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Andrea Sacco: Il Cantore Immortale del Gargano

Andrea Sacco (Carpino, 10 ottobre 1911 – Carpino, 17 marzo 2006) è stato un pilastro della tradizione musicale garganica e un simbolo vivente della cultura popolare italiana. Con la sua voce profonda e il virtuosismo sulla chitarra battente, ha incarnato l’anima della sua terra, dando vita a melodie che raccontano storie di amore, sacrificio e bellezza senza tempo.

Le Radici di una Tradizione

Nato in una famiglia di cantori e musicisti, Andrea crebbe immerso nella musica tradizionale. Gli zii e il fratello Rocco Antonio gli trasmisero il sapere antico, ma fu il suo straordinario talento a trasformarlo in un cantore unico. La sua vita di contadino venne interrotta dalla chiamata al fronte durante la Guerra d’Etiopia, un evento che segnò profondamente la sua esistenza. Prigioniero per 13 anni, Andrea subìì la lontananza dalla sua terra e dalla moglie, un periodo che tuttavia rafforzò la sua determinazione a preservare e condividere la cultura del Gargano.

La Voce della Memoria

Al suo ritorno a Carpino, Andrea divenne messo comunale, ma il suo cuore rimase fedele alla musica. La sua memoria prodigiosa gli permise di custodire centinaia di sonetti tradizionali, tra cui il celebre Accomë j’eia fa’ p’ama ’sta donnë, noto anche come Tarantella del Gargano. Questo brano, diffuso a livello internazionale grazie alla Nuova Compagnia di Canto Popolare, rappresenta uno dei massimi esempi della tradizione musicale carpinese.

Un Tesoro per gli Etnomusicologi

La figura di Andrea Sacco ha attirato l’interesse di numerosi studiosi, tra cui Roberto Leydi e Diego Carpitella, che nel 1966 documentarono il suo talento per il disco Folklore Musicale Italiano, vol.3. Negli anni successivi, anche Roberto De Simone e il gruppo Musicanova, composto da artisti come Eugenio Bennato e Teresa De Sio, si recarono a Carpino per registrare le sue interpretazioni. La sua abilità nel suonare la chitarra battente e nel reinterpretare antichi canti lo rese un punto di riferimento per gli studiosi e gli appassionati di musica popolare.

Un’Eredita Senza Tempo

Andrea Sacco non fu solo un musicista, ma un narratore di emozioni. Le sue serenate, come Donna che stai affacciata alla finestra (“Garofano d’ammore”), erano il riflesso di una vita dedicata all’amore per la musica e per la sua comunità. Nel film Chi ruba donne di Maurizio Sciarra, Andrea raccontò con ironia e saggezza i momenti più significativi della sua carriera, lasciando un messaggio indelebile: “Io non morirò mai, perché chi canta non muore mai”.

Il Cantore del Gargano

Fino alla fine dei suoi giorni, Andrea continuò a essere il custode di una tradizione che rischiava di perdersi. Con la sua musica, ha dato voce a un’intera generazione e ha ispirato artisti e ricercatori a mantenere vivo il patrimonio culturale del Gargano. Il suo lascito non è solo nelle registrazioni o nei libri, ma nei cuori di chiunque abbia avuto il privilegio di ascoltare il suo canto.

Conclusione

Andrea Sacco non è solo una figura della tradizione musicale, ma un simbolo di resilienza e amore per la propria terra. Attraverso le sue melodie, continua a raccontare la storia di Carpino e del Gargano, dimostrando che la musica popolare è un patrimonio che unisce passato, presente e futuro. La sua voce riecheggia ancora oggi, un canto eterno che celebra la vita e la bellezza della cultura popolare italiana.

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