Il caso emblematico della località pantanello di Vieste – di Modesta Raimondi
Noi speriamo che non accada.
Si chiama Michele Eugenio Di Carlo, il don Chisciotte viestano. E i suoi mulini a vento sono le ruspe che tra breve cominceranno a costruire sopra all’antichissima necropoli di San Nicola. O meglio, continueranno ad costruire, perché ciò che resta dell’ipogeo trasformato in chiesa rupestre non è molto. La collinetta su cuisorge lanecropoli, infatti, è stata da tempo sventrata dalle lottizzazioni, come spiega lo stesso Di Carlo. E non solo verso est, sulla città greca, dove sorge il noto rione Carmine, e dove, tempo addietro, vennero ritrovate 2 iscrizioni greche, per fortuna messe in salvo. Il convegno dello scorso marzo sulle necropoli paleocristiane del Gargano, organizzato dalla sezione locale di Società diStoria Patria, Comune di Vieste e Parco Nazionale del Gargano, che aveva per fine quello di puntare l’attenzione sulla salvaguardia del noto sito archeologico, pare non aver raggiunto il suo scopo, dal momento che è dello scorso martedì, la decisione di giunta di continuare a erigere palazzi in località Pantanello. E pensare che in occasione del succitato convegno, anche Anna Campese Simone, ricercatrice presso il Pontificio istituto di archeologia cristiana si era mostrata preoccupata delle condizioni di abbandono e degrado di molti siti archeologici, "schiacciati dal turismo massificato che rovina lavori di recupero eseguiti con criterio e professionalità". Il problema è che la necropoli è sempre passata inosservata", spiega DiCarlo, componente dell’assemblea regionale del Partito democratico. "Non ci sono accortezze di alcun tipo per salvaguardare l’interesse artistico. Pensa che domenica ho mandato un comunicato alla stampa, e martedì la giunta ha approvato la nuova lottizzazione edilizia nelle immediate vicinanze di quella zona. Temo che finirà male per la necropoli". Appoggiato dal parlamentare diessino Michele Bordo (originario di Manfredonia), dall’associazione Italia Nostra, dal Carpino Folk Festival, Di Carlo non intende mollare la presa, e si dice fortemente interessato a portare fino in fondo questa battaglia. "I patrimoni danno fastidio, toccano interessi che non sono pubblici. Ma bisogna saper dire Basta!". L’assessore all’urbanistica Angelo De Vita, protetto dal parere favorevole della sovrintendenza archeologica, parla di un piano di lottizzazione approvato già dalla giunta precedente, e chiama ‘ cretinate", le argomentazioni sul valore artistico del territorio. "Presentare le cose in questo modo è pretestuoso e scorretto", esclama. "Noi poniamo le basi per la tutela definita di quella zona. Perché oltre a costruire, realizzeremo un piccolo museo collegato alle grotte, che verranno valorizzate da un parco archeologico e punti di macchia mediterranea. La salvaguardia delle grotte è vincolante alla realizzazione della lottizzazione". Tutto a posto dunque? Mah, certo è che pensare a nuovi palazzi edificati su siti archeologici, quasi a tutela e protezione di questi, appare quantomeno bizzarro. Ma neanche meeting e convegni appaiono adeguati aproteggere l’antico, come sottolinea Giuseppe Ruggieri, ispettore onorario ai beni architettonici e per il paesaggio del Comune di Vieste. I convegni sono utili, per carità! Ma ciò che serve davvero è il vincolo: è il vincolo l’unico appiglio legale utile a difesa di un territorio. Ad esempio, ai convegni mi invitano sempre: sono momenti di puro presenzialismo.Maquando si tratta di prendere decisioni importanti, mi tengono all’oscuro di tutto. Le parlo a 50 metri dal Comune, e i miei rapporti sono ottimi con tutti: parliamo di ogni cosa. Ma in realtà mi hanno isolato. Mentre ciò che servirebbe è una strettissima collaborazione tra tecnici, residenti, funzionari, che abbiano poi capacità di collegamento con i palazzi romani. Fu quello che successe negli anni Ottanta, quando nell’arco di pochi mesi riuscimmo con il nostro lavoro, entusiasmo e collaborazione continua, a far mettere vincoli su diversi punti del territorio di Vieste. Il vincolo per la necropoli di san Nicola, infatti, risale proprio a quel periodo: precisamente al 10 agosto del 89". Tra le sue esperienza a difesa del territorio, Ruggieri racconta di quella volta in cui i tecnici decidero di porre un impianto biostabilizzatore dei rifiuti solidi urbani, in zona Cisco uomo morto, in pieno parco del Gargano: un punto incredibilmente panoramico. Per fortuna in quella occasione si cambiò idea, grazie soprattutto al forte impegno del governatore Nichi Vendola. "Spesso un luogo si salva dalla cementificazione per puro caso, per un incontro fortunato di eventi e persone" conclude Ruggeri. Chissà se anche per la necropoli di San Nicola sarà così. In ogni caso pare che oltre a Ruggieri, Di Carlo e pochi altri, non siano in molti ad interessarsene. Speriamo sia soltanto un’impressione.
Giuseppe Ruggieri: “ a Vieste ci si salva dalla cementificazione per caso”
La delusione dell’ispettore onorario per i Beni architettonici ed il paesaggio del comune di Vieste.
Incontriamo Giuseppe Ruggieri, ispettore onorario per i beni architettonici e per il paesaggio del Comune di Vieste.
Ispettore, qual è la sua opinione sulla necropoli di San Nicola al Pantanello?
E’ un sito piuttosto interessante: una chiesa rupestre dedicata a San Nicola che conserva sul fondo absidato una teoria di santi in affresco e tutta una serie di pilastri, il tutto incavato nella roccia. E’ un ipogeo paleocristiano, con tutta una serie di strutture funerarie che andrebbero indagate. Ci sarebbe un grosso lavoro da fare…
E invece hanno deciso di costruirci su…Come le sembra?
Lì andrebbe fatto un piccolo parco archeologico. Anche se è poca cosa ormai, assediato com’è da costruzioni e strade. E poi andrebbe salvaguardato il verde, fatti degli scavi, bisognerebbe restaurare, tutelare …Io comunque non ho diretta conoscenza della volontà del Comune: mi tengono all’oscuro di tutto.
Il vincolo alla zona è stato posto nel 1989. Cosa è successo da allora?
C’è stato un continuo via vai di nuovi venuti: funzionari, tecnici: vanno, vengono. Ma nessuno mi ha mai contattato. Pensi che sono venuto a sapere al bar che ci costruiranno su.
Ma se ci costruiscono, i vincoli non servono?
Fanno tutto con permessi. Se un luogo si salva dalla cementificazione è per puro caso: per una combinazione felice di persone. Mai per una severa applicazione delle normative.
Discussione
Non c'è ancora nessun commento.