A seguito dei gravi incidenti di Piazza San Carlo a Torino sono state imposte direttive e procedure mirate a garantire alti livelli di sicurezza per la tutela dei partecipanti alle manifestazioni pubbliche in luoghi aperti. Per gli organizzatori di concerti, sagre e feste popolari la musica è cambiata. Costi e responsabilità per mitigare i possibili rischi di un evento sono aumentati a tal punto che c’è chi ha dovuto rinunciare a confermare un festival che si teneva da 20 anni. E quando l’applicazione delle misure di safety si va a scontrare con le più antiche tradizioni di una festa patronale qual è il rischio?
Lunedì 4 novembre se ne occupato Report Rai3 e il nostro Domenico Antonacci è stato intervistato per conto del Carpino Folk Festival.
ANTONELLA CIGNARALE FUORI CAMPO
Dopo la tragedia avvenuta durante la visione della finale di Champions League in piazza San Carlo a Torino, sono state introdotte nuove misure di sicurezza per le manifestazioni all’aperto.
PIERO MARRESE – SINDACO DI MONTALBANO JONICO (MT)
C’è stata sicuramente una rivoluzione.
SANDRA MEO – PRIMO DIRIGENTE POLIZIA DI STATO LECCE
Quello che si mette in campo è sempre in rapporto all’entità del rischio che la manifestazione comporta.
ANTONELLA CIGNARALE FUORI CAMPO
Per ottenere l’autorizzazione ad un evento vanno garantite vie di accesso e di deflusso per il pubblico, aree dedicate al soccorso, un operatore di sicurezza ogni 250 partecipanti e un piano di evacuazione. Tutto va coordinato con il comune e le commissioni di vigilanza di pubblico spettacolo tra cui vigili del fuoco, dirigenti medici e forze di polizia. Se il rischio è elevato entra in gioco anche la prefettura. Per chi organizza un festival, aumentano responsabilità e costi, fino al 30%.
GIORDANO SANGIORGI – PRESIDENTE RETE DEI FESTIVAL
Trattandosi di iniziative senza ingressi e senza sponsor, ma solo per promuovere la nuova musica giovanile emergente un 20 per cento circa di operatori sono stati costretti ad annullare gli eventi.
ANTONELLA CIGNARALE FUORI CAMPO
Come hanno inciso le direttive per l’incolumità e la sicurezza pubblica su concerti, festival e feste popolari?
SIGFRIDO RANUCCI IN STUDIO
Buonasera è il 3 giugno 2017, in piazza San Carlo a Torino si sta proiettando su un gigantesco schermo la finale di Champions League Juventus – Real Madrid; quattro
delinquenti dopo aver rubato oggetti di valore si fanno largo tra la folla spruzzando uno spray urticante. La conta è tremenda. Due morti, 1500 feriti. Ma quella sera emerge che c’è stato un mancato coordinamento tra le forze di pubblica sicurezza e i
soccorritori. Emergono anche delle criticità e delle carenze tra chi ha organizzato l’evento. Il ministero dell’Interno emette delle direttive in tema di sicurezza e vediamo
quanto questo gesto scriteriato di quattro delinquenti ha condizionato e messo in crisi le casse dei comuni, la storia, le tradizioni di un intero Paese. La nostra Antonella Cignarale.
ANTONELLA CIGNARALE
È proprio la zona rossa questa!
ELIO DI GIUSEPPE – LIDO SABBIA D’ORO – MONTESILVANO (PE)
Si è la zona rossa, è il cuore del concerto.
ANTONELLA CIGNARALE FUORI CAMPO
Il tour di Jovanotti è stato valutato un evento ad alto rischio, sia per il numero di partecipanti, circa 33mila, che per la location: la spiaggia. La sicurezza è la principale voce di spesa.
MAURIZIO SALVADORI – TRIDENT MUSIC – PRODUTTORE JOVA BEACH PARTY
Il 40, il 50 per cento che è dedicato alla sicurezza; nell’ambito del tour parliamo di milioni di euro.
ANTONELLA CIGNARALE FUORI CAMPO
È stato predisposto un piano di sicurezza balneare: l’area A, nei primi 60 metri dalla riva, è vigilata da trenta bagnini. Dopo i 60 metri c’è l’area B.
NICOLA ATTANASIO – CAPO REPARTO OPERATIVO GUARDIA COSTIERA MONTESILVANO (PE)
L’area B è dedicata ai mezzi di soccorso e ai mezzi dedicati alla sicurezza della manifestazione.
ANTONELLA CIGNARALE FUORI CAMPO
Chilometri di reti di acciaio e transenne per delimitare la manifestazione. L’area pubblico deve essere divisa in tre settori lasciando al centro un corridoio di emergenza
destinato al soccorso. I palloni verdi indicano le vie di fuga e ai varchi di ingresso i controlli sono come in aeroporto: vengono vietate anche creme solari e l’antizanzara.
