Nel catasto delle aree boschive percorse dagli incendi del Comune di Vieste, sul Gargano, ci sarebbero delle «inquietanti » anomalie: «Alcune aree investite dall’incendio del luglio 2007 non sono state inserite. Deve intervenire il Corpo Forestale dello Stato per evitare nuove aggressioni cementizie». La denuncia è del Wwf Puglia che ha inviato una serie di documentazioni fotografiche e catastali al Corpo Forestale regionale chiedendo di verificare cosa sia accaduto. L’area che non sarebbe stata riportata nel catasto e che è stata distrutta dal fuoco, come mostrano le fotografie scattate all’indomani dell’incendio, è quella di San Lorenzo-Defensola. Un’insenatura protetta dai venti alla quale si accede attraverso due sentieri dalla strada Vieste-Peschici. Era una spiaggia molto caratteristica per la retrostante vegetazione mediterranea che degradava fino alla sabbia. «C’erano giunte diverse segnalazioni da parte di cittadini del Gargano sul fatto che talune aree non fossero state inserite in questo importante documento – spiega il presidente del WWF Puglia, Antonio De Feo – abbiamo ottenuto dal Comune di Vieste il catasto delle aree boschive percorse da incendi e abbiamo notato che risultano non censite come percorse dal fuoco alcune zone che invece sono state investite dal disastroso incendio boschivo».
Il 24 luglio 2007 fu una giornata drammatica e tragica per la montagna del sole: complice un caldo torrido, 40 gradi e il vento di scirocco fu facile per le fiamme divorare centinaia e centinaia di ettari di bosco e macchia mediterraneo lungo il litorale che collega Peschici e Vieste. Una catastrofe di proporzioni enormi nella quale persero la vita anche tre peschiciani. Oggi a distanza di due anni sono amaramente visibili le ferite di quell’incendio la cui inchiesta della Procura di Lucera, archiviata, non ha chiarito né le cause né ha individuato alcun responsabile. Il rischio sul quale accende i riflettori il Wwf e che le aree che sfuggono al catasto finiscano per essere cementificate. E si fa dunque appello ad una legge approvata nove anni fa tesa proprio a sottrarre a speculatori, allevatori aree che in passato sono state date alle fiamme «a vantaggio – come ricorda l’associazione – di nuovi alberghi, villaggi, pascoli». «La legge 353/2000 non consente costruzioni o destinazioni diverse da quelle in atto prima dell’incendio nelle aree colpite dalle fiamme – ricorda il Wwf se però non esistono o sono incomplete le mappe dei terreni percorsi dal fuoco sarà poi impossibile controllare che realmente su questi territori non si edifichi».
La baia Defensola-San Lorenzo che non risulta in quel documento del Comune di Vieste appartiene al demanio comunale e in parte è una proprietà privata. «Proprio per queste sue caratteristiche potrebbe essere molto appetibile per futuri progetti edilizi », questo il rischio paventato dal Wwf. Quando quel 24 luglio le fiamme ancora divoravano il Gargano, il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso dichiarò «chiedete ai sindaci perché non hanno fatto il catasto delle aree incendiate. Andate a vedere quanti sono stati i censimenti e i catasti, nonostante il Corpo Forestale dello Stato e noi avessimo dato la massima disponibilità a fornire aerofotogrammetrie, i rilevamenti, i parametri delle zone devastate dal fuoco».
Torna dunque forte la preoccupazione che ancora una volta dalla mappatura obbligatoria possano sfuggire angoli naturalistici straordinari della costa garganica.
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