TARANTELLE E CANTI DELLA PUGLIA
Sabato 24 ottobre 2009, ore 21.30
in Auditorium
Laboratori DMS, via Azzo Gardino 65/a – Bologna
Il concerto è trasmesso in live streaming
La musica tradizionale pugliese apre la ventesima edizione di SUONI DAL MONDO, Festival di musica etnica del CIMES, Centro del Dipartimento di Musica e Spettacolo (DMS) dell’Università di Bologna, direttore artistico l’etnomusicologo Nico Staiti. Prosegue l’esplorazione dei diversi usi vocali, nella tradizione italiana ma anche kosovara e indiana; in programma 10 sere di concerto e due incontri seminariali (24 ottobre – 28 novembre 2009).
Sabato 24 ottobre 2009 ore 21.30 in Auditorium (ai Laboratori DMS, via Azzo Gardino 65/a, BO): TARANTELLE E CANTI DELLA PUGLIA 7 cantanti e 6 musicisti, per la prima volta a Bologna, eseguono tre diverse tradizioni musicali del Gargano:
– il canto polivocale delle donne di Ischitella con voci di Vittoria Di Stolfo, Angela Maiorano, Adelina Martucci, Nunzia Dionisio, Raffaela Antonietta Basile, Libera Prencipe, e con Libera Cugnidoro (voce e campanaccio);
– i sonetti su ritmo di tarantella della tradizione di Carpino con Antonio Piccininno (voce e castagette), Salvatore Villani (voce e chitarra battente), Angelo Frascaria (chitarra francese);
– le tarantelle e i canti di serenata di San Giovanni Rotondo con Michele Rinaldi (voce, chitarra battente e organetto), Antonio Steduto (voce e chitarra battente), Lorenzo Rinaldi (tamburello).
A Ischitella sono tuttora vitali repertori tradizionali femminili legati al lavoro, emigrazione, narrativi e satirici, ma anche alle processioni e riti della Settimana Santa. Carpino è terra di tarantelle, oggetto di indagine fin dagli anni Cinquanta di importanti etnomusicologi, Lomax, Carpitella e Leydi per primi. Quelle stesse musiche sono state in seguito oggetto di vari rifacimenti, i più noti ad opera di Roberto De Simone per la Nuova Compagnia di Canto Popolare. Su un accompagnamento di chitarra battente, chitarra francese, castagnette e tamburello, i cantori intonano quartine di endecasillabi. Anche San Giovanni Rotondo ha una tradizione legata alla chitarra battente, con accompagnamento di tamburello e organetto; il canto d’amore (qui denominato strapulettë) è eseguito, come a Carpino, su diverse forme di tarantella.
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