Da qualche giorno il portale ufficiale del Carpino Folk Festival è tornato online rinnovandosi ed introducendo una nuova sezione dedicata all’acquisto del doppio cd prodotto quest’estate dall’associazione:
“Canti e suoni della tradizione di Carpino”
Per perpetuare la crescita in coscienza della comunità e per ritessere i fili della propria memoria può essere utile raccogliere in un unico supporto digitale le voci testimonianti il repertorio ricchissimo di Carpino: Nunzia D’Antuono, Michele Maich Maccarone, Matteo Scansuso, Carlo Trombetta, Michele Di Giacomo, Angela Sacco, Maria Di Perna, Maria Vittoria Sacco, Nicola Di Perna, Andrea Sacco, Rocco Antonio Sacco, Rocco Valente, Antonio Piccininno.
Il doppio cd si può acquistare a questo link, (verrà spedito al vostro indirizzo)
Oppure su iTUNES:
Volume 1
Volume 2
Al centro del sistema insediativo distribuito a corona intorno al lago di Varano, lungo la strada pedecollinare che lambisce l’anfiteatro naturale costituito da Capoiale, San Nicola di Varano, Cagnano Varano, Ischitella, Vico del Gargano fino a Rodi Garganico, in posizione rialzata e panoramica sul Poggio Pastromele si è realizzato un incontro di saperi, di generazioni, di competenze e di stimoli ideali che ha permesso a Carpino, grazie ai suoi cantori e all’intera comunità, di divenire una sorta di santuario simbolico dell’“altra musica”. Il suo patrimonio è una memoria vivente che rappresenta un esempio di buona pratica nelle relazioni interpersonali.
Una memoria orale di storie, canti e balli tessuta su tre forme principali di tarantelle (Viestesana, Montanara, Rodiana) e sulle loro varianti espressive (Rodianella e Cagnanese), utilizzate indifferentemente per cantare li sunèttë con l’accompagnamento degli strumenti tipici della tradizione musicale garganica: la chitarra battente, la chitarra francese, il tamburello e le castagnole.
Un’ulteriore forma di espressione è costituita dalla canzunë, un canto a distesa che, accompagnato dalla sola chitarra battente, rappresentava il corpo centrale e il punto più colto della serenata. Se, infatti, questo patrimonio musicale, recitato a cappella, era funzionale ai lavori nei campi, accompagnato dagli strumenti musicali serviva “a portare la serenata”, per dichiararsi o ufficializzare un rapporto di fidanzamento.
Oggi resta la funzione sociale del cantare, suonare e ballare soprattutto come forma di divertimento e di socializzazione durante le occasioni festive e festivaliere.
Per perpetuare la crescita in coscienza della comunità e per ritessere i fili della propria memoria può essere utile raccogliere in un unico supporto digitale le voci testimonianti il repertorio ricchissimo di Carpino: Nunzia D’Antuono, Michele Maich Maccarone, Matteo Scansuso, Carlo Trombetta, Michele Di Giacomo, Angela Sacco, Maria Di Perna, Maria Vittoria Sacco, Nicola Di Perna, Andrea Sacco, Rocco Antonio Sacco, Rocco Valente, Antonio Piccininno.
Con questo lavoro l’Associazione Culturale Carpino Folk Festival rende pubblico l’impegno sia ideale sia di ricerca e di metodo preso oltre 15 anni fa. Non lo fa con le parole, ma con la realizzazione di questo CD musicale che, insieme alle pubblicazioni precedenti, testimonia il presente di una comunità. Un presente in cui un’associazione, partendo dallo studio sessantennale degli etnomusicologi e dei ricercatori (qui ricordiamo Ettore De Carolis, Roberto Leydi e Diego Carpitella) e grazie all’apporto di chi si è inserito in questa comunità in modo partecipativo (Enrico Noviello e Pio Gravina), tenta di ricostruire il tessuto della memoria comunitaria agendo a quattro livelli: come figli della comunità che continuano a vivere il territorio insieme alle precedenti generazioni; come ricercatori che documentano la memoria orale di storie, canti e balli; come suonatori che promuovono l’aggregazione sociale nel territorio e come operatori culturali che mediano tra la tutela e la valorizzazione di questo immenso patrimonio culturale, ancora in grado fattivamente di provvedere ai bisogni fondamentali della comunità stessa.
Il risultato è sotto i vostri occhi o meglio a disposizione delle vostre orecchie, lo valuterete insieme alle generazioni future.
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