e l’alto Salento», spiega Chiumarulo. S’inizia il 3 gennaio (ore 17) con la lezione di tarantella del Gargano con Angela Ardito, a seguire (ore 20) i Cantori di Carpino, con il maestro Antonio Piccininno, si esibiranno nella tarantella «alla carpinese». Sono stati gli stessi giovani di Carpino che hanno voluto riconquistare la propria tradizione indirizzandosi ai vecchi maestri, i legittimi proprietari di questo genere musicale in cui testi di grande forza poetica s’innestano sulle sonorità della chitarra battente e della tammorra.
Il 4 gennaio è la volta della tarantella dell’alta Murgia; dopo la lezione di Sandro Varvara (ore 18), il gruppo U’ Munacidde di Gravina di Puglia darà vita allo spettacolo «Tra mbaravigghie e sunne» (ore 21). Martedì 5 gennaio va in scena la pizzica dell’alto Salento, differente da quella più conosciuta, protagonista della «Notte della Taranta». Franco Gagliani e i Salientes terranno una lezione pomeridiana (ore 18), a seguire (ore 21) il concerto «Pizzica ti santu Vito » con i Taricata, formazione salentina di San Vito dei Normanni. Il 30 dicembre l’associazione culturale l’Albero dei Sogni presieduta da Christian Calabrese darà spazio a una jam session musicale, dal titolo «Un palco per l’arte», al Fortino dalle ore 20 alle 24. Un incontro libero di musicisti e artisti che vedrà la partecipazione delle impiegate dell’Agile, che si sono improvvisate artiste per sopperire alle difficoltà economiche in cui le ha messe la loro azienda, figlia dell’Olivetti. Il biglietto per i concerti in Vallisa costa 5 euro, altre informazioni sul sito http://www.disuoniedanze. it.
Michela Ventrella
29 dicembre 2009

Nei giorni scorsi aveva, insieme ad Antonio Piccininno, ricevuto l’ultimo attestato il Premio “Carlo Nobile”.
Per lui, gravemente malato, aveva ritirato il premio suo figlio.
Queste le motivazioni lette per l’occasione
Antonio Piccininno e Antonio Maccarone sono i pilastri viventi della musica popolare della nostra penisola. L’età dei due componenti storici di questo gruppo del Gargano è garanzia di originalità della loro musica, veramente tradizionale, testimonianza autentica di un patrimonio di cui sono i più genuini interpreti.
I brani del loro repertorio sono l’esempio della forma più tipica del canto garganico, il sonetto, che rientra nel modello dello strambotto meridionale.
La parte centrale di questo repertorio è costituito dalla “Canzone”, la vera serenata italiana che si avvale di un’ampia libertà vocale consentita dalle particolari tonalità della chitarra battente.
Antonio Piccininno e Antonio Maccarone rappresentano la diversita musicale e culturale della Capitanata che diventa ricchezza e patrimonio culturale capace di produrre spettacoli indimenticabili che lasciano una traccia positiva ed indelebile sull’identità e sul modo di essere del nostro territorio nella memoria dei fortunati spettatori, quindi uno dei nostri migliori biglietti da visita.
Interpreti della musica popolare e suonatore di nacchere e chitarre battenti e francesi, ma anche intrattenitori. cabarettisti e showman a tutti gli effetti, Piccininno e Maccarone grazie alla loro maggiore dote stilistica e artistica, quella dell’improvvisazione recitativa e canora, catturano l’attenzione della platea sin dal primo istante e la portano, senza alcun calo d’attenzione, fino al gran finale.
Potendo disporre di una memoria viva di un repertorio di tradizione orale imponente, tutto sempre e comunque immediatamente disponibile nella loro mente, i due cantori di Carpino creano e cantano brani ogni volta nuovi e irripetibili nella sequenza, attraverso l’accostamento di sonetti e strofette tra loro come coreografiche e spettacolari granate di poesia lanciate dal palco verso di noi.
di Alessandra Del Re
Il lusso non le interessa («Stelle? L’unica vera stella di un albergo sono io»): basta che non ci siano le blatte né tantomeno che piova in camera. Perché l’esperienza estrema all’Isola dei Famosi (ha vinto la scorsa edizione) le è bastata. Vladimir Luxuria ha da poco pubblicato il suo libro di fiabe transgender, ma questa volta insieme a lei parliamo di viaggi. «Sono nomade in più sensi, praticamente e sessualmente», ci racconta.
Compagno o compagna ideale?
La guida del Touring Club.
Sei una solitaria?
Dipende. Nei luoghi di turismo più di natura, come mare o montagna, mi piace stare in compagnia. In quelli di cultura, i paesi dell’arte, anche da sola non mi trovo male. Perché in realtà non sei da sola in realtà.
Meta dell’estate?
Vorrei visitare il mio Gargano, sia la costa che l’interno. Conoscere il festival delle Tarante dei Cantori di Carpino. E poi tutta Vieste, Peschici, Rodi Garganico: tutti i luoghi delle vacanze della mia infanzia.
Il viaggio più bello
Tutti, veramente tutti. Però forse oserei dire in Mozambico per l’Unicef, perché ho conosciuto la vera Africa e ho avuto modo di vedere come erano stati impiegati i 100mila euro che ho donato della vincita dell’Isola dei Famosi per i bambini vittime dell’Aids.
Quello che sogni?
L’India, perché credo davvero che sia un modo per ritrovarsi. Possibilmente non sparpagliata qua e là.
Sei easy o esigente?
Non sono una legata alle stelle. Dico sempre che l’unica vera stella di un albergo sono io! Certo che un po’ di comodità ci vuole: i bacarozzi in camera non ce li voglio. Ho già dato con l’Isola, voglio stare in un posto dove non piova dentro. Mi piace la bellezza, che non sempre è sinonimo di ricchezza o di lusso.
Cosa porti sempre con te?
Oltre alla guida sopracitata la macchina fotografica, block notes e penna.
Folk, si parte! articolo di Roberta Miglionico
Si parte per il grande spettacolo, la grande musica di scena ogni anno a Carpino. Sono iniziati infatti i preparativi per l’evento estivo che celebra la Musica Popolare del Gargano, organizzato dall’
Associazione Culturale Carpino Folk Festival.L’appuntamento per l’estate 2009 previsto dal 02 al 09 Agosto darà vita alla 14esima edizione della rassegna di musica popolare ormai nota oltre i confini nazionali. I numeri relativi all’evento della scorsa stagione contano una media di 9.500 visitatori al giorno, raggiungendo un totale di
82.000 persone tra spettatori e protagonisti con un picco di 25.000 spettatori in occasione del concerto di Vinicio Capossela.Una presenza viva anche da parte della stampa: oltre 35 tra fotografi e giornalisti sono giunti nel Gargano e hanno presentato servizi su note emittenti televisive come Raiuno, Raitre, Telenorba e Teleblu e redazionali pubblicati sul Corriere della Sera, La Repubblica, La Gazzetta del Mezzogiorno, Il Manifesto, il Mattino e il Quotidiano di Puglia, il Quotidiano di Foggia e l’Attacco. Si sono contate anche
presenze di giornalismo estero giunte dalla Germania, Svizzera, Gran Bretagna e Francia.Tutto ciò dimostra quanto questa manifestazione sia capace di trasferire cultura ed
incuriosire diversi musicologi, non solo italiani ma di tutto il mondo, giungendo puntualmente sul Gargano in occasione di questo evento.Immagini tratte dal sito ufficiale del Carpino Folk Festival:
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Produzione Scuola di Narrazioni di Nausika
Gianni Bruschi – voce
Lello Pareti – contrabbasso
Ettore Bonafé – percussioni
Emilio Marinelli – piano
Fedele De Palma – chitarra battente/mandola
Stefano Questorio – danza contemporanea
Stella Gori, Maria Rosaria Nocera, Silvia De Ronzo, Marylin Muller – danza (tarantelle del sud italia)
L’Amore ai tempi del Folk
incontro-concerto
con
Teresa De Sio ed Enrico De Angelis
Voci, ricordi, note, emozioni. Un intenso viaggio – anche erotico – tra gli echi del Meridione, alla ricerca delle parole d’altrove, tra folk e musica popolare. Un concerto-rivelazione, unplugged. Un incontro sonoro tra la cantautrice Teresa De Sio e il giornalista Enrico De Angelis, lungo il doppio binario dell’innovazione costante e della conservazione delle radici.
Una produzione musicale, pensata e voluta dalla De Sio espressamente per “Linea d’Ombra-Festival Culture Giovani”, nata dall’esigenza di ricondurre alle origini tutte le sue esperienze artistiche degli ultimi quattro anni, intensi e avventurosi. Da “Craj (Domani)” – il film/spettacolo dedicato ai grandi vecchi della Puglia (Matteo Salvatore, i Cantori di Carpino e Uccio Aloisi) scritto assieme a Giovanni Lindo Ferretti – ai suoi più recenti lavori discografici – “A Sud A Sud” e “Sacco e Fuoco”.
Attraverso le parole e i dialetti del sud Italia, con particolare riferimento alla musica e alla biografia di Matteo Salvatore, la De Sio si è esibita voce e chitarra (martedì 14 aprile alle 21, alla Chiesa dell’Addolorata di Salerno), in un set acustico intimo, dal forte impatto emozionale e devozionale. Canzoni scritte nella pietra – “Lu Bene Mio” di Salvatore, “La Montanara” e “La Rodianella” dei Cantori di Carpino, “Quando Turnammo a Nascere” di Carlo D’Angiò – alternate a composizioni e letture sue sul tema dell’amore, nelle accezioni antiche e moderne.
Gli interventi di De Angelis – responsabile artistico del Club Tenco, nonché autore di numerose opere per la canzone d’autore – spingono la conversazione musicale e musicata verso traiettorie inattese. Quelle misteriose della tradizione e quelle fascinose del futuro.