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Legambiente ha presentato ECOMAFIA 2009

Legambiente ha presentato ECOMAFIA 2009, l’annuale rapporto sulla criminalità ambientale

– 25.766 ecoreati accertati per un business di 20,5 miliardi di euro – Aumentano gli arresti e i sequestri

– 31 milioni di tonnellate di rifiuti tossici, come una montagna alta 3.100 metri, spariti nel nulla

– 28mila nuove case abusive e 258 clan censiti

Ecco la parte che riguarda la Puglia:

Nella classifica dell’illegalità ambientale la Puglia scende dal podio passando dal terzo al quarto posto con 2.374 infrazioni accertate, 2.008 persone denunciate, 20 arrestate e 1.242 sequestri effettuati.
“Sul fronte del ciclo illegale dei rifiuti, la nostra regione –dichiara Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia– peggiora passando al secondo posto in classifica con 355 infrazioni accertate, 15 arresti, 416 persone denunciate e 271 sequestri. I numeri confermano che i controlli ci sono ma purtroppo c’è chi pensa di lucrare a danno della salute dei cittadini e del territorio e di farla pure franca. Le operazioni Rabbit, Veleno e Black River confermano il foggiano terra in cui prolifera il business delle ecomafie”.

In Puglia, dal 2002 ad oggi, ci sono state ben 25 inchieste contro attività organizzate per il traffico illecito dei rifiuti, cioè il 20,7% circa delle inchieste su tutto il territorio nazionale. In 12 di queste la Puglia è stata la regione di partenza dei traffici, nelle altre 13 regione di transito. L’operazione Black River, messa a segno dai Carabinieri del Noe di Bari il 4 giugno 2008, ha portato alla luce una discarica abusiva di 500 mila tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi nei pressi del torrente Cervaro, in agro del Comune di Castelluccio grande quanto otto campi di calcio e alta come un palazzo di dieci piani. In Puglia, l’anno scorso, sono state numerose le operazione portate a segno dalle forze dell’ordine ed in particolare dai Carabinieri del Noe e dalla Guardia di Finanza in Provincia di Brindisi, Bari e di Taranto. Le operazioni hanno sgominato l’utilizzo di cave riempite con rifiuti di ogni genere e casi di sversamento di rifiuti nei terreni agricoli. Inoltre, e non è certo una novità, la Puglia rimane la porta d’ingresso o uscita per i traffici internazionali di rifiuti, come dimostrano i sequestri effettuati al porto di Bari e Taranto.

Nella classifica dell’illegalità nel ciclo del cemento, la Puglia quest’anno scende dal podio e si piazza al quinto posto con 567 infrazioni, 746 persone denunciate e 276 sequestri. Due posizioni in meno anche se non si placa la fame della “banda del mattone”, allettata da 800 chilometri di coste fatte di spiagge, dune, macchia mediterranea, promontori e pareti rocciose.

Sul fronte dell’archeomafia, l’aggressione criminale al patrimonio artistico e archeologico, la Puglia sale in classifica e dal 16° posto si piazza al 12° con 22 furti. Diverse le operazioni dei Carabinieri e della Guardia di Finanzia in Provincia di Foggia, Brindisi e Bari per la tutela del patrimonio culturale, che hanno permesso il recupero di numerosi reperti archeologici e portato alla denuncia di diversi tombaroli.

La Puglia non è immune neanche dalle agromafie che in Italia fatturano 10 miliardi di euro annui (dati CIA) e comprendono macellazioni clandestine e commercio di carni prive di controlli sanitari, caporalato, percezioni indebite di finanziamenti a danno della Comunità Europea, furti di attrezzature e mezzi agricoli, abigeato e danneggiamento alle colture. Secondo la Direzione Investigativa Antimafia, in Puglia si registrano frequenti episodi di danneggiamento dei tendoni dei vigneti. È quello che viene definito il “racket dei tendoni” di cui si registrano diversi episodi nel Sud-Est barese ma anche a Orta Nova in Provincia di Foggia.

“In una regione minacciata via terra e via mare è fondamentale che continui l’opera di controllo del territorio e di contrasto che stanno portando avanti la magistratura e le forze dell’ordine. A tal fine, è importante -conclude Tarantini- l’accordo promosso dalla Regione Puglia con Guardia di Finanza, CNR, Carabinieri del NOE, Corpo Forestale dello Stato e ARPA Puglia per creare una cabina di regia finalizzata al monitoraggio del territorio su tutte le questioni legate all’illegalità ambientale. Inoltre, occorre investire nella prevenzione e a tal proposito chiediamo al Governatore Vendola di istituire un Osservatorio Regionale Ambiente e Legalità che abbia lo specifico ruolo di monitorare il territorio su tutte le questioni legate all’illegalità ambientale e che veda coinvolti tutti gli attori locali, Regione, Province, Forze dell’Ordine e Associazioni”.

Anche quest’anno, a fine maggio, farà tappa in Puglia il No Ecomafia tour per divulgare e presentare il Rapporto Ecomafia 2009.

Clicca qui per leggere il rapporto integrale

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