Il progetto con altre cinque città accomunate dal passato longobardo. Cosa vorrebbe dire per il turismo.
Dalla Gazzetta del Mezzogiorno – LUCIA LA GATTA
E’la «Via dell’Angelo» su cui per secoli specie in età medioevale, salirono papi, sovrani, santi predicatori ed umili pellegrini. Un’umanità in cerca di salvezza che, prima dai territori limitrofi e poi dall’Europa intera, fece di questo percorso un crocevia di genti e culture diverse, già patrimonio culturale dell’Europa dal 2002, adesso aprirà la strada a pellegrini e turisti verso Monte Sant’Angelo ed alla Basilica di San Michele che si apprestano a entrare (almeno questa è la speranza) tra le città patrimonio dell’umanità dell’Unesco. L’Italia candida quest’anno siti di interesse mondiale: in comune hanno aver rappresentato la storia longobarda in Italia. E in questo senso Monte Sant’Angelo entra a pieno titolo, sperando anche di cogliere tutti gli importanti frutti che una tale opportunità potrà offrire. «Il nostro obiettivo – dice il sindaco Andrea Ciliberti – è far diventare a livello mondiale Monte una città d’arte. Abbiamo intrapreso con Cividale del Friuli, Brescia, Spoleto, Castelserpio e Benevento il progetto finalizzato alla candidatura del sito «Italia Langobardorum. Centri di culto e di potere (568-774 d.C.)».
IL PROGETTO – Nei giorni scorsi a Benevento ha portato alla firma dell’intesa per l’attuazione del piano di gestione del sito tra il ministero per i beni culturali, le Regioni Venezia Giulia, Lombardia, Umbria, Campania e Puglia, le Province di Udine, Brescia, Varese, Perugina, Benevento e Foggia, i Comuni di Cividale del Friuli, Brescia, Castelseprio, Spoleto e Monte S. Angelo, l’arcidiocesi di Spoleto, la basilica di S. Michele, il parco del Gargano, la Comunità montana del Gargano, la Comunità Montana dei Monti Martani e del Serano, il centro italiano di studi sull’alto medioevo ed il centro di studi micaelici garganici. Una sinergia per giungere a questo risultato storico. Il Santuario di San Michele, nell’ambito del sito Unesco, è portatore dell’elemento culturale, comprende l’area mediterranea, e può coinvolgere tutti i territori ed i luoghi connessi, vicini o lontani che siano, in processi diffusi di valorizzazione di alto profilo culturale, sociale ed economico. Anche l’assessore al turismo della Provincia di Foggia Giuseppe De Leonardis, presente all’incontro di Benevento, ha assicurato sostegno alla candidatura Unesco. Il sindaco Ciliberti si dice sicuro che «i cittadini di Monte sapranno affrontare questa sfida consapevoli che i frutti del “sistema Unesco” rapprsenteranno occasioni di sviluppo e occupazionali».
I VANTAGGI – I vantaggi sono molteplici, duraturi, in grado di incidere sull’economia di un territorio.
Un dato interessante in tal senso può essere quello riferito alla continuità del flusso turistico mondiale verso i siti Unesco. È un turismo di qualità, che non conosce crisi anche in periodi di tensioni o difficoltà internazionali.
Tanto trova dimostrazione nel dato statistico riferito alle presenze turistiche rilevate a Noto in Sicilia che, seppur dichiarata sito Unesco poco dopo il tragico evento dell’11 settembre, fece registrare incremento pari al 30% in un solo anno, a fronte di un generalizzato calo del flusso turistico su scala mondiale. Si sta già elaborando un pacchetto turistico comune con le altre città interessate al progetto, da presentare in un unico stand alla prossima edizione della Bit, la borsa internazionale del turismo di Milano. Verrà predisposto un sito web e una guida multimediale. A gennaio 2008 a Parigi verrà formalizzata ufficialmente la candidatura del sito «Italia Longobardorum». Un patrimonio dell’umanità dell’Unesco è un luogo specifico: una foresta, una montagna, un luogo, oppure una città, fino ad un edificio o che è stato nominato per il programma internazionale dei patrimoni dell’umanità (World Heritage Fund) amministrato dall’Unesco. Il programma ha lo scopo di catalogare, indicare e preservare siti di eccezionale importanza, sia naturale sia culturale, per il patrimonio comune dell’umanità. Venne fondato con la convenzione riguardante la protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale, adottata dalla Conferenza generale dell’Unesco il 16 novembre 1972.
COSA FARE – Tutti i livelli istituzionali interessati, nell’ambito delle proprie competenze, si impegnano a coordinarsi e a collaborare per valorizzare le aree ricadenti nel sito per il quale è stato richiesto l’inserimento nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco, per la tutela e la riqualificazione urbana e paesaggistica e la valorizzazione socio-economica dei territori di riferimento delle aree candidate.
Con il piano di gestione del sito sarà possibile orientare le scelte di pianificazione urbanistica ed economica, attraverso la valorizzazione e la conservazione delle risorse di carattere storico, culturale ed ambientale.
I vantaggi per Monte S. Angelo, saranno notevoli sia perché sarà possibile accedere in maniera prioritaria ai finanziamenti nazionali ed europei, sia perché le città del sito avranno comuni norme urbanistiche ed ambientali che eviteranno saccheggi e distorsioni varie. In tutte le città patrimonio dell’Unesco il turismo è diventato la prima fonte di ricchezza perché i siti nel Mondo sono solo 830 presenti in 138 nazioni, e per essere inseriti devono avere un valore eccezionale ed universale.
Il turismo di Monte, caratterizzato dalla presenza annuale di oltre 2 milioni di turisti e pellegrini che, nella stragrande maggioranza dei casi sono solo di passaggio, cambierà radicalmente e gli alberghi (attualmente meno di mille posti letto nella zona) non saranno in grado di soddisfare a tutte le richieste. Definiti i dossier sull’arte e il piano di gestione, che costituiscono i documenti base necessari agli ispettori Unesco per la valutazione della candidatura.
La luna gira il mondo e voi dormite.
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Pubblicato da festival | ottobre 14, 2007, 6:18 PM