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E’ on line numero di marzo 2008
direttore editoriale PIERO GIANNINI
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Una progettualità nuova utilizzando i fondi europei "Mettere a sistema" beni e servizi di vario genere per un turismo di qualità. L’Ue, individuando nella valorizzazione del patrimonio culturale un obiettivo strategico per la costruzione dell’identità comunitaria, ha dichiarato il turismo culturale terreno di consolidamento della fiducia sociale in grado di aumentare la conoscenza reciproca e contrastare i fondamentalismi. Nella new-economy la fruizione di risorse culturali si presta, più dei beni e servizi prodotti industrialmente, a essere trasformata in “esperienza vissuta”. Da noi prevale un modello di turismo che abbina relax e cultura. |
Forti attrattori sono la balneazione marina estiva e l’ampio bacino dell’entroterra con la tipica gastronomia e la possibilità di shopping dei prodotti artigianali locali.
Negli ultimi anni abbiamo assistito al tentativo di ricostruzione di una identità garganica e al parziale superamento della marginalità di aree interne a favore di un’ottica di integrazione territoriale, con la parallela crescita di eventi che rendono allettante spostarsi dalle coste all’interno. Il caso più illustre è il Carpino Folk Festival, esempio di valorizzazione della cultura immateriale garganica.
Una progettualità nuova può trovare stimolo utilizzando fondi europei per la cooperazione (i prodotti tipici troverebbero certificazioni di qualità e reti di vendita migliori) e sovvenzioni alle aree rurali con nuove infrastrutturazioni del territorio (sentieri panoramici, ciclovie, ippovie) e creazione di mappe che traccino le cosiddette “strade” (dei sapori, dell’olio, del vino), e diano visibilità alle Vie storiche (Francigena, Langobardorum, del Romanico), ma anche con l’implementazione segnaletica degli itinerari mi-nori nel sistema territoriale. Per dare visibilità a beni dotati di valenza culturale e testimoniale (vedi Grottone di Manaccora) è u t i l e c h i e d e r n e i l riconoscimento a Fai e Unesco per porli all’attenzione nazionale e internazionale, e perseguire una migliore gestione della presenza nei siti Enit (Ente Turismo).
La possibilità di far “provare” al visitatore una immersione integrale di attiva partecipazione culturale comporta una capacità organizzativa “evoluta” di marketing territoriale capace di mettere a sistema beni e servizi di diverso genere e competenze.
Grazie direttore finalmente le nostre urla escono fuori dal deserto

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