Domani alle ore 11,00 nella Sala Giunta dell’Amministrazione Provinciale di Foggia verrà presentato il Premio “Matteo Salvatore”, che si terrà sabato 13 dicembre al “Teatro del Fuoco” con inizio alle ore 21,00. Interverranno l’Assessore provinciale alla Cultura Billa Consiglio, l’Assessore provinciale al Turismo Nicola Vascello, Angelo Cavallo direttore artistico ed organizzatore del Premio, Enrico de angelis direttore artistico del “Premio Tenco”, Enzo Avitabile ed i Favonio. Saranno protagonisti della manifestazione di sabato Niccolò Fabi, Enzo Avitabile, i Tetes de Bois, i Folkabbestia, Umberto Sangiovanni e Dauniaorchestra, Chiara Armiento e Leo Mansueto ed i Favonio, scelti dal comitato organizzatore a rappresentare i gruppi locali che hanno inviato la loro cover del compianto autore dauno. La sigla della serata verrà eseguita dal vivo dai foggiani “Tavola 28”. Il “Teatro del Fuoco” ha visto premiati, nell’arco delle tre edizioni passate, artisti nazionali ed internazionali tra i quali Eugenio Bennato, Enzo Del Re, Giorgio Conte, Otello Profazio, Davide Van De Sfroos, Afel Boucoum, John Sinclair, Teresa De Sio e Fausto Mesolella degli Avion Travel. Con la quarta edizione la kermesse alza il tiro grazie all’impegno della Provincia di Foggia che investe, più che in un patrocinio, in una vera e propria cooproduzione. Un “segnale positivo di affezione ai valori culturali delle nostre radici” come tiene a sottolineare il direttore artistico Angelo Cavallo che “consente di concretizzare l’ obiettivo che ci ponemmo sin dalla nascita di questa istituzione” ovvero la divulgazione dell’immenso patrimonio musicale che ha lasciato Matteo Salvatore. Sarà infatti una edizione ‘speciale’ quella concordata tra la direzione artistica e Mario De Vivo, delegato agli Spettacoli ed Eventi dell’Ente, che prevede la pubblicazione di un disco per RAI TRADE, marchio patrocinante di evidente spessore culturale, con il coinvolgimento di artisti selezionati dal panorama musicale nazionale. La registrazione del disco avrà luogo nella serata del 13 dicembre con pubblico in sala. Saranno reinterpretati i brani tratti dal “IL lamento dei mendicanti” album storico di Matteo Salvatore ed. Ala Bianca facente parte della collana I Dischi del sole del 1966. Ma non sarà l’unica novità della kermesse. Il gruppo foggiano dei “Favonio” darà vita ad un inedito: “L’uomo del tavoliere”. Come annunciato nella precedente edizione 2007 “è una ballata testimonial della nostra provincia” come aggiunge Angelo Cavallo, “scritta da Matteo in età avanzata. Nel testo è racchiusa tutta la nostra identità degli uomini di pianura e spero che gli abitanti del nord pugliese possano rispecchiarsi in quelle parole.” Patrocinano l’evento oltre la Provincia di Foggia e Rai Trade, la Regione Puglia “Assessorato al mediterraneo”, l’ APT ed il Club Tenco Sanremo. Il biglietto d’ingresso sarà di 10,00 euro, prevendite c/o il botteghino del Teatro del Fuoco.
Intervista del 12/12/2008 a Vinicio Capossela su Repubblica di Bari
…. Il legame di Capossela alla cultura contadina si sente spesso nelle sue storie e nei suoi suoni. In Ovunque proteggi i riferimenti erano pressoché integralmente basati sui paganesimi della cultura rurale. Poco tempo fa è morto Matteo Salvatore cui hai reso omaggio al festival di Carpino la scorsa estate. Cosa vi lega?
«Sono stupito dal fatto che sia forse più conosciuto all´estero e non qua e che non ci sia un archivio musicale in suo onore. Penso che dovrebbe essere una priorità e probabilmente mi investirò personalmente a tal proposito. Matteo Salvatore aveva intanto il pregio unico di saper scrivere. Sapeva parlare di amore senza privazione di retorica. Era inoltre estremamente piccante e divertente, come nel testo sul Pescivendolo. Ma soprattutto, era assolutamente pragmatico e senza indulgenza quando parlava della miseria contadina. Proprio come i veri contadini. Non è gente che si perde in fronzoli. Ma affrontava tutto con ironia per raccontare il dolore, come nella ballata della gatta traditrice che mangia la salsiccia proprio mentre la vedova piange la morte del suo uomo. Era il nostro Robert Johnson, ma il problema è che la nostra musica folk è stata folklorizzata, mentre le cose che vengono dalla terra sono cose sacrali».
Questa estate hai suonato alla Notte della Taranta. Come hai trovato lo stato di salute della musica tradizionale in Salento?
«Sono rimasto sorpreso dalla qualità delle voci femminili. E´ pieno di giovani innamorati della tradizione ma che hanno voglia di non fermarsi li. C´è una etichetta a Otranto che mi sembra stia facendo un lavoro molto bello».
Tante cose ti legano sin dall´inizio della tua carriera al Salento. Molti ti hanno visto almeno una volta suonare in modo molto informale all´On the road al Capo di Leuca, che ora purtroppo non c´è più.
«Io l´ho detto ad Antonio De Marco, mio grande amico, che per risollevare le sorti dell´On the road potremmo aprire una pizzeria con il Mighty Wurlitzer, che può avere la doppia funzione dell´organetto e dello sfornapizza. Si, il mio sogno è di aprire un Pizza House laggiù al capo».
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