ANTONELLA CIGNARALE
Ti hanno detto che lo devi buttare perché?
DONNA
Perché è infiammabile.
ANTONELLA CIGNARALE FUORI CAMPO
E un concerto è saltato a Vasto, il comitato provinciale per l’ordine e la sicurrezza pubblica ha rilevato “carenze nelle misure di security e safety” e ha dato parere negativo allo svolgimento dell’evento. Un rischio era il deflusso del pubblico e il traffico sulla strada statale.
MAURIZIO SALVADORI – TRIDENT MUSIC – PRODUTTORE JOVA BEACH PARTY
L’annullamento in relazione alla sicurezza non c’entra proprio nulla. Abbiamo presentato tre progetti: uno con la statale aperta, uno con la statale chiusa e uno semiaperta. Ci è stato detto tutto e il contrario di tutto.
ANTONELLA CIGNARALE
Da provincia a provincia voi avete avuto prescrizioni differenti per il tour sulle spiagge?
MAURIZIO SALVADORI – TRIDENT MUSIC – PRODUTTORE JOVA BEACH PARTY
Sì e la applicazione delle regole è abbastanza soggettiva.
ANTONELLA CIGNARALE FUORI CAMPO
E non dappertutto le indicazioni sono uguali. Lo sportello del pubblico spettacolo di Roma fornisce una tabella per calcolare il rischio dell’evento: se è religioso o un concerto rock, o se i partecipanti sono 1000 o 1001 il punteggio aumenta e anche le misure da adottare per mettere in sicurezza la manifestazione. A Bologna invece, non va compilata perché non è prevista dall’ultima direttiva ministeriale.
ANTONELLA CIGNARALE
Per cui voi qui a Bologna non chiedete di compilare quella tabella?
MONACO FELICE – PRES. SPETTACOLO BOLOGNA
Io non la chiedo.
ANTONELLA CIGNARALE
È una valutazione soggettiva?
MONACO FELICE – PRESIDENTE COMMISSIONE DI VIGILANZA DI PUBBLICO SPETTACOLO BOLOGNA
Tutte le valutazioni del rischio sono soggettive.
GIUSEPPE BENNARDO – COMANDANTE PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO LECCE
Queste misure qua si applicano in tutte le manifestazioni, ovviamente graduando l’applicazione in maniera flessibile.
ANTONELLA CIGNARALE FUORI CAMPO
E per farlo ci vuole un ingegnere che redige il piano di emergenza. Nel borgo medioevale di Novi Velia, in Cilento, il Festival Antichi Suoni si svolge lungo tutto il centro storico e tra le vie di fuga individuate ci sono vicoli, scalinate e anche il retro di
una corte con i tavoli apparecchiati.
ANTONELLA CIGNARALE
Questa è una via di fuga?
PASQUALE CROCAMO – ING. PIANO SICUREZZA FESTIVAL ANTICHI SUONI NOVI VELIA (SA)
Non sembra, ma è una via di fuga. La difficoltà maggiore è quella di applicare una norma a un centro storico, cioè ci vorrebbero delle deroghe a queste situazioni.
ANTONELLA CIGNARALE FUORI CAMPO
Cambiare la normativa anche per le manifestazioni con poco più di 200 spettatori ha comportato l’annullamento di feste e sagre nei piccoli centri.
LUIGI PASOTTO – VOLONTARIO FESTA RIVE GAUCHE – CASALMAGGIORE (CR)
Nonostante nella circolare venga specificato che si cerca di salvaguardare quello che è
il patrimonio di sagre e di tradizioni, questa richiesta di sicurezza rischia e rischierà di strozzarci.
ANTONELLA CIGNARALE FUORI CAMPO
Per evitare il rischio affollamento nell’area della manifestazione, la capienza massima è due persone a metro quadro. C’è chi sceglie di limitare il numero di ingressi con il conta persone elettronico e chi di annullare il festival dopo 23 anni, perché un’alternativa all’unica piazza del paese non c’è.
ANTONELLA CIGNARALE
Secondo la normativa sulla sicurezza in questa piazza quante persone ci possono stare durante il Festival?
DOMENICO ANTONACCI – VOLONTARIO ASS. CARPINO FOLK FESTIVAL – CARPINO (FG)
Circa 800.
ANTONELLA CIGNARALE
E invece quante persone arrivano al festival?
DOMENICO ANTONACCI – VOLONTARIO ASS. CARPINO FOLK FESTIVAL – CARPINO (FG)
Circa dalle 4000 alle 5000.
ANTONELLA CIGNARALE
Quindi praticamente è impossibile secondo la direttiva fare il festival qua.
DOMENICO ANTONACCI – VOLONTARIO ASS. CARPINO FOLK FESTIVAL – CARPINO (FG)
Sostanzialmente sì. Se questa passione viene intaccata da aspetti burocratici che a noi non competono direttamente, il fuoco che abbiamo dentro va a spegnersi.
