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S.Cecilia, apre la Bibliomediateca

Roma, al Parco della Musica imponente repertorio storico
(ANSA) – ROMA, 22 NOV -120.000 volumi, 20.000 foto, 1000 registrazioni di concerti, sono alcuni dei dati della Bibliomediateca dell’Accademia nazionale di S.Cecilia. Inaugurata al Parco della Musica di Roma dal sovrintendente Bruno Cagli, la struttura ha trovato posto in una intera ala dell’auditorium di Renzo Piano in modo da permettere al pubblico la consultazione di archivi, partiture e documenti sonori che costituiscono la riserva di documenti storici dell’Accademia ceciliana, dal 1650 ad oggi mai resi pubblici.

Discussione

2 pensieri su “S.Cecilia, apre la Bibliomediateca

  1. Avatar di Sconosciuto

    Inaugurata la Bibliomediateca dell’Accademia

    L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia apre le porte della Bibliomediateca presso il nuovo Auditorio Parco della Musica di Roma. Dopo secoli sono consultabili dall’utente locale (postazioni della bibliomediateca) e, dal 5 dicembre, anche dall’utente remoto (connesso via Internet) archivi, partiture, documenti sonori e libri. Gli orari di apertura al pubblico sono dal lunedì al venerdì dalle ore 11 alle ore 17.

    La nascita di una biblioteca è sempre un segno di grande civiltà perché rappresenta la possibilità per tutti di poter accedere alla conoscenza; in questo caso l’Accademia di Santa Cecilia mette finalmente a disposizione un patrimonio di grandissimo valore, costituito non solo da volumi di carattere musicale (partiture, libretti, manoscritti ecc.) ma anche da straordinari documenti di archivio dal 1650 ad oggi che non erano mai stati ordinati e resi pubblici.

    La biblioteca

    120.000 volumi (fra cui 1500 libretti, 7000 manoscritti, 850 edizioni dal XVI al XVIII sec.). Tra libri rari, moderne enciclopedie, riviste e CD lo studioso e il normale visitatore potranno accedere ad un materiale che, per qualità e quantità, è tra i più importanti in Italia. Fondata nel 1874, i suoi fondi erano conservati parte nella biblioteca governativa del conservatorio di Santa Cecilia e parte nell’archivio musicale dell’Accademia. Ora, nei nuovi spazi progettati da Renzo Piano, l’intero patrimonio torna a rivivere in tutto il suo splendore. Grazie alle donazione e alle acquisizioni di biblioteche di celebri direttori e compositori (come Bellezza, Molinari, Mortari, Petrassi), musicologi (come D’Amico) ed etnomusicologi (come Carpitella e Vandor), sarà inoltre possibile avere uno spaccato del gusto interpretativo, della critica e delle ricerche che hanno caratterizzato la cultura musicale del Novecento.
    L’archivio storico

    Più di un chilometro lineare di documenti dal 1650 ad oggi. Attraverso i verbali della congregazione di Santa Cecilia, fondata nel 1585, i libri contabili, i carteggi artistici, sarà possibile ricostruire un vivace spaccato della vita musicale romana dei secoli scorsi.
    Il fondo audiovisivi

    Circa 12.000 ore audio provenienti da Archivi di Etnomusicologia (la più importante raccolta di musica di tradizione orale in Italia), Fondi discografici e Archivio dei concerti. Tra i materiali più interessanti spiccano le raccolte di canti popolari (dalla pizzica salentina ai trallalero genovesi, dai canti ebraici a quelli calabro-albanesi) e rare incisioni discografiche del passato provenienti dai fondi Eminente, De Agostini e Fassini.
    La fototeca e la collezione di quadri e ritratti
    Circa 20.000 fotografie (dal dagherrotipo al formato digitale), dipinti a olio, stampe, acquerelli, disegni, sculture. Curiose immagini di attori e cantanti della fine dell’Ottocento rivivono accanto alle più suggestive foto degli interpreti di oggi.

    I servizi

    Un efficace catalogo multimediale – interamente basato su XML e l’utilizzo di tecnologie Internet – è il nucleo dell’intero sistema e permetterà all’utente locale (uffici dell’Accademia e lettore in sala) e dal 5 dicembre anche all’utente remoto (connesso via Internet) di trovare informazioni e documenti digitali interrogando contemporaneamente tutte le basi dati che compongono il sistema. In questo modo la Bibliomediateca non è più soltanto una struttura di conservazione, posta ai margini dell’attività corrente, ma diventa una struttura dinamica al servizio dei concerti e delle manifestazioni di ogni giorno, delle quali riporta puntualmente dal 1895 ai nostri giorni storia, avvenimenti, immagini e suoni. Una postazione della bibliomediateca sarà dedicata al terminale di Rai Teche.

    I sostenitori

    L’Accademia di Santa Cecilia, la cui attività culturale ha avuto un rinnovato impulso con la prima presidenza di Bruno Cagli (1990), non avrebbe certo realizzato questo grande progetto senza il sostegno dello Stato (Presidenza del Consiglio dei Ministri e Ministero per i beni e le attività culturali) e dei privati. Esempio raro di comune impegno nel settore culturale, la Bibliomediateca ha usufruito di speciali finanziamenti statali e della partecipazione di ENEL Spa, socio fondatore dell’Accademia, che ha fornito l’indispensabile sistema informativo di gestione dei contenuti utilizzando l’ambiente xDams e la piattaforma documentale ExtrawayTM e sui server applicativi e i dispositivi per l’archiviazione digitale forniti da IBM Italia.
    Inoltre, i contributi della Sovrintendenza Archivistica, i Fondi speciali per il Giubileo e il sostegno del Comune di Roma hanno permesso all’Accademia di mettere a disposizione di tutti non solo il proprio passato ma anche di gettare le basi per una immediata ed agile consultazione del presente e del futuro.

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    Pubblicato da festival | novembre 23, 2005, 8:28 am
  2. Avatar di Sconosciuto

    “Archivi di etnomusicologia” è la denominazione che l’etnomusicologo Diego Carpitella diede nel 1989 al Centro Nazionale di Studi di Musica Popolare (CNSMP) dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, in concomitanza con la sua nomina a conservatore.
    Dal 1990, dopo la prematura scomparsa di Carpitella, l’attività degli Archivi di Etnomusicologia è diretta da un comitato scientifico i cui obiettivi prevedono un insieme di interventi di ampio raggio tra cui:

    la ricognizione, inventariazione e catalogazione informatizzata del patrimonio sonoro conservato (condotte da Walter Brunetto e Antonello Ricci con l’apporto tecnico di Luciano D’Aleo); la pubblicazione di scelte antologiche dalle più importanti raccolte;
    la promozione di nuovi rilevamenti e il completamento di quelli già esistenti; cicli di conferenze e attività seminariali;
    la costituzione di un laboratorio sonoro nella nuova sede dell’Auditorio – Parco della Musica.
    Insieme al lavoro di ricognizione (dal 1996 anche del fondo ebraico di musica liturgica di Leo Levi), dal 1993 è stata intrapresa la pubblicazione di un periodico, “EM – Rivista degli Archivi di Etnomusicologia dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia” oggi pubblicato dall’editore Squilibri di Roma.
    Il patrimonio degli archivi è costituito da:

    Nastri

    8430 bobine di nastro magnetico 1/4 pollice, di varia durata
    178 nastri digitali DAT di durata variabile (60′ e 90′)
    64 audiocassette.
    Dischi

    Circa 1114 dischi (prontoascolto RAI 40 cm e altri da cm 30, 25, 17).
    40 CD
    Fotografie (conservate ora nell’archivio fotografico dell’Accademia)

    Circa 2000 stampe di vario formato prevalentemente in B&N
    72 negativi 1/2 35 mm
    487 negativi 35 mm
    612 negativi 6×6
    27 internegativi
    47 diapositive 6×6 di cui 20 su vetro
    214 diapositive 35 mm
    25 diapositive 6×6
    Alcuni microfilm e riproduzioni su pellicola negativa.
    Film

    2 filmati 16 mm

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    Pubblicato da festival | novembre 23, 2005, 8:30 am

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