Si è svolto nella sala convegni dell’Hotel degli Aranci di Vieste un interessante convegno sulla tetutela del paesaggio, organizzato dal Gal Gargano, ente capofila nel progetto di cooperazione transnazionale, e al quale hanno contribuito alcuni Gal spagnoli (Macizo Del Caroig, Anderlan) e il Gal Montefeltro. Un momento significativo del processo evolutivo, che coinvolge la nozione di paesaggio e rafforza l’esigenza della sua tutela, è rappresentato dalla Convenzione Europea del Paesaggio in cui le parti lo riconoscono come un importante elemento per la qualità della vita delle popolazioni, sia nelle aree rurali che in quelle urbane, sia negli ambiti di evidente qualità che nei paesaggi della vita quotidiana, come anche nelle zone degradate. Tutela, valorizzazione, manutenzioni e recupero sono assunte come azioni di lungo periodo fondate sulla conoscenza delle particolarità dei diversi contesti, dei loro processi evolutivi e del valore che le popolazioni interessate gli riconoscono. La crescente consapevolezza della necessità di avviare politiche di tutela ha avuto tra la sue ricadute più significative il superamento di un’idea di paesaggio confinata nell’ambito visivo-percettivo e la sua assunzione, invece, come “sistema di ecosistemi” in cui sono ricomprese tutte le diverse accezioni, da quella ambientale a quella territoriale, fino alle questioni connesse alla qualità dei singoli manufatti. E’ quanto è emerso dall’incontro di Vieste dove tutti i soggetti presenti hanno condiviso sull’importanza che assume un ambiente naturale soprattutto in termini di ricadute economiche. Un motivo in più per fare il punto della situazione a due mesi dal tragico incendio che ha devastato le pinete del Gargano con il presidente del Gal Gargano, Nicola Abatantuono, che ha lanciato alcune idee per il ripristino del patrimonio boschivo del Promontorio. “Per far rinascere il nostro paesaggio – ha sottolineato il presidente del Gal – ci vorrà un’azione concordata, magari attraverso questo progetto di cooperazione transnazionale sulla tutela dei paesaggi. Con gli altri Gal che partecipano al progetto, vogliamo mettere in atto una metodologia di valutazione del paesaggio con delle regole comuni, e dare indicazioni a chi amministra il territorio, aiutandoli a prendere decisioni in merito alla salvaguardia del territorio e alla compatibilità delle attività che vengono svolte. Quello che è successo quest’anno sul Gargano – aggiunge Abatantuono – ci fa capire quanto è importante la presenza della macchia mediterranea per l’incremento del turismo. Una pineta o un bosco deturpato si ripercuote tutto sull’economia del teritorio. Ecco perché è importante la salvaguardia e la prevenzione, ma per fare ciò occorrono adeguate risorse economiche”. A Vieste, oltre ad alcuni sindaci, tra cui quello di Peschici, Franco Tavaglione, è intervenuto anche il direttore del Gal Gargano, Mario Trombetta. “Già nell’incontro di Valencia che ha preceduto questo convegno, avevo immaginato che il problema incendi potesse rappresentare uno dei pericoli più gravi per il nostro Gargano. L’ipotesi, purtroppo, è diventata realtà, e tutti abbiamo potuto verificare che impatto ha subito il paesaggio di Peschici e Vieste. Ora è opportuno che si prenda coscienza di quello che è successo perché è inammissibile che un disastro del genere debba mettere a repentaglio l’economia del territorio. Abbiamo il dovere di riflettere attentamente e individuare le risposte e le strategie da attuare. Il Gal Gargano non starà a guardare: investiremo di più in termini di prevenzione in modo che il paesaggio garganico diventi elemento fondamentale della nostra economia”. Sulla stessa falsariga il presidente del Parco Nazionale del Gargano, Giandiego Gatta: “Bisognerà procedere ad una adeguata e razionale opera di rinaturalizzazione degli ambienti. Con gli altri presidenti dei parchi del sud abbiamo individuato le strategie con le quali muoverci. Chiederemo al Ministero dell’Ambiente più uomini e mezzi per fronteggiare questo problema, non solo, chiederemo più risorse economiche. Il Governo non può accontentarci con appena 5 milioni di euro che a malapena potranno soddisfare i ristori della sola Peschici. Una cosa è certa – conclude Gatta -. Confidiamo di restituire quanto prima ai nostri villeggianti e alle popolazioni garganiche, quegli ambienti naturali e quel paesaggio che hanno reso il Gargano l’area protetta più visitata d’Europa”.
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