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Viaggiatori lungo i sentieri del Gargano

caforio«È necessario sfatare l’idea dei garganici riservati, poco accoglienti. Io ho sempre trovato persone aperte al dialogo e pronte a raccontare il loro territorio, le loro usanze, le loro tradizioni. Ricordo con particolare emozione un paio di episodi. Una volta arrivammo a Carpino con un pullman di visitatori da nord e sulla piazza incontrammo Antonio Piccininno, uno dei cantori. Fermai il mezzo e raccontai chi era. Lui iniziò a cantare… i viaggiatori si sciolsero in lacrime per l’emozione. Un’altra volta assistemmo casualmente alla spremitura dell’uva in una cantina e la persona che lo stava facendo prese delle bottiglie, le riempì di mosto e le regalò agli escursionisti. L’emozione che regalano questi episodi non la si può raccontare»

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