ANTONELLA CIGNARALE FUORI CAMPO
E quando il fuoco è il centro di una tradizione che si tramanda di generazione in generazione da duecento anni, spegnerlo è un problema. A San Severo in provincia di Foggia in occasione della festa patronale della Madonna del Soccorso, la città viene addobbata con le cosiddette batterie, sequenze di fuochi sparati in omaggio alla Madonna.
DONNA
La Madonna, la Madonna del Soccorso lei è contenta quando fanno i fuochi. Arriva la Madonna e sparano!
ANTONELLA CIGNARALE FUORI CAMPO
E quando sparano la tradizione è fuggire dal fuoco.
ANTONELLA CIGNARALE
Ogni volta che corri torni a casa con qualche bruciatura o no?
RAGAZZO
Sì, sul braccio, sulla gamba anche. Torni a casa con i vestiti che non si riconoscono più.
ANTONELLA CIGNARALE FUORI CAMPO
Qui applicare le direttive di safety è stata un’impresa. Se il rischio da mitigare è quello dei fuochi, a San Severo è un rischio anche non sparare le batterie il giorno della
festa.
MICHELE DEL SORDO – CONSIGLIERE COMUNALE SAN SEVERO (FG)
A un sanseverese se gli tocchi un bene non ti dicono niente, se gli tocchi le batterie creano problemi.
ANTONELLA CIGNARALE
La gente qua si arrabbia?
MICHELE ALTRUI – PIROTECNICO PIRODAUNIA SAN SEVERO (FG)
Parecchio.
UMBERTO PRESUTTO – PIROTECNICA SANPIO- SAN SEVERO (FG)
Soprattutto.
MATTERO CALVANO – ARCICONFRATERNITA SAN SEVERO (FG)
È stato un grosso pericolo per i festeggiamenti. Spari, batterie, fuochi, processioni, opere di carità: è un unicum.
DONNA
Ci vogliono i fuochi! Io mi ribello!
ANTONELLA CIGNARALE
Questa è la batteria che a San Severo non si può sparare più?
UMBERTO PRESUTTO – PIROTECNICA SAN PIO – SAN SEVERO (FG)
Non si può sparare più.
ANTONELLA CIGNARALE FUORI CAMPO
Per consentire i festeggiamenti la quantità di polvere da sparo è stata ridotta.
UMBERTO PRESUTTO – PIROTECNICA SAN PIO – SAN SEVERO (FG)
Prima si utilizzava una polvere di circa 5 grammi, attualmente viene inserito una grammatura di 0,30 grammi.
ANTONELLA CIGNARALE FUORI CAMPO
Quest’anno è stata appesa solo una fila al centro delle strade più larghe per lasciare una distanza di sicurezza ai lati dei fuochi. Ma cosa sarebbe successo se fosse stato impedito ai sanseveresi di avvinarsi alle batterie?
PAOLO LACCI – ING. PIANO SAFETY MANIFESTAZIONE PIROTECNICA SAN
SEVERO (FG)
Ci sarebbe voluto l’esercito per impedire questo.
ANTONELLA CIGNARALE
Il problema principale era proprio la gente che correva sotto le batterie?
ROBERTO DEL SORDO – ASSOCIAZIONE FUJENTI – SAN SEVERO (FG)
Sì, noi fujenti! Siamo stati il problema e la risoluzione.
ANDREA GIAMMETTA – ASSOCIAZIONE FUJENTI – SAN SEVERO (FG)
Eravamo i gilet gialli di San severo
FUORICAMPO
I fujenti, coloro che fuggono dal fuoco, pur di mantenere la tradizione, la norma l’hanno un po’ rivisitata: indossando il gilet giallo, hanno creato a modo loro un servizio di sicurezza in corsa sotto le batterie, volante, tutelando i partecipanti.
ROBERTO DEL SORDO – ASSOCIAZIONE FUJENTI – SAN SEVERO (FG)
La parte più problematica è stata dopo calmare gli animi di molti sanseveresi.
ANTONELLA CIGNARALE FUORI CAMPO
A cui le batterie non sono piaciute.
DONNA
La Madonna stava triste.
SIGFRIDO RANUCCI IN STUDIO
Certo che a San Severo non scherzano, ma non bisogna farlo neppure sulla sicurezza.
É vero anche che le feste popolari sono un’attrattiva soprattutto per le modalità spettacolari con cui si svolgono; sono anche un indotto per le casse di quei comuni
che rischiano di sparire. Ci vorrebbe il buon senso, come è sacra la festa del patrono, è sacra anche la sicurezza e allora bisognerebbe finanziarla per evitare che certe manifestazioni spariscano. Il finanziamento farebbe bene anche alle casse di quei ppcomuni, in previsione della richiesta di autonomia da parte delle regioni del Nord.
Servirebbe a contrasterebbe la disoccupazione, disoccupazione che è fonte della disperazione e a cui attinge la criminalità organizzata.
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