MONTE SANT’ANGELO – La comunità montana del Gargano è stata soppressa. Nell’ultima riunione del consiglio regionale approvato, infatti, il provvedimento che pone fine ai sei enti montani pugliesi: Gargano, Monti Dauni meridionali e settentrionali, per certi versi, annunciata e, quindi, si attendeva soltanto che ci fosse il sigillo della ufficialità.Nei giorni scorsi c’era stato il via libera da parte della seconda commissione regionale, presieduta da Michele Ventricelli.
NIENTE SOLDI -Le motivazioni le ha ribadite l’assessore regionale alla trasparenza e cittadinanza attiva, affari generali, Giuglielmo Minervini, per il quale "Si è aggravata la condizione di precarietà delle comunità montane perché con l’ultima finanziaria del governo nazionale sono stati revocati tutti i finanziamenti. Con queste norme riprendiamo il percorso di scioglimento delle Comunità montane con l’obiettivo di trasferire le funzioni a Province o alle Unioni dei Comuni. Concretamente proponiamo la copertura finanziaria solo per l’anno 2010, ponendo una toppa al problema provocato dal governo nazionale".
L’ASSESSORE -L’assessore Minervini si era, gia in precedenza, detto che con la soppressione delle comunità montane non si impoverisce il territorio della tutela di beni paesaggistici ma se ne riappropriano i Comuni o le Province. La riorganizzazione degli enti dovrà mettere in moto un processo virtuoso che porterà i comuni contigui o che si estendono nell’area della comunità montana a aggregarsi nell’Unione di Comuni, associazioni con organismi più snelli e meno onerosi per le finanze pubbliche, che di fatto eserciteranno le stesse funzioni delle precedenti comunità, senza costi aggiuntivi’ .
UNIONE COMUNE -In caso di mancata costituzione di forme associative nella gestione subentreranno le Province territorialmente competenti. Ora si avvieranno le procedure per lo scioglimento, un percorso già visto due anni fa: la giunta regionale, entro 20 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, nominerà un commissario .
REAZIONI -Sulla soppressione dell’ente montano non furono versate lacrime due anni fa, ma neppure oggi c’è qualcuno che si stracci lenvesti.Qualche rimpianto potrebbe averlo il presidente in pectore dell’ente montano, Matteo Cannarozzi De Grazia, ex sindaco di Vico del Gargano e oggi consigliere comunale, sul nome del quale c’era un largo consenso, tant’è che veniva data per certa la sua elezione a presidente della Comunità montana. Niente di tutto questo."Nessun rimpianto, certamente il fatto che la mia candidatura era vista di buon grado non poteva che farmi piacere, quanto poi alla soppressione dell’ente montano devo ritenere che per il Gargano sia, indiscutibilmente, un impoverimento, ma ciò non significa che non ci siano altre strade da percorrere perchè il nostro territorio possa recuperare il tempo perduto e sopperire alle risorse finanziare che sono venute meno. E’ pur vero che lo stato di conflittualità creatosi era una condizione che non poteva non determinare le premesse perchè in tanti auspicassero il suo scioglimento. Fortunatamente – aggiunge Cannarozzi – sempre che si creino le condizioni perchè si guardi al nostro territorio come "Città Gargano", che vorrebbe dire lavorare, tutti insieme, per elaborare un progetto unico partendo da ciò che ci unisce e limando le differenze, è possibile recuperare quanto abbiamo perduto con la soppressione dell’ente montano.E le sedi per confrontarci e misurare la reale capacità di cambiamento sono tante: dall’Ato ai piani di zona, dal distretto sanitario ai trasporti. Diversamente, continueremo a piangerci addosso e a segnare il passo".
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