“Strane” considerazioni e “cervellotiche” riflessioni – seguite alla lettura della cronaca dell’ultimo Consiglio Comunale di Peschici – informate a una sola sintesi: “Non ci capiamo più niente!”
Di Piero Giannini da http://www.puntodistella.it
Cominciamo a perdere colpi! Sarà l’età, tipica di chi inizi, ormai ampiamente disincantato e in parte deluso da quanto sopportato nella vita, a prendere le distanze da ciò che lo circonda; sarà che non riusciamo più a entrare in sintonia coi meccanismi moderni regolatori della new economy e di tutte le altre diavolerie della ditta “Globalizzazione & Co.”, sarà il nostro forse tutto personale ‘modus’ di affrontare l’esistenza (o nero o bianco, off limits il grigio), sarà quel che sarà… ma non ci capiamo più niente.
E non ne siamo in grado specialmente quando un progetto, di cui si fanno risaltare più le negatività che gli aspetti positivi, venga… approvato! Della scelta del nuovo – che poi tanto nuovo non è – sito che dovrà accogliere la prossima “zona 167” del Comune di Peschici si dice, in pieno Consiglio comunale, peste e corna…
[aperta parentesi – ELENCHIAMO:
1. 1. l’ha “indicato” la giunta passata a miglior vita nell’aprile del 2008 (e questo già depone a sfavore della scelta: s’è mai vista una nuova Amministrazione che accetti progetti e programmi di chi l’abbia preceduta? E… “honni soit qui mal y pense”)
2. 2. non è localizzato nelle immediate vicinanze del paese cui deve servire quale satellite esistenziale
3. 3. costringerebbe i prossimi abitanti a tour de force per: accompagnare i figli a scuola, andarli a riprendere, portarli in palestra o al catechismo o al doposcuola e andarli a riprendere, e per: approvvigionarsi di beni di prima seconda terza necessità, frequentare salotti, templi sacri, amicizie, bar, circoli, rispondere a chiamate cui non poter rinunciare, contattare uffici comunali, postali, sindacali, sanitari, varia assistenza
4. 4. si trova su terreni privati quindi soggetti a esproprio
5. 5. questi stessi terreni sono una landa abbandonata da agricoltori-coltivatori-co
6. 6. questi stessi terreni sono a un passo di via da un monumento storico – abbandonato e schernito quanto si voglia ma sempre monumento storico – “vincolato” dalla Soprintendenza dei Beni Culturali (dicembre 2007) presumibilmente anche nella “zona di rispetto” (PRECISANDO CHE TALE CONDIZIONE NON E’ STATA MINIMAMENTE SFIORATA NEL CORSO DELLA DISCUSSIONE CONSILIARE!)
7. 7. sistematicamente, in inverni particolarmente piovosi, soggetti ad allagamenti per cui l’averli scelti diventerebbe antieconomico per comportare costi non più economici (come ispirato dalla stessa denominazione del piano di riferimento: PEEP = Piano Edilizia Economica Popolare) relativi alla sistemazione del sito, a meno di non vedere le prossime costruzioni “afflosciarsi” su se stesse, più o meno rovinosamente, erose dall’acqua piovana alle fondamenta (il cemento non è eterno) – chiusa parentesi]
… e invece cosa succede? Votano TUTTI SI’, minoranza al traino! Compreso chi dichiara di NON VOLERE la “167” in quella zona (leggi il consigliere d’opposizione Antonio Guerra, candidato sindaco nelle elezioni di aprile 2008 con la lista “W PESCHICI” – … ma proprio VIVA, anzi EVVIVA! – che fa capo in campo nazionale all’ITALIA dei VALORI… MA QUALI VALORI!?!) o chi, esplicitamente, parla di costi necessariamente “gonfiati” per effetto di parametri aggiuntivi che rendono il sito non appetibile nemmeno dalla più disastrata delle Amministrazioni o dal meno scafato fra i palazzinari italici o da chi sia nato ieri o da chi presuma di “fare un affare” nell’ignoranza più totale di cosa lo aspetti.
Alla luce di tutto ciò, ci concedete la possibilità di sussurrarci che cominciamo a non capirci più nulla? E se con noi stessi ci comportiamo in maniera così conciliante e permissiva, non altrettanto lusso ci riteniamo in grado di concedere a chi vada dietro al proverbio “chi disprezza compra”. A loro anticipiamo piuttosto – malauguratamente dovesse in futuro capitare una qualche disavventura, che non stiamo qui neanche a esemplificare – “non dite poi che non ve l’avevamo detto!”
PS – Abbiamo esordito scrivendo: “Cominciamo a perdere colpi”. Al termine non siamo più tanto sicuri di… essere i soli!
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