Dall’anno prossimo si vuol creare un unico evento con Suoni in Cava e Orsara Jazz. Ma intanto è fallita l’ “Operazione -20%”È stata presentata ieri presso la Sala Giunta di Palazzo Dogana la dodicesima edizione del Carpino Folk Festival, una delle maggiori rassegne culturali della nostra provincia. La manifestazione si terrà dal 3 all’11 Agosto ed avrà in programma, come nelle migliori tradizioni degl’anni passati, una serie di concerti con artisti della musica popolare di prestigio nazionale ed estera al quale si aggiungeranno laboratori didattici, convegni e rassegne cinematografiche tematici, ovvero diversi appuntamenti volti a riscoprire e a valorizzare la cultura popolare del paese garganico. Il clou della rassegna è rappresentato certamente dall’esibizione dell’Ensemble della Notte della Taranta che si esibirà il 7 Agosto con i Cantori di Carpino, che a loro volta ricambieranno aprendo la serata finale della manifestazione salentina il 25 Agosto.
Ma oltre al prestigioso nome del cartellone, fa notizia l’intenzione, annunciata da Nicola Vascello Commissario dell’Apt (Azienda Provinciale del Turismo) di Foggia presente alla conferenza, di creare per il prossimo anno un unico evento che raggruppi, oltre che la kermesse carpinese, anche le altre rinomate manifestazione musicali di Capitanata, su tutte Orsara Jazz e Suoni in Cava di Apricena. Creare, cioè, un unico cartellone che possa portare maggior lustro agli eventi musicali di Capitanata e riuscire a realizzare un qualcosa che si avvicini, magari, proprio a quel festival di Melpignano che, diciamo la verità, invidiamo molto. La frammentazione degli appuntamenti estivi, ognuno con un suo programma e ognuno con dei suoi finanziamenti, non permetterebbe di sfruttare a pieno le potenzialità turistiche della provincia di Foggia, al contrario invece della concentrazione in un unico evento, così come avviene da anni con successo nel Salento.
Chiaramente non possiamo far altro che augurarci che accada. Ma (chissà perché?), non ci aspettiamo molto. L’idea di cultura e musica come volano dell’economia a Lecce ha portato i suoi frutti. Che qualcosa del genere si realizzi da questa parti ci pare arduo. Basti pensare che proprio con riferimento all’edizione di quest’anno del Carpino Folk Festival era stata avanzata una iniziativa per incrementare le presenze dei turisti ed aumentarne la permanenza. La proposta si chiama(va) “Operazione -20%”. L’Associazione Culturale Carpino Folk Festival ha chiesto agli operatori della ricettività della provincia di sottoscrivere l’impegno ad applicare il 20% di sconto sulle tariffe praticate dal 1 al 12 Agosto. La proposta, a detta degli stessi organizzatori, è completamente fallita. Vuoi una inefficace politica di comunicazione da parte dell’associazione culturale, vuoi uno scarso interesse dell’imprenditoria turistica, sta di fatto che l’ennesima iniziativa per la valorizzazione del territorio è andato a vuoto.
Meglio pensare alla Taranta allora. Alla Taranta raccontata da libri e seminari e quella suonata dalla chitarra battente. Del ricco cartellone ci piace sottolineare i seguenti appuntamenti.
Dal 3 al 6 Agosto si terranno i laboratori didattici intitolati “Suoni di Passi”. È la giusta occasione per i giovani musicisti provenienti da tutta l’Italia, e anche dall’estero, per perfezionare la padronanza del linguaggio della musica popolare. Oltre ai tradizionali corsi sulla Chitarra Battente e sul Tamburello ci sarà per la prima volta un laboratorio sul Ballo.
Il 4 Agosto verrà presentato il libro “Dalla festa popolare a moderno folk festival. Come un angolo del sud diventa il centro del mondo grazie alla sua grande forza creatrice” di Giulia Marra, studentessa di Torino, ma origini foggiane, che ha trattato nella sua tesi di laurea il fenomeno Carpino. Alle ore 22 dello stesso giorno ci sarà la presentazione del documentario “I Cantori di Carpino” di Thierry Gantent, altra opera filmica che dopo “Chi ruba le donne” di Maurizio Sciarra e “Craj” di Davide Marengo vede come protagonisti i Maestri della Taranta. Il film è prodotto da una società francese la Mira Productions in collaborazione con la rete televisiva France 3. Il programma prevede quest’anno anche quattro progetti speciali. Innanzitutto il 5 Agosto ci sarà la terza edizione di “La notte di chi ruba donne”, concerto di tradizione che ripropone i sonetti e le serenate che un tempo venivano utilizzati per far innamorare le donne. Il 6 Agosto invece ci sarà “Il balcone dei Poeti Popolari” dove Carlo Trombetta detto “Laverone” e Michele Ciccone detto "Pezzafine" racconteranno gli stornelli, i proverbi, i giochi e gli indovinelli che nascondono l’intera storia del popolo carpinese. Lo stesso giorno ci sarà “Le anime belle del Gargano” dove gli anziani cantori del Gargano incontrano le nuove generazioni per promuovere nuovi talenti.
Il quarto evento speciale si terrà il 7 Agosto quando si esibirà il “Collettivo Musicale Carpinese” che vedrà impegnati i migliori musicisti del Gargano nella rivisitazione di tre opere tipiche della Tarantella di Carpino riproposte in collaborazione con il compositore Antonello Paliotti, punto di riferimento della produzione musicale dell’Italia Meridionale. Un ottimo antipasto quindi per la storica esibizione che quella stessa sera vedrà salire sul palco di Piazza del Popolo l’Ensemble della Notte della Taranta ed i Cantori di Carpino. L’8 ci sarà la performance del cubano-parigino Sergent Garcia. Gran finale l’11 con Branduardi, accompagnato sempre dai Cantori. Molta curiosità per l’interpretazione che ‘il menestrello’ farà della “Muntanara”.
Nelle intenzioni degli organizzatori c’è la volontà di portare la manifestazione musicale oltre i confini attuali, ma prestando sempre attenzione a non sporcare la tradizione, cosa che sembra essere accaduta, secondo alcuni critici, al Festival di Melpignano. Il riferimento è alla partecipazione alla kermesse salentina di artisti quali Morgan e Giuliano Sangiorgi dei Negroamaro. “Questo rischio non c’è”- precisa Luciano Castelluccia, direttore artistico della manifestazione garganica- “il nostro è un Festival che vuole la contaminazione partendo però sempre dalle radici. Non basta ascoltare la musica popolare. Un musicista deve vivere sin dal principio l’esperienza di Carpino, anche magari prendendo un bicchier di vino con uno dei Cantori”. Morgan e Sangiorgi sono avvisati.
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