Le foto allegate dimostrano come l’attuale assetto della vigilanza nelle aree umide del Parco Nazionale del Gargano non è in grado di arginare l’annoso problema del bracconaggio.
Foggia. Le foto allegate dimostrano come l’attuale assetto della vigilanza nelle aree umide del Parco Nazionale del Gargano, così come delle Riserve Naturali di Popolamento Animale dello Stato, quale è Frattarolo, non è in grado di arginare l’annoso problema del bracconaggio.
Ormai questi “neri seguaci di Diana” possono cacciare impunemente di giorno, con a seguito cani e richiami vietati, in una zona 1 del Parco tra le più famose a livello europeo.
Recentemente su INTERNET (http://www.argonauti.org/forum/default.asp) sono apparse analoghe foto di cacciatori in barchino nella Riserva Naturale Orientale del Lago di Lesina, anche qui in zona 1 del Parco.
Questo problema è in gran parte dovuto alla non omogenea distribuzione dei comandi stazione dei Forestali.
Per esempio il comando stazione competente per le paludi sipontine è San Marco in Lamis, ad una distanza è tale da vanificare qualsiasi possibilità di prendere in flagranza di reato questi delinquenti, malgrado la buona volontà del Comandante della stazione.
Nei giorni festivi la situazione, se possibile, è addirittura peggiore: una volta segnalato l’abuso al 15.15 viene attivata la pattuglia reperibile che, nel caso di domenica 11/01/2009 era quella del Comune di Mattinata, con il risultato che ancora una volta i bracconieri l’anno fatta franca, visto il tempo necessario per l’arrivo in loco della pattuglia stessa.
I volontari del Centro Studi Naturalistici onlus hanno comunque provveduto a fotografare l’accaduto e ad inviare le foto alle autorità in modo da permettere l’eventuale riconoscimento dei bracconieri.
In ogni caso, ciò che ci preoccupa maggiormente è che se tutto questo avviene di giorno, cosa accade di notte nelle zone umide, magari in fase di luna piena, quando gli uccelli migratori si muovono? Oppure, chi controlla le mattanze che “addirittura vengono con disgusto denunciate sottovoce dagli stessi cacciatori” nelle riserve private, Poco fuori il Parco?
Tutto questo non è degno di un paese civile, ribadiamo ancora una volta la richiesta di istituire un presidio stabile della Forestale presso le Paludi Sipontine in modo da tutelare questi importantissimi scrigni di biodiversità.
Centro Studi Naturalistici ONLUS
Bracconaggio o non Bracconaggio per noi, Crono e Abasile, la caccia per divertimento costituisce comunque una barbaria – modifiche a cura di Antonio Basile
Il bracconaggio esiste anche nei paesi interni, per esempio anche nei territori del parco nazionale del gargano che stanno tra carpino e san giovanni, carpino e cagnano, carpino e monte s. angelo.
Provate a fare una bella passeggiata sulle maontagne verso la cava e vedrete che alcune zone sono piene di colorate composizioni di cartucce (plastica e piombo) che contribuiscono anche all’inquinamento dell’ambiente dopo essere state usate per cacciare impunemente nei territori che dovrebbero essere preservati.
Vogliamo inoltre parlare dei cacciatori che travalicano qualsiasi barriere sconfinando nelle proprietà private (la legge è dalla loro parte perché gli consente il passo in terreni che non presentino una recinzione più alta di circa 2m. Ma nel nostro territorio per delimitare i confini si costruiscono muretti di pietre (le cosiddette “macere”) da secoli…
I cacciatori si giustificano sempre dicendo che i confini del parco non sono ben delimitati e per questo loro sconfinano non accorgendosene, ma devono informarsi loro su i territori di libera caccia!!
Andat a comprarvela la carne, visto che avete i soldi per comprarvi le carabine, le cartuccie, i vestiti da veterani del vietnam, e la benzina per andarvene in giro, perché sterminando alcune specie rovinate l’intero ecosistema e questo si ripercuote sul benessere collettivo!!!
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Pubblicato da utente anonimo | gennaio 17, 2009, 12:52 PMAnche per me è una forma di barbarie
rock
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Pubblicato da utente anonimo | gennaio 21, 2009, 7:31 